Content strategy per genitori

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Una content strategy è una strategia sui contenuti che si producono per il proprio sito. Sapere esattamente quello di cui vuoi parlare e perchè, sapere quali sono i tuoi obiettivi, ecco che cos’è.
La content strategy è diversa da una strategia di comunicazione, perchè prima devi capire bene quali sono i tuoi contenuti e solo dopo puoi decidere come comunicarli.
A ben pensarci la stessa domanda potrebbero farsela anche i genitori: quali sono i valori che voglio portare nella famiglia? Quali regole, quali modalità, quali priorità. Cosa voglio per i miei figli? Come posso insegnarglielo? Quanta autonomia devo dare? Quando è meglio dare una direzione e quando lasciare che facciano da soli?

Avere a che fare con i bambini non è facile. Quando sono piccoli per un motivo e quando crescono per mille altri. Quello di cui hanno bisogno i genitori è una vera e propria strategia, ormai mi è chiaro.

Proprio io che faccio strategie di comunicazione e creazione di contenuti ad hoc per le aziende mi rendo conto che in famiglia servono strumenti simili. E non ridete, che è una cosa seria 🙂

Infondo è come essere un team, una squadra. Si potrebbe decidere insieme cosa è meglio fare e non fare anche in famiglia, ognuno dovrebbe sapere cosa fa l’altro, non per controllarlo o per giudicarlo, ma per essere aggiornato su quello che manca, su come si può guardare ad un problema con più occhi per risolverlo meglio, ecc. ecc.

Il day by day della famiglia non può essere un incubo

C’è bisogno di aiutare il figlio grande con l’inglese perchè è rimasto indietro? Serve creare una routine della nanna per il figlio piccolo perchè la sera impazzisce e non vuole mai andare a letto?

Decidiamo insieme quali sono i contenuti urgenti, prioritari, necessari e lavoriamo su quelli. Le cose in famiglia devono funzionare bene se si vuole portare a casa il risultato: vivere sereni. E poi se vai ad analizzare il workflow di una famiglia (come le cose vengono fatte ogni giorno) ti accorgi che i problemi sono sempre gli stessi:

  • non c’è condivisione degli obiettivi
  • tutti vogliono fare tutto con il risultato che a volte si entra in conflitto
  • nessuno vuole fare niente: chi carica la lavastoviglie?
  • i figli litigano, si lamentano, chiedono sempre qualcosa in più
  • i genitori non hanno tempo per gestire la quotidianità

Allora perchè non imparare dalle più accreditate teorie di content strategy per venirne a capo?
Ecco qualche dritta: intanto è importante sapere che le strategie per far funzionare meglio una famiglia sono processi in continua evoluzione, che valutano i bisogni e le possibilità effettive di ogni membro della famiglia.  Non pensiamo di voler trovare una soluzione che andrà bene fino all’anno prossimo.

Briefing e brainstorming dovrebbero essere all’ordine del giorno, magari davanti ad un bicchiere di vino e senza figli. Usare delle strategie significa avere in mente un framework concettuale generale su come vorremmo che la famiglia vivesse la quotidianità e provare a mettere in moto azioni consapevoli, ragionate. Perchè se non abbiamo pensato ad un obiettivo come faremo a raggiungerlo?

Almeno un momento di condivisione al giorno

Per esempio: vorremmo tanto ritrovarci a tavola tutti insieme almeno una volta al giorno. Che impresa! Cominciamo con l’analisi: qual’è il pasto più realistico? Colazione? Cena? Cosa possiamo inventarci per far funzionare la cena tutti insieme? Siamo onesti è impossibile. Ok, allora una volta a settimana. Possiamo almeno provarci.

Prendiamola anche sul ridere se vogliamo ma agiamo come fossimo dei manager navigati: a che ora dovremmo riuscire a tornare a casa perchè ciò sia possibile?  E chi si occupa di cucinare mentre l’altro aiuta i bambini nei compiti? Quali sono le criticità che si presentano? Quali attività,  ricerche e metodologie dobbiamo metter in atto e quali piattaforme utilizzare per la consegna del messaggio stasera ceniamo tutti insieme?

A costo di mandare un sms a tutti i membri della famiglia dobbiamo capire come ottenere il nostro risultato. Poi lavoreremo anche sulle strategie di comunicazione, ma questo è un altro paio di maniche.

Strategie: una per una

Le abitudini: pro e contro

La exit strategy: dovrai pure averne una

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Originariamente scritto il 28 marzo 2014

7 Commenti per questo post

  1. Enrica ha scritto:

    G R A Z I E ! Condivido tutto, e aspetto altre dritte

  2. sabrina ha scritto:

    penso che faro’ un intero ciclo su questo tema!! ciao

  3. sicampeggia ha scritto:

    Parole sante le tue, Sabrina. Io sento un sacco di bambini lamentarsi perché fanno troppe attività extrascolastiche, magari subito dopo l’asilo o la scuola, allora domando loro: “ma lo hai detto alla mamma che ti senti stanco/a?” e loro il più delle volte mi rispondono: “si, ma la mamma mi dice che debbo farlo lo stesso”. Tu, come al solito, sei dieci passi avanti quando parli “decidere insieme”; molti genitori ancora pensano che coinvolgere i figli nei processi decisionali che riguardano questioni della LORO (dei figli) vita sia una cessione di autorità da evitare accuratamente.
    A presto per la prossima “puntata”.

  4. Kosenrufu Mama ha scritto:

    Sabrina, questo post mi piace moltissimo ed è un ottima angolazione da dove osservare le situazioni per provare a darne una direzione grazie!!!

  5. Francesca ha scritto:

    Bello, ne verrebbe un ottimo libro: perchè non ti ci metti?

  6. Enrica ha scritto:

    https://www.facebook.com/photo.php?v=10203762437892322&set=vb.1560021932&type=2&theater

    !!!!!!!

  7. sabrina ha scritto:

    cariiinooooo!

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