A scuola di scuola

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Oggi ho preso il coraggio e mi sono fiondata nella prima classe a fare delle foto.
Qui come in tutte le scuole steiner la classe è come un tempio, è difficile fare delle foto, sembra che tu voglia rubargli l’anima.

Credo che questa sensazione sia data dal fatto che c’e’ un’anima forte dentro ogni classe. C’è come la presenza di una strana eccezionalità, e non perchè sia la classe di mio figlio… sento la stessa cosa in ogni classe, in ogni scuola…

C’è la vita dei bambini, la loro voglia di imparare, il loro sforzo, la loro concentrazione… c’è la scoperta, l’interesse, le relazioni sociali, il faccia a faccia con il maestro, l’attesa dell’intervallo, i quaderni, il banco primo vero banco di vita.

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L’occasioni di vivere per un po’ a Ginevra e di sperimentare la vita di una comunità scolastica nuova e diversa da quella di Roma mi porta tante considerazioni, e alimenta in me la voglia di pensare ad una scuola sempre migliore, dove si respiri aria di soddisfazione e una quotidianità pacifica e costruttiva.
Come in una famiglia dove i genitori sono felici di fare i genitori e non vogliono fare altro… e hanno vera cognizione di quello che devono fare ogni giorno, senza ripensamenti, senza paura di affermare le proprie responsabilità.

E i bambini sanno cosa li aspetta ogni giorno e sono felici di avere un tempo per imparare e uno per svagarsi, hanno un ritmo nel quale lasciarsi cullare, sicuri che questo sia il meglio per loro, fieri di potersi affidare al migliore dei mondi possibili, ai migliori adulti possibili…

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Per esempio: qui sia i bambini che i genitori collaborano alla manutenzione della scuola. A fine giornata i bambini rassettano la classe mentre c’è un turno settimanale di pulizia della classe da parte dei genitori… un ottimo modo per risparmiare molti soldi e anche per dare un esempio di come con un piccolo sforzo di ognuno si possa tenere in ordine il luogo dove i nostri figli vivono tutte le mattine per tutto l’anno.

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Lorenzopedro e Zeno erano felicissimi di aiutarmi l’altro sabato quando era il nostro turno… credo che per loro sia stato un bel regalo potersi occupare della loro classe, in un momento di quiete e riservatezza.
La scuola era completamente vuota e loro si sono sentiti un po’ i re e un po’ i custodi di questo bene prezioso, la scuola.

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Abbiamo spolverato anche il banchetto della maestra, e Peo ha fatto cose che sicuramente non sono permesse, come scarabocchiare sulla lavagna o suonare il flauto della maestra… ma anche in questo sta l’eccezionalità di un giorno speciale in cui a scuola ci siamo solo noi, e ci prendiamo cura di un luogo che e’ di tutti…scuola2.jpg

Molte altre cose mi verrebbe da raccontarvi: c’è l’atelier dei nani, dove le mamme si incontrano per fare a maglia gattini e mucche di lana da vendere al Bazar di Natale… c’è un lista in cui i genitori si iscrivono due volte all’anno per partecipare come aiutanti due volte all’anno alla mensa della scuola, preparare e servire i pasti e nell’occasione controllare la qualità del cibo e il modo in cui si svolge il servizio…

E poi c’e’ un modo di comunicare tra genitori, un porgere le informazioni, un invitare alle feste trimestrali, un mostrarsi pregno d’umiltà, un chiedere e offrire aiuto che denota una buona educazione fuori dal comune, che non capisco dove l’abbiamo lasciata noi, dove l’abbiamo dimenticata.

Perchè non si tratta solo di cosa si fa ma del come. Delle maniere, del modo, del garbo, del gusto… si tratta dello stile. Ecco cosa intendo per qualità. Qualcosa di cui è davvero difficile parlare, tanto ce ne siamo disabituati.

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Originariamente scritto il 13 ottobre 2008

5 Commenti per questo post

  1. Gloria ha scritto:

    Mmmm…
    Domattina io affronterò nell’ordine: massa informe davanti ai cancelli di scuola; bambini gridanti in attesa del suono della campanella; bambini gridanti che arrancano sui gradini dell’ingresso; impossibilità di avere il ben che minimo contatto con la maestra a meno che non diventi alta 1,30mt.
    All’uscita chiederò a mio figlio cosa è riuscito ad andare disperso in 30mt quadri di aula (al momento siamo stabili su spazzolino, dentifricio, sacchetto contenitore, 2 temperini, 1 matita e 2 gomme).
    Mercoledì sarò ufficialmente eletta rappresentante di classe e mentre io penso a come convincere la preside a riclicare il tetrapak di centinaia di succhi di frutta giornalieri, le altre mamme si dibattono tra ansia da prestazione dei loro figli e scioperi imminenti, con una punta di sospetto per l’insegnante supplente che “sarà all’altezza?”
    Come si fa a entrare nel mondo delle fiabe?

  2. lasimo ha scritto:

    ma lo sai che la scuola frequentata da mia figlia vieta ai genitori di accedere all’edificio ?!
    ci possiamo entrare solo per le riunioni e se i bambini stanno male.
    pensa la differenza !

  3. cristina ha scritto:

    Capisco Gloria…
    … alla mia scuola hanno finalmente capito che usare carta reciclata è un bene per tutti… UN VIAGGIO DI MILLE MIGLIA DEVE COMINCIARE CON UN SOLO PASSO!!!!

  4. Arianna ha scritto:

    Mi piace questa modalità di vivere la scuola.

  5. evelyne ha scritto:

    Un très joli blog consacré à une pédagogie qui m\’intéresse beaucoup.

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