Le meravigliose doti del genitore pigro e ozioso

Il mondo in cui viviamo è fatto sempre di più di slogan: ora escono fuori le meravigliosi doti del genitore pigro e ozioso ideali per ogni bambino.

Che ridere! Fino a ieri tutti si affannavano ad essere i genitori più solerti, lamentandosi della fatica e oggi, oplà arriva il genitore che non fa nulla e cresce figli felici. Sono contenta di questa deriva un po’ oltranzista ma cerchiamo di capire meglio..

idle il genitore pigro e ozioso

grazie a Ivan Rachieli iscarlets.it per suggerimento di lettura

Questa nuova moda sdogana il genitore inattivo che con i figli adotta la strategia del togliersi di torno e lasciare i bambini soli, senza tecnologia, senza un’agenda fitta di impegni e senza stimoli.

Solo cosi potranno imparare a giocare e intrattenersi da soli.

Non potrei essere più d’accordo se non fosse per quel piccolo particolare che viene messo però in cima alla lista: togliersi di mezzo e lasciare i bambini soli.

Su questo non sono d’accordo, i bambini hanno bisogno di essere percepiti con occhi veri da genitori che li guardano fare continuamente multitasking non essere lasciati soli.

 

Di cosa ha bisogno tuo figlio?

Essere sul pezzo è difficile sempre, anche con i figli. La negoziazione è complessa e loro ci chiedono il tira e molla costante da piccoli, che diventa tiro alla fune quando crescono. Hanno quindi bisogno di genitori attenti e calmi ma spesso:

  • chi è attento è spesso iperattivo
    e si preoccupa invece di occuparsi (ne parlo qui)
  • chi è calmo magari è anche poco reattivo
    di fronte agli eventi che si susseguono velocemente.

 

Prova a lasciarlo in pace

All’inizio la pensavo anche io cosi ma se pensi di risolvere il problema lasciando in pace tuo figlio mentre gioca probabilmente scoprirai che non è cosi facile.

Se sei alle prime armi ti divertirai a leggere il mio libro in cui racconto tanti episodi ed epic fail proprio su questo argomento.

I bambini hanno bisogno di noi

Per fortuna i bambini vogliono entrare in contatto con noi e lo mostrano in tutti i modi. Ecco solo qualche strategia:

  • la dinamica dello scambio
    (facciamo che io ero la mamma e tu il bambino, adesso ti cullo va bene?)
  • il gioco dell’attenzione
    (vieni a giocare? vieni a vedere? vieni a fare? e quando vieni? allora non vieni?)
  • il dare-avere dei sensi di colpa
    (sei brutto papà, mi hai detto che giocavi invece leggi il giornale)
  • la sfida
    (se non vieni qui subito mi arrampico sulla libreria)

Possiamo far finta di lasciarli in pace quando fanno cosi? Dobbiamo metterci in gioco, questo è ovvio, qui il tema è come farlo.

La strada che ho trovato si chiama Vivere semplice, ne parlo a lungo qui e nel mio libro. Parte da una sfida della volontà e approda nel luogo più pigro del mondo. Ci credereste? (l’ho chiamata la strategia del bambino sottoltavolo)

 

La sottile linea del genitore pigro

Essere i meno invasivi possibile è una strategia che considero vincente ma certo non significa disinteressarsi, oziare, essere pigri. Questa è tutt’altra cosa. Ma la linea è sottile, mi rendo conto.

Ecco le cose che il genitore pigro può insegnare a quell’altro:

  • non ti servono molti soldi anzi meno spendi e più gli insegni il valore della vita. il sabato portalo nel bosco fuori città invece di andare a passeggiare al centro commerciale o inzeppare le sue ore di cinema e laboratori d’arte. lui vuole te non i tuoi soldi.
  • gli amici sono importanti, crea un gruppo di famiglie e fai con loro le vacanze. Questo alleggerisce il peso della genitorialità e aiuta i figli a vedere che anche i genitori degli altri a volte sbagliano.
  • parla con le persone invece di cercare consigli di genitorialità su libri, siti e forum su Internet, mettiti in discussione, ammetti le tue debolezze e abbassa standard e aspettative sui figli (leggi il perfezionismo è una malattia)
  • crea occasioni, organizza degli aperitivi a casa tua dove i tuoi amici con figli possono chiaccherara mentre i bambini possono giocare indisturbati. 
  • stai a letto il più possibile durante il weekend. quando avrà fame penserà alla colazione, anche se è piccolo. Inizierà rovesciando il latte a 4 anni ma a 8 saprà fare il caffè (giuro!)

Il caso nasce dall’articolo Idle parenting means happy children, leggetelo contiene un sacco di buone idee.

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Originariamente scritto il 22 gennaio 2018

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