L’ultimo giorno del primo settennio.

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La notte della vigiglia del mio diciottesimo compleanno scrissi una lettera in cui raccontavo come si stava la notte prima di diventare maggiorenne. Era stata una adolescenza difficile e infinita e non vedevo l’ora di cominciare ad essere grande. Era una questione di consapevolezza, che mi ha fatto fissare per sempre nella memoria un momento cosi importante.

Oggi e’ la vigilia dei 7 anni di LorenzoPedro e mi sento un po’ come allora.

Sapete o forse no, che nel linguaggio di Rudolf Steiner ricorre una terminologia che puo’ apparire singolare, i settenni.

Si tratta di periodi di vita della durata di 7 anni attraverso i quali si percorrono delle tappe di crescita importanti. Il primo settennio e’ quello della crescita della nostra struttura fisica.

Alla fine del prossimo settennio, per esempio, saremo in piena adolescenza. E tanti auguri allora!

Per adesso nei primi 7 anni i  bambini sono guidati dall’impulsio all’imitazione, imparano a mettersi in piedi, a camminare, parlare, pensare attraverso di noi. Cominciano anche a scoprire i propri personali impulsi, i talenti, le passioni e presto smetteranno d’imitare gli altri esseri umani e cominceranno a far da se.

Potra’ anche succedere, e’ vero, che un bambino raggiunga questa fase un po’ prima o un po’ dopo, poco importa.
Sta di fatto che questa classificazione astrusa ma affascinante mi serve per vedere piu’ da vicino cosa succede ai piccoli di casa, prendere consapevolezza del punto in cui sono ora, che curiosamente culmina con la caduta dei denti, un evento che si ripete una sola volta in tutta la vita. Ma perche’ proprio adesso?

C’e’ tutto un mondo da esplorare e non mi stanco mai, anzi mi va di ricominciare ad osservare dal giorno zero un piccolo cucciolo che viene al mondo, che ancora non si sa se sara’ maschio o femmina.

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questa foto me la ricordero’ per sempre. ieri al lago, dove sono andata con una mia amica, zeno e’ caduto in acqua mentre era sul surf con peo. senza braccioli. ci siamo lanciati tutti in acqua vestiti per prenderlo al volo, per fortuna non era lontano, ma era abbastanza in la’ da farci prendere un bello spavento.

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Originariamente scritto il 31 maggio 2009

1 Commenti per questo post

  1. christina ha scritto:

    cara, cara, carissima sabri.

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