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Perchè il ritmo della vita è importante

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Perchè il ritmo della vita è importante


Scritto il 14 febbraio 2013

Che noia queste giornate sempre uguali!!

I bambini hanno bisogno di regolarità, di routine, di un ritmo da cui traggono sicurezza e lo spunto per prendere buone abitudini. Lo abbiamo imparato a forza di chiederci perchè i bambini facevano i capricci ed affinando un po’ l’osservazione sulle nostre giornate.

Spesso i bambini piccoli piangono solo perchè sono stanchi e hanno bisogno di sottrarsi dalla giornata anche se sono le sei e mezza di sera. Ma i genitori vorrebbero ancora uscire,  leggergli un libro, averli intorno calmi e tranquilli mentre si prepara la cena. E’ li che scoppiano i capricci perchè il bambino va fuori di se, non si ritrova più.

Cosa mi ha insegnato l’esperienza

Ho capito che dovevo fermarmi un attimo accanto a lui, riportarlo in uno stato di quiete e assecondare il suo bisogno. Che non significa dargliela vinta ma capire che le sue esigenze sono diverse dalle mie.

La cosa paradossale è che gli adulti spesso non capiscono il linguaggio dei bambini e associano la regolarità alla routine (vuoi far cena alle sei e mezza? siamo mica in ospedale!!)  a qualcosa di noioso e ripetitivo. Il motivo è che abbiamo perso il senso e il significato che il ritmo ha per i bambini.

ritmo

Ma che cos’è il ritmo della vita?

La più importante funzione vitale del nostro corpo è il respiro. Un infinito alternarsi di inspirazioni e espirazioni che svuotano e riempiono il nostro corpo di aria. Non potremmo rinunciare a questo ritmo neanche per pochi minuti, in tutta la vita.
Il respiro è anche l’unico strumento che abbiamo a disposizione per controllare la nostra mente. Attraverso il controllo del respiro e la conduzione di esso verso un ritmo ben preciso scelto da noi, possiamo ottenere enormi risultati sulle nostre emozioni e il nostro benessere. questa è una delle cose più importanti che ho imparato facendo yoga. E funziona!!!

Il flusso della circolazione sanguigna è un costituisce un altro ritmo fondamentale e infinito del nostro corpocircolazione sanguigna. Si serve del cuore che, ad un ritmo abbastanza stabile (4 pulsazioni per ogni respiro quando raggiungiamo l’età adulta) mantiene il sangue in circolazione costante.

Infine il ritmo che alterna il sonno e la veglia è una costante della nostra vita alla quale non possiamo rinunciare. Una delle più crudeli torture impartite in passato era proprio la deprivazione del sonno.

Perchè il ritmo è tanto importante?

Cosa distingue un sano e consapevole ritmo condotto in modo armonioso da una noiosa e banale ripetitività della ruotine quotidiana? L’attitudine, l’intenzione e la coscienza con cui facciamo nostro qualcosa che naturalmente ci appartiene già. Essere sicuri di noi, sentirci all’altezza di ciò che siamo, avere piena padronanza delle nostre emozioni.

Il problema è che occorre agire accanto al bambino nel rispetto del suo proprio ritmo e questo non e’ mai facile, visto che sempre più i ritmi degli esseri umani sono diversi gli uni dagli altri a causa della progressiva individualizzazione.

Ecco perchè è molto difficile trovare il passo giusto. Ecco perchè non si usa più farlo! Ma gli strumenti per esercitarsi sono sempre gli stessi: osservazione e pazienza.

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Lavorare a maglia insegna a pensare

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Lavorare a maglia insegna a pensare


Scritto il 03 dicembre 2012

Lavorare a maglia e in generale tutti i lavori manuali sviluppano del bambino competenze delle quali si è persa davvero memoria. Non si tratta di un semplice passatempo per bambine, ma di qualcosa di molto più sensato e importante.

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Sappiamo che l’intelletto non viene formato affrontando direttamente la sua formazione. Se qualcuno usa in modo maldestro le dita ha anche idee e pensiero poco malleabile; al contrario colui che muove in modo preciso le sue dita, sa penetrare l’essenza delle cose, questa frase è di Rudolf Steiner.

Vi immaginate quanto può essere utile per un bambino come Lorenzo Pedro imparare a farsi una sciarpa intera, tutta da solo (all’epoca di questa foto aveva 8 anni)? Un bambino ancora tutto nel movimento, che a 10 anni per Natale a chiesto lo skateboard e un elicottero telecomandato, un bambino che dir che non sta mai fermo è dir poco.

Beh, a scuola gia un paio di anni fa si è costruito i ferri, li ha affilati, scartavetrati, incerati. Poi ha cominciato, trama e ordito, un ferro avanti, 10 errori, due ferri indietro, monta, rismonta.

Un vero esercizio di pazienza per un bambino abituato a correre sempre, fare tutto infretta nella gioia del fare più che nell’interesse a vedere un risultato finito. E’ stato un vero esercizio anche per la mamma che lo ha incoraggiato, aiutato e a volte anche sgridato perchè le mani sui ferri erano sempre troppo approssimative.. E quest’anno in quinta classe si ricama!!

Piano piano lui ha cominciato a seguire il filo del lavoro, il filo del discorso, il filo del pensiero. Fare a maglia significa percepire il tempo che scorre appeso a un filo. E oggi quando si mette a fare il lavoro manuale si siede composto, respira, lavora. E il fratello con lui.

La sciarpa è finita. Cosa c’e’ da fare ora?

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Tu non sei il tuo cervello, tu non sei il tuo corpo

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Tu non sei il tuo cervello, tu non sei il tuo corpo


Scritto il 21 novembre 2012

parti del cervello

Con quale parte del cervello gridiamo a nostri figli? Con quale cantiamo una canzone o chiediamo scusa o cambiamo discorso?
Perchè c’è chi riesce a darsi a mantenere la calma e chi sbraita dalla mattina alla sera?

Le nostre reazioni non  dipendono dal mondo esterno, dalle situazioni, tutto dipende esclusivamente da noi e in particolare dalle parti del cervello preposte a queste attività.

Il nostro cervello non è un organo interno come un altro. Se lo si osserva con sguardo clinico si scopre che alcune parti di esso sono molto antiche ed altre sono relativamente giovani. Il cervello è come il suolo, in cui ogni strato corrisponde ad un’era geologica diversa. E in quanto tale rappresenta perfettamente la nostra evoluzione come esseri umani.

Le varie parti del cervello

Il cervello reptiliano si trova nel mesencefalo e che risale a circa 300 milioni di anni fa.
Esso sovrintende alle nostre reazioni in caso di pericolo producendo adrenalina, cortisolo e molte altre sostanze tossiche che ci servono per reagire velocemente rispondendo con reazioni tipo la lotta o la fuga. Quando ci sentiamo in trappola (fisicamente o emotivamente) si attiva questa parte del nostro cervello che ci fa agire spesso in modo istintivo ma crea squilibri nel corpo che possono portare a fenomeni di stress o a malattie.

Il cervello limbico ha circa 100 milioni di anni e controlla le emozioni producendo molecole chiamate immunomodulatorie ovvero capaci di guarirci e di farci sentire protetti e al sicuro. Questa parte del cervello si è sviluppata in origine nei mammiferi, prima specie animale che ha imparato a vivere in gruppo proteggendo e prendendosi cura dei cuccioli, allattandoli,  nutrendoli e coccolandoli.

4 milioni di anni fa è comparsi il cervello corticale, che nonostante sia uno dei più giovani è anche il più sviluppato nel cervello umano: esso è crescito rapidamento con l’uso del linguaggio orale. Il cervello corticale viene attivato quando siamo entusiasti, ispirati, quando siamo coinvolti in attività artistiche o creative.

Se pensiamo che 6mila anni fa è intervenuta nella nostra evoluzione la lingua scritta, e poi la stampa 500 anni fa e ancora internet circa 20 anni fa possiamo immaginare come il nostro cervello si sia ulteriormente evoluto e come sia probabilmente sottoposto anche oggi ad una certa mutazione.

Il nostro cervello, sede dei nostri pensieri, non è una struttura ma è un’attività in continuo movimento.

In pratica ciò che noi tendiamo comunemente a considerare l’essenza del nostro essere ovvero l’unione di pensieri, ricordi, desideri residenti soprattutto all’interno del nostro cervello è in realtà una complessa struttura non fisica, non materiale che Deepak Chopra identifica con l’anima. Deepak Chopra è un medico indiano diventato famoso per aver promosso la meditazione in tutto il mondo identifica con l’anima.

Tu non sei il tuo cervello, tu non sei il tuo corpo.

La mente è un processo relazionale che regola il flusso di informazioni ed energia ma la soluzione dei nostri problemi non si trova allo stesso livello della nostra, non è ragionando che possiamo trovare delle soluzioni. Il livello dell’anima è più profondo e sconosciuto

L’anima ha un potenziale infinito, e’ un campo di correlazioni sincronico quindi non lineare nè consequenziale, e’ la fonte della nostra creatività. è un ambiente intenzionale ma non controllabile. Un po’ come il respiro, che non possiamo governare più di qualche istante, anche l’anima ha una sua fuzionalità indipendente dalla nostra volontà.

Nell’anima risiede la nostra consapevolezza, ovvero l’unico vero strumento a nostra disposizione per governare le nostre emozioni e trovare uno stato di benessere che ci permette di vivere in armonia.

Ma questa e’ un’altra puntata….

Grazie a My Life, ente organizzatore del convegno di Deepak Chopra, per avermi invitata alla giornata di presentazione del suo ultimo libro “Spiritual solutions”. Approfondisci qui

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Organizzare una spedizione senza muoversi dalla città

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Organizzare una spedizione senza muoversi dalla città


Scritto il 31 ottobre 2012

I lettori di vivere semplice scalpitano, vogliono consigli pratici su come semplificare la vita dei loro figli (senza pensare che avrebbero bisogno di consigli su come semplificare la loro, prima di tutto).

Il momento della giornata che proviamo a semplificare è il pomeriggio. Quando i bambini escono da scuola scatta una certa concitazione perchè bisogna assolutamente fare qualcosa. Far niente non è contemplato. Intanto organizzatevi: mettete in macchina stivaletti, un maglione e per i bambini anche un paio di pantaloni impermeabili per i bambini e seguimi.

I bambini faranno un sacco di domande: lasciali parlare, sorridi e di si, ci pensiamo dopo. Ora partiamo per una missione. Cercate il più grande parco cittadino vicino a casa vostra, più grande è meglio è ma non puo' essere troppo lontano da casa, i bambini non vogliono stare in macchina appena usciti da scuola.

Copritevi, lasciate zaini, borse e ogni ingombro e cominciate la vostra lunga passeggiata nel bosco (diventerà presto il vostro rito pomeridiano ma per adesso non pensateci). Lasciate il sentiero appena potete e addentratevi la dove di solito vanno solo i padroni di cani di grossa taglia.

spedizione con i bambini

 

Silenzio, si cammina

Intanto silenzio, camminate e respirate, cercate di spegnere il cervello e accendere i sensi. I bambini continueranno a fare domande, se hanno meno di 6/7 anni dite loro che state andando a trovare qualcuno, se siamo più grandi dite semplicemente: sto facendo un'esperimento ma non posso dirti nulla.

A seconda dell'età dei vostri figli saprete regolarvi come meglio intuite. Dopo un bel po' che camminate a passo veloce, intendo almeno 20 minuti, quando le bocche si sono tappate e i fiati hanno cominciato a farsi corti potete iniziare a raccontare.

Se i bambini non ce la fanno abbiate fiducia, il motivo è solo che non sono abituati. Portate una tavoletta di cioccolata, spezzatene un quadratino e metteteglielo in mano, dicendo solo una parola sottovoce nell'orecchio: tieni, questo ti darà la forza. Il clima che si crea deve essere da vera spedizione sull'Everest. Guardatevi intorno, è quasi inverno ed è quasi buoi e siete gli unici al parco, in un pomeriggio infrasettimanale, altro che Halloween, c'è da star seri…

passeggiata autunnale con i bambini

 

Immersione in natura

Cominciate con qualcosa del tipo: dobbiamo far piano perchè tutti gli animali stanno preparando le loro tane per andare in letargo, e anche gli gnomi del bosco cercano una sistemazione per l'inverno. Alcuni di loro non hanno riscaldamento nelle loro tane e preferiscono andare ad abitare in città a casa di qualche bambino che ha una bella cameretta calda per ospitarli. Altri invece vivono qui e certamente non vogliono farsi vedere dai bambini perchè hanno paura di essere calpestati o imprigionati. Non date spiegazioni razionali, portateli piano piano nel mondo dell'immaginazione dove il bosco è popolato da tanti esseri buoni, viventi, innoqui che possono tenerci compagnia in uno spazio di quiete interiore ed esterno. Respirate a pieni polmoni, fermatevi ad ascoltare i rumori, prendete in mano la terra, annusatene l'odore, muovete i sensi, lasciateli liberi.

Se sarete fortunati gia il primo giorno vedrete comparire la meraviglia sulla faccia dei vostri bambini. Altrimenti sentirete frasi come Io non sento niente, non vedo niente

Io non vedo niente

Non scoraggiatevi continuate cosi: Gli gnomi sanno cosa fanno i bambini spesso agli animaletti che trovano e non vogliono certo fare la stessa fine. Ecco perchè si nascondono. Ma con gli occhi del cuore, con l'udito fine, il calore della pazineza, con la coda dell'occhio a volte si intravvedono passare molto velocemente, gli gnomi.

Magari ci vorranno giorni e giorni, ma se avrete la costanza di continuare per un po' succederà una magia ma non voglio dir nulla adesso, provateci e capirete. 

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Nel gioco c’è il rispetto per la vita

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Nel gioco c’è il rispetto per la vita


Scritto il 02 ottobre 2012

Ho scoperto un libro bellissimo Earthways, simple environmental activities for young children edito da Gryphon House, inesistente in Italia:  90 giochi e attività semplici attività stagionali e legate alla natura da proporre ai bambini piccoli. Un piccolo tesoro.

earthways, simple environmental activities for young children - attività per bambini legate alla natura e al rispetto per la terra

L’obiettivo principale è incoraggiare i bambini a relazionarsi congli elementi costitutivi della vita: terra, fuoco, aria e acqua per sviluppare il rispetto della natura e delle creature viventi. Un rispetto per niente scontato, anche tra le famiglie attente e consapevoli.

L’uomo può scegliere se prendersi cura della terra permettendo che dia i suoi frutti oppure avere un atteggiamento di dominio e di superiorità che lo pone in grande pericolo. Perchè senza terra l’uomo non ha un posto dove vivere. Le attività che lo connettono con questa consapevolezza non sono altro che i prototipi di quello che da grande diventerà un sentimento di ecologia e rispetto per la vita che lo renderà un essere umano migliore.

lorenzo pedro gioca con i sassi

Quasi tutti i bambini hanno molta immaginazione

Spesso i bambini piccoli (fino a 6-7 anni) sono dotati di fervida immaginazione. Per loro giocare è un vero e proprio lavoro e attraverso il gioco imparano molto del mondo e di come relazionarsi con esso.  Noi adulti possiamo certo incoraggiare questa attitudine all’esplorazione mettendo a disposizione dei bambini giochi e materiali che possono evolversi insieme a loro.

Perchè proprio il sasso, la pigna,  la conchiglia…

Un cesto di pietre può essere usato per costruire un muro o una strada, le pietre possono essere mescolate in una zuppa nel gioco della cucina, possono essere usate come monete di scambio nel gioco del negozio, possono essere portate in giro su un autobus immaginario come fossero passeggeri, possono essere usate per qualsiasi necessità le circostanze del gioco richiedano. Il valore aggiunto è che si tratta di oggetti veri, pensati dalla terra per l’uomo.

fare un vulcano vero sulla sabbia? si puo’.

Oggetti difficili da rompere, unici, ognuno con il suo colore e forma, oggetti piacevoli da tenere in mano e da guardare. Queste sensazioni legate al vero sono chiare se si pensa al contrario ad oggetti progettati a tavolino, passati dall’approvazione del marketing vede in essi solo oggetti di lucro, usciti da una fabbrica chissà dove nel mondo, alcuni di questi anche imbevuti di coloranti magari tossici proibiti dalle leggi del primo mondo insomma.. non per essere esagerati però questa è la verità: cosa c’è di più green/local/politically correct/ di un sasso, una pigna, una conchiglia?

Il senso della verità

Alcuni di voi penseranno: figurati cosa gliene frega ad un bambino di questi concetti… certo che no. Ma questo è il nostro modo per instillare un senso di verità e apprezzamento per il bello e il buono, che da grande si trasformerà in gratitudine per la terra che alla lunga darà vita ad un essere umano che rispetta gli altri, la natura e se stesso. Non è un dettaglio. E’ un tassello del mosaico educativo nel quale ci riconosciamo.

zeno e la barca di legno e stoffa

Alcuni bambini no…..

Il problema è che non tutti i bambini hanno una fervida immaginazione. Se non sono stati abituati  a giocare con materiali  semplici la loro immaginazione creativa non è stata stimolata, nutrita e questi bambini hanno difficoltà ad aprirsi al gioco libero.

Quando un bambino ha passato tutti i suoi pomeriggi davanti alla tele e tutte le sue mattina all’asilo a riempire forme prestampate senza fare delle vere esperienza del colore la passività si insinua come deterrente inimmaginabile e lascia una traccia indelebile.

Spesso si sente dire dai genitori: Beh, cosa cambia, il legno è solo più bello esteticamente, e fa più piacere per i genitori circondarsi di cose carine… ma i bambini preferiscono la plastica…

In realtà i bambini che hanno poca fantasia a volte sono attratti da altre cose, come il movimento (arrampicarsi sugli alberi o saltare sul letto) oppure giocare con le cose vive (e questo ha risposto a molti dei miei interrogativi) come  l’acqua e il fuoco.

Leggi anche

A proposito di cose vive leggi: accendere il fuoco con i bambini e Bambini con le mani in pasta la recensione di un prezioso libro degli anni 70 sull’uso dei materiali naturali (legno, creta e colori) nella scuola dell’Infanzia Preparazione del Natale e più in generale le attività stagionali e i giochi legati al ciclo dell’anno come Giochi d’autunno e Riti d’inverno.

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Il coraggio di sottrarre stimoli

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Il coraggio di sottrarre stimoli


Scritto il 09 settembre 2012

I bambini piccoli non hanno bisogno di stimoli. Dico sul serio, non è una provocazione: il loro più grande stimolo è essere al mondo, respirare il profumo del sugo che fa la mamma (o la tata, basta che di sugo fatto in casa si tratti e non di barattoli riscaldati), guardare fuori dalla finestra, mettere le mani dentro il cesto del bucato profumato e strofinarsi lo spazzolino da denti sui capelli facendo finta di pettinarsi. Non vi sembra abbastanza? State a sentire.

giocare con le cose vere

A ben pensarci noi adulti siamo tutti molto occupati a fare le nostre cose. L'idea di poter tenere i bambini impegnati con una moltitudine di attività ci alletta moltissimo, soprattutto se ci convinciamo (o se ci convincono) che tali attività stimoleranno le capacità di apprendimento, la sfera creativa o la manualità fine. 

In realtà quello che facciamo continuamente e proponiamo ai nostri bambini piccoli è pura distrazione: tendiamo a creare situazioni che distolgono l'attenzione del bambino su qualcos'altro, che lo tengono lontano da se stesso e dal suo reale primario obiettivo: crescere e scoprire il mondo attraverso le cose più vere che hanno intorno a se..

Questo è il motivo per cui vi dico che semmai doveste trovare un asilo in cui le maestre invece di inventarsi qualunque attività creativa, dalla più appariscente alla più finalizzata verso un preciso obiettivo, si occupassero "semplicemente" di creare un ambiente sensato, pregno di senso intorno al bambino allora avreste trovato un tesoro. (io  ve ne consiglio uno, ma è solo per chi abita a Roma Nord)

Vi parlo di una situazione quasi impossibile da incontrare e forse solo tra molti anni si giungerà a questa rivoluzione copernicana: togliere finzione e aggiungere realtà. Perchè i bambini hanno bisogno solo di questo: invece di pasticciare con la farina con l'idea che la manipolazione sia una trovata geniale non sarebbe meglio fare i biscotti e poi mangiarli a merenda o giocare con gli avanzi, per esempio i fondi del caffè, i gusci d'uovo e altre cose che finirebbero comunque nella spazzatura? (anche se come vi dirò poi si potrebbe cucinare anche con gli avanzi, e con ottimi risultati).

giocare con i fondi del caffe

Il motivo per cui si fa manipolare e poi si butta via tutto è che è molto più facile e meno faticoso. Che poi passi implicitamente il messaggio che la farina si puo' anche sprecare non importa. Tanto la farina si compra per pochi centesimi al supermercato quindi ci possiamo anche permettere il lusso di usarla con cosi poco rispetto, giusto?

Invece quello che davvero i bambini avrebbero bisogno di imparare fin da piccoli è che la farina è frutto del duro lavoro del contadino, è dono della terra, è attesa, maturazione, lavoro dal chicco di grano alla tavola. Perchè tutto cio' non viene tenuto in considerazione? Non vogliamo che i nostri figli imparino a rispettare la terra e il lavoro dell'uomo.

I bambini hanno bisogno di altro: di cura delle loro autonomie (che in pratica consiste "solo" nel dargli tempo.

Per approfondire

I sensi e l'educazione sensoriale

Da dove viene la capacità di commuoverci

Come è fatto il cervello di un bambino? L'importanza degli stimoli

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Laboratori di ceramica e illustrazione per bambini a Roma


Scritto il 20 settembre 2011

Tempo fa sono stata alla casetta rossa, alla Garbatella (Roma) perchè un’amica mi aveva parlato di laboratori di ceramica per bambini tenuti da una fatina. Ci siamo andati, ci siamo seduti in giardino insieme a tanti bambini e abbiamo cominciato a manipolare argilla in silenzio insieme a tante manine e a tanti visetti entusiasti.

Lei con il suo grembiulone passava tra i tavoli e aiutava chi ne aveva bisogno senza una parola ma con grandi occhi sorridenti. E’ cosi raro trovare persone semplici…

Tutto fatto con calma, con garbo, in silenzio, lasciando parlare le mani e la voglia di fare, senza obiettivi, finalità, solo con il puro gusto di sperimentare un materiale.

laboratori a casa di Rosa - Roma

Poi la fatina ho avuto occasione di incontrarla nuovamente e cosi è nata un’amicizia e ho scoperto che questi laboratori lei li fa tutti i pomeriggi a casa sua, si chiamano i laboratori a casa di Rosa.

La fatina si chiama Claudia e abita in una bella casa a Trastevere, con un’altalena attaccata al soffitto e ha due bambini, Emilio e Rosa.
Volevo segnalarvel, nel caso foste a Roma, ecco tutte le attività che propone, e durante le vacanze scolastiche organizza attività che durano tutto il giorno:

  • Laboratori di Ceramica Illustrata (per bambini dai 3 anni e mezzo ai 12)
  • Laboratori di Ceramica mamme e bimbi
  • Laboratori di illustrazione e scrittura
  • Uscite didattiche
  • Diario Illustrato delle uscite e
  • Disegno dal vero nei musei e nelle piazze
  • Letture animate per le feste
  • Laboratorio di cucito per adulti
  • Disegni a matita su intonaco con i bambini

Scrivetele per avere informazioni, dite che vi mando io.
lasennaclaudia@gmail.com o 338/8150770

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La qualità è oggettiva?


Scritto il 04 novembre 2010

Stai per uscire dall'ospedale con il tuo neonato e lo hai già vestito con una salopette di jeans? Stai gia pianificando di andare all'Ikea con lui (di una settimana) o di metterti in coda al ristorante con il tuo poppante perchè tanto dorme sempre e non gli danno fastidio i rumori?

Non te la prendere ma secondo me hai bisogno urgente di un corso di riacquisto del buon senso: eccone uno, a cura di un gruppo di donne meravigliose.  Si lo so sono la solita rompiballe. Non vedi perchè il jeans per il neonato non vada bene (infondo lo usano tutti), e non ti sembra niente di male portare all'Ikea un bimbo di pochi giorni.

Se hai tempo un momento te lo spiego in poche parole. E se ti interessa avrai modo di approfondire. Il tatto per un bambino appena nato è vitale. Lui percepisce il mondo attraverso la pelle, perchè non ha altro modo per adesso. Le sue percezioni sensoriali sono tutto ciò che ha, perchè vuoi offrire a tuo figlio il jeans come benvenuto sulla terra invece di un tessuto morbido,  naturale,  che veicoli accoglienza, calore e delicatezza come la lana o la seta per esempio?

Credi che lui stia comodo in un paio di jeans? Solo perchè dorme la maggior parte delle ore del giorno pensi che sia uguale lasciarlo nella quiete della casa, con luce e musica soffusa piuttosto del dlin dlon si comunica che da questo momento il ristorante ikea è aperto ecc.. che rimbomba non solo nelle orecchie ma fa vibrare tutte le viscere di questa creaturina che è appena uscita da un guscio ovattato dove ha vissuto 9 mesi….? NON E' UGUALE.

Poi ognuno è libero di scegliere, ma non è uguale. C' è una qualità diversa. E anche se tutti dicono che vogliono il meglio per i loro figli forse hanno perso di vista qual'è. Se questa cosa vi suona sensata sappiate che molte scuole steineriane in giro per l'Italia organizzano incontri  dedicati in particolar modo a gravidanza, nascita e primi 3 anni del bambino.

Gli incontri sono aperti a tutti, anche alle famiglie che non frequentano la scuola, e hanno come obiettivo condividere conoscenze su questa fase delicata della vita, capirne il valore e il senso, osservarne lo sviluppo, vivere in modo consapevole i primi giorni,  oltre che ricevere preziose indicazioni pratiche sulla pappa, il sonno, il cambio, la cura del bambino.

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Qualche approfondimento (fatto e da fare)  su:

– Perchè i primi 3 anni di vita del bambino sono i più importanti della vita? E cosa fare per preservarli al meglio? – L'educazione sensoriale come base per una sana vita delle emozioni e dei sentimenti – L' importanza del movimento nel bambino piccolo – L' infanzia sonno della ragione

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Giovani Genitori parla di Vivere Semplice


Scritto il 12 giugno 2008

E’ apparsa un’intervista alla nostra famiglia su una rivista che si chiama Giovani Genitori. Si tratta di un esperimento editoriale che vuole veicolare informazioni per le famiglie di Torino e dintorni giunto al suo terzo anno di vita. Sarebbe bello che ci fosse qualcosa di simile anche a Roma.
Potete leggere l’articolo scaricando questo documento pdf, altrimenti guardatevi le foto.

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Bimbi e tv


Scritto il 09 ottobre 2007

La curiosità sul rapporto bambini e tv  è iniziato leggendo su un quotidiano scozzese (scotsman.com) i risultati di una ricerca svolta dal dottor Sigman sullo stretto collegamento tra ore di tv somministrata ai bambini e malattie come il cancro, l’autismo e il morbo di Alzheimer, senza contare altre malattie per le quali la connessione anche indiretta rispetto all’abuso del mezzo televisivo è ormai assodato come obesità, sindrome da deficit dell’attenzione e danni alla vista. Leggi l’articolo in italiano.
Dal sito punto-informativo.it arriva un’altra conferma:”La tv? Fa male ai giovani“.

TURN OFF WEEK (TUTTO L’ANNO)

Poi mi ero accorta di non essere l’unica a pensarla cosi: la settimana di astensione di protesta dalla televisione, proposta ormai da molti anni da adbusters.org un sito di attivismo controculturale, che tra le altre cose organizza anche il BUY NOTHING DAY e molte azioni a livello internazionale di sensibilizzazione sull’effetto che i media e la pubblicità riflettono da anni in america su quanto i media hanno degli effetti importanti sulla nostra vita ed in particolare sui bambini piccoli.

BAMBINI E TV, COSTI E BENEFICI

media

_Prima di tutto via la tv, almeno per un po’.

per creare un ambiente sano e armonioso intorno alla nostra famiglia abbiamo ritenuto importante eliminare la tv. Stiamo parlando di una famiglia dove ci sono bambini al di sotto dei tre anni, ancora incapaci di discernere tra cio’ che è racconto, pubblicità, intrattenimento e evangelizzazione (e perchè mai dovrebbero esserne gia capaci? insegnar loro cosi precocemente a sviluppare queste capacità sarebbe come insegnare ad un neonato a mangiare la pasta al sugo /magari triturata/. tanto prima o poi si deve abituare). Con lo stesso intento con cui scegliamo con cura una dieta per i nostri figli che preveda l’inserimento graduale dei cibi, cosi la tv sarà qualcosa che i bambini impareranno a digerire quando avranno sviluppato le capacità critiche per farlo. turnoff
A questo proposito leggi l’articolo sull’impatto della televisione sui bambini e sul media education (l’American Academy of Pediatrics da addirittura dei consigli su come introdurre la tv in casa con degli step di avanzamento che permettono ai ragazzi di capire l’influenza che la tv ha su di loro, vabbè loro sono americani!!)
Una tv accesa è una porta aperta sui programmi che banalizzano e sviliscono il senso della vita e che umiliano la qualità del tempo oltre che sulle pessime notizie dei tg. Tenersi in casa quell’oggetto brutto e invadente equivale a farsi del male da soli. E’ un ricettacolo di pubblicità, un incubatore artificiale di desideri, un passatempo-perditempo per chi non ha neanche vagamente intravisto la bellezza della vita. Non si tratta di snobismo è solo la nostra via. Una scelta arrivata in modo istintivo, senza neanche starci a pensare. Era qualcosa di cui avevamo bisogno.

IL POTERE DEI MESSAGGI TELEVISIVI

Alcune volte è possibile vedere l’impatto deiturnoff2 media sui nostri figli immediatamente altre volte l’influenza che i media hanno sui nostri piccoli è meno ovvio. Avete per esempio fatto caso al fatto che in tv la violenza e l’aggressività fisica, morale e verbale viene usata come normale strumento per la gestione dei conflitti? Ma non è affatto detto che questi siano gli unici mezzi a disposizione di una persona o di un bambino che deve affrontare le piccole dispute quotidiane!! Inoltre sigarette e superalcolici appaiono spesso in film visti anche dai ragazzi, come strumenti per essere più attraenti e cool e molto raramente si parla in tv di quanto le abitudini a fumare e bere siano molto pericolose per la salute. E poi ci rammarichiamo se la maggior parte degli adolescenti fumano e bevono. E qui vogliamo essere blandi, perchè a dirla tutta potremmo anche parlare di tutto il sesso, le perversioni, l’istigazione al vojerismo che ogni giorno si palesa in televisione e nelle pubblicità. Poi ci stupiamo che gli adolescenti fanno sesso in classe, oppure girano video porno con i telefonini e se li scambiano.. Forse semplicemente non hanno la misura della gravità di ciò che stanno facendo .

INFORMATI E SCEGLI

E ti vuoi informare su quali sono i danni che arreca la televispegni la tvsione ai bambini nei primi anni di vita allora c’e’ solo da divertirsi. Come d’incanto abbiamo scoperto che la nostra scelta istintiva di gettare la tele fuori dalla finestra proveniva da un luogo molto profondo del nostro cuore. Che neanche sapevamo di possedere.
A chi dice “stupidaggini, la tv è solo intrattenimento” proponiamo di leggere questo e altri articoli alla voce Media come “stimolazione precoce della memoria nel bambino piccolo“. Non stiamo parlando di impedire ai nostri figli di guardare la tv. Si tratta solo di temporeggiare un po’.
E vale la stessa cosa per il cinema, i cartoni animati da quattordicenne dati in pasto ad un bimbo di 4 ecc… ecc…

Leggi anche “adbusters: socio-semiotica del subvertising” un saggio sulla pubblicità pubblicato da Ocula, l’osservatorio sui media e sulla società della comunicazione

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I sensi e l’educazione sensoriale


Scritto il 29 maggio 2007

Si parla molto di come e quanto stimolare i bambini per una sana crescita e lo sviluppo delle sue capacità cognitive, ma nel mondo digitale, di plastica e sterilizzato in cui viviamo la sana educazione dei sensi è ancora più importante che in passato. Parlo proprio di tatto, gusto, olfatto, della base della percezione umana, che viene quasi data per scontata.

Nella saggezza popolare l’espressione  avere buon gusto vuol dire qualcosa che con il gusto apparentemente non c’entra niente…. in realtà c’entra molto di più di quanto possiate immaginare, perchè sono proprio i 5 sensi gli elementi da cui partire per una sana educazione.

(CHI SI ACCINGE A LEGGERE QUESTO ARTICOLO SENZA AVER MAI SENTITO PARLARE DELLA PEDAGOGIA DI RUDOLF STEINER DOVREBBE PRIMA AVER LETTO I PRESUPPOSTI SU CUI CI BASIAMO. PUO’ FARLO BREVEMENTE QUI.)

Ma i sensi non erano 5?

Per Rudolf Steiner i sensi sono 12, suddivisi in 3 categorie. I quattro sensi inferiori, ovvero i sensi legati alla corporeità che sono: tatto, vita, movimento, l’equilibrio I quattro sensi intermedi, ovvero i sensi che governano gli aspetti legati all’anima: olfatto, gusto, vista, calore I quattro sensi superiori, detti anche sensi sociali, rivolti alla connessione dell’uomo alla sfera spirituale: udito, parola, persiero, senso dell’io.

Il senso del tatto

Il tatto è la sfera della percezione che mette in contatto i confini del nostro corpo con il mondo della materia. Ci fa sentire il nostro corpo per mezzo dell’avvicinarsi dei confini della nostra superficie corporea ad altri oggetti e per questo motivo viene erroneamente considerato il senso che ci permette di tastare gli oggetti circostanti. Il senso del tatto è pienamente formato a sette settimane di gestazione, quando il feto è lungo due centimetri. Ed è solo con la nascita (attraverso il passaggio del corpicino del bambino nel canale del parto in caso di parto naturale) che sperimentiamo tutta la nostra superficie corporea. L’esperienza della futura autonomia si coltiva con la cura del corpo nei primi anni di vita.

Attraverso il tatto sperimentiamo la differenza tra la distanzatatto e la vicinanza ovvero la polarità tra:

1. cura (che cosa se non la vicinanza alla madre è di sollievo per il bambino?) 2. abbandono (distanza o allontanamento dalla madre/fonte di sostentamento)

Infatti un bambino che ha ricevuto una sana educazione del senso del tatto, nel senso che è stato curato, ha potuto godere di un periodo prolungato accanto alla madre, è stato portato (vedi il continuum) nel corso dei suoi primi anni di vita svilupperà una grande sicurezza di sè.

Non a caso si usa dire anche “sostenere” un bambino nelle sue prime difficoltà, oppure si usano molte espressioni che hanno a che fare con la metafora del tatto, come per esempio dire “ci tengo” per intendere dare importantza a qualcosa o qualcuno. Parallelamente alla fiducia in sè, promossa da una corretta educazione al tatto nella prima infanzia, se viene curato anche l’aspetto dell’allontanamento, della distanza, dell’abbandono, si aiuta il bambino a svilupparetatto la fiducia nel mondo e nell’esistente. Una sana educazione all’addormentamento per esempio, dove la madre aiuta il bambino ad abbandonasi al sonno senza la paura di perdere il contatto con il mondo è importante per aiutare il bambino ad affidarsi alle sue capacità, a combattere da solo l’ansia che gli procura quel temporaneneo scollamento dalla realtà che è il dormire.

Il senso della vita

Se il senso del tatto mette in relazione il mondo esterno con i confini del nostro corpo, il senso della vita riguarda tutta l’esperienza corporea, si potrebbe dire il suo volume. Tutte le funzioni vitali del corpo umano sono affondate in una incoscienza di cui non abbiamo percezione ma quando qualcosa non funziona cominciamo a percepire sintomi che ci procurano un certo malessere. Si accende una spia, un dolore, un’allerta. Questa è una manifestazione del senso della vita a livello conscio, ovvero una modo per avvertirci che qualcosa all’interno del nostro corpo non funziona. Infatti il senso della vita riguarda il rapporto tra la nostra percezione e le funzioni vitali: la fame, la stanchezza sono indicatori dei nostri bisogni primari.

Se abbiamo una percezione cosciente delle funzioni dei nostri organi interni ci troviamo nella condizione in cui si esplicitano malattie quali tutte le malattie psicosomatiche o le psicosi in cui si manifesta chiaramente come il mondo esteriore del malato sia un capovolgimento del suo mondo interiore. L’ipocondriaco per esempio è una persona il cui senso della vita è stato lacerato, perchè in qualche modo le forze vitali degli organi interni sono state sottratte per essere impiegate in altro (per esempio nella precoce stimolazione della razionalità, vedi approfondimento ).

Attraverso il senso della vita percepiamo l’andamento alternato della nostra condizione di benessere e malessere che in una fase più avanzata della vita si trasforma in simpatia/antipatia ovvero in possibilità di accettare cose, persone, situazioni o al contrario di provarne repulsione. (c’è da precisare che Rudolf Steiner ha una visione olistica dell’organismo umano e quindi vede ogni singolo organo interno come collegato ad una capacità o possibilità dell’uomo stesso e in ogni organo si ritrovano i processi psichici. per esempio la pelle connessa al sistema nervoso, il sistema biliare connesso alla volontà, il fegato connesso al movimento (quindi per esempio le artrosi e tutti i fenomeno di ossa anchilosate sono disfunzioni del fegato, ecc… ma per rendere più chiaro questo sorprendente punto di vista occorrerebbe approfondire molto questo discorso e non è questa la sede). Il senso della vita accuratamente educato, dove il bambino viene lasciato vivere in un ambiente adatto a lui, dove la sua coscienza non viene continuamente richiamata e ridestata con domande e istigazioni alla scelta, al giudizio e all’uso delle facoltà razionali non ancora mature, contribuisce a sviluppare nell’adulto una sensibilità d’animo, una ricerca di armonia e un senso per la giudizia. Il senso della vita viene sviluppato attraverso un corretto ritmo di vita, un equilibrato rapporto tra vita attiva e vita contemplativa. Una corretta educazione del bambino agli aspetti che riguardano il senso della vita prepara i sensi superiori del bambino tra cui il senso del pensiero, governato dalla polarità verità/menzogna, presupposto per coltivare qualità come la gioia per il vero e il disprezzo per la menzogna. Il senso del pensiero è anche parte di quella capacità del bambino diventato ormai un giovane adulto di trasformare una materia di studio in cui si cimenta in vera a propria “facoltà” del pensiero (gia proprio come le come le facoltà universitarie), dove hanno origine i talenti dell’uomo.

I 12 sensi secondo Rudolf Steiner

Sensi di base (0-7 anni)

Tatto
Vita
Movimento
Equilibrio

Sensi mediani (7-14 anni)

Olfatto
Gusto
Vista
Calore

Sensi superiori (14-21 anni)

Udito
Linguaggio
Pensiero
Io dell’altro

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Riti d’inverno e il ritmo delle stagioni


Scritto il 03 gennaio 2006

L’effetto che il ritmo della vita ha sui bambini è fondamentale per il loro benessere.Essere in sintonia con il ritmo delle stagioni, della settimana e delle ricorrenze dell’anno ci aiuta a vivere in modo sano e riconoscerlo è stato molto importante per noi.

Il ritmo delle stagioni

_all’inizio di ogni mese a casa nostra costruiamo una bambolina. Ora stiamo costruendo la Signora Febbraio, una bambola che arriva perchè Lorenzopedro insieme alla mamma l’hanno pensata, disegnata, immaginata e cucita.

Abbiamo preso un rotolo di carta igienica, una noce arrotolata dentro ad un po’ di lana e rivestita con i tessuti di risulta portati dalla nostra adorata maestra Emilia, un’amica della scuola steinerina.

La Signora Febbraio è vestita con i tessuti e i colori dell’inverno, e rimane con noi per tutti i giorni del mese, comparendo sulla tavola all’ora di cena.

Il susseguirsi del tempo

_i bambini piccoli possono vivere il susseguirsi del tempo senza grandi spiegazioni, non hanno bisogno di imparare i nomi dei mesi a memoria, perchè attraverso la creazione di della signora Febbraio imparano a sentire l’avvicendarsi del tempo. ogni mese i personaggi che si alternano sulla tavola avranno colori e abiti diversi e per l’arrivo del prossimo natale avremo creato i personaggi di una storia meravigliosa da mettere in scena in un teatrino a casa dei nonni.

_c’è inoltre da dire che la creazione della bambolina avviene con una cadenza sempre uguale, una volta al mese: anche questo fa parte del ritmo.

le stesse persone si incontrano e parlano di come sarà il mese che è arrivato. _ognuno pensa da un cappello o ad un vestito e lo racconta agli altri. intanto i piccoli giocano e osservano i grandi che attraverso la manualità trasferiscono sulla materia la loro volontà creatrice, e danno vita a personaggi che prima potevano vivere solo nella fantasia. quale modo migliore per insegnare ad un bambino che il volere è potere?

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