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Tutori volontari di minori non accompagnati

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Tutori volontari di minori non accompagnati


Scritto il 20 luglio 2017

Ricordate quando parlavamo di esseri umani degni di essere imitati?
Ho scoperto che esiste la possibilità di diventare tutori volontari di minori non accompagnati, prendendosi cura di ragazzi che arrivano in Italia senza famiglia non dal punto di vista tanto materiale quanto umano. Saranno ragazzi presi in carica dai servizi sociali che avranno bisogno di essere sostenuti e aiutati nelle scelte della loro vita e che potrebbero trovare nella nostra famiglia un punto di riferimento.

Vi ho raccontato molte volte di come, da quando siamo diventati genitori, abbiamo cominciato a sentire tutti i bambini come anche figli nostri e quella naturale tendenza a prenderci cura si è dilatata e trasformata in un senso di responsabilità verso i piccoli.

Vogliamo anche essere dei buoni esempi per i nostri figli, essere in grado di dimostrare che prendersi cura di un pezzetto di società fuori dalla famiglia è una cosa fattibile. Non un segno di eroismo ma forse il minimo che si può fare per restituire tutto ciò che abbiamo avuto dalla vita.

Invece di parlare per una volta abbiamo un’occasione: il Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha emanato in molte regioni un bando per accogliere persone disponibili a diventare tutori volontari di minori non accompagnati. Persone che abbiamo voglia di mettersi a disposizione di giovani che non hanno la fortuna di essere protetti, curati e amati dalle loro famiglie e che si ritrovano soli e fragili senza alcun sostegno nè morale nè materiale.

Il bando per la Regione Lazio si può scaricare qui, è necessario compilare un modulo e si avrà accesso ad un corso gratuito di 30 ore che darà l’abilitazione a donare il proprio interesse e la propria cura per un alto ideale di accudimento di quelli che speriamo saranno i nuovi cittadini italiani del futuro. Ragazzi che, avendo ricevuto la giusta accoglienza e il calore umano che è dovuto ad un bambino o ad un ragazzo minorenne, svilupperanno quel senso di gratitudine che sarà il motore della prossima generazione.

In ogni regione le regole sono leggermente diverse. Per le regioni Toscana, Sardegna, Abruzzo e Molise il bando è questo. Per tutte le altre regioni c’è un prospetto sul sito di vita.it

avviso

Cosa devi fare

1
Sii un punto di riferimento e abbi cura che vengano tutelati i suoi interessi
A volte i bambini e ragazzi che arrivano in Italia sono persone molto fragili che hanno perso tutto e hanno bisogno anche solo di un punto di riferimento iniziale. Da cui partire.

2
Ascolta i suoi bisogni
Essere ascoltati è importantissimo per un minore che non ha punti di riferimento. E’ l’attenzione che c’è nell’ascolto un punto chiave per cominciare a ricostruire la sua autostima e capire ciò di cui ha più bisogno

3
Coltiva le sue potenzialità
Ascoltandolo potrai capire come meglio indirizzarlo, quali sono i suoi punti di forza e come usarli per sviluppare resilienza e forza d’animo

Cosa non devi fare

1
Non devi ospitarlo a casa tua
Non hai obblighi di residenzialità perchè il minore sarà ospitato in comunità per minori o nel migliore dei casi in famiglie affidatarie. Ma non è detto che poi non scelta tu di offrirgli ospitalità e questo non sarà proibito.

2
Non devi prenderlo in carico economicamente
Il minore sarà assistitito economicamente dai servizi dello Stato. Non dovrai occuparti di pagargli nè il vitto, nè l’alloggio, nè gli studi. Il supporto che ti chiediamo di dare al minore è di ordine umano, organizzativo e di inclusione sociale.

3
Non ci sono vincoli
Oltre a dimostrare di essere un cittadino italiano onesto ed in regole con i tuoi obblighi civili non ci sono altri vincoli. Puoi essere o meno sposato, avere o meno dei figli, l’importante è che tu dimostri di avere una motivazione per questa azione di partecipazione sociale come strategica e delicata come prenderti umanamente cura di un minore in balia del suo sfortunato destino.

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