Tutti i tag | "quiete"

Occuparsi e preoccuparsi

Tags: , , , ,

Occuparsi e preoccuparsi


Scritto il 15 maggio 2013

tranquille dentro Nell’attesa di terminare la traduzione di “Com’è fatto il cervello di un bambino, ho scovato un libro che mi è piaciuto moltissimo e ve ne voglio parlare. Un libro che aiuta a strutturare i pensieri, a smettere di preoccuparsi,  a ragionare sul nostro modo di ragionare e sulla possibilità di cambiarlo, quando questo non ci fa stare bene. Si intitola “tranquille dentro”, piccolo talismano della mamma, ed. Ponte delle Grazie.

Intanto partiamo da un presupposto: quando veniamo al mondo ci troviamo nella situazione di poter accettare il pacchetto vita oppure ribellarci, preoccuparsi e combatterlo.Come lo chiama simpaticamente l’autrice, il pacchetto vita è chiavi in mano, all inclusive. Se accettiamo in modo aperto e sereno quel che arriva in dotazione con il pacchetto ce la godiamo e apprezziamo ogni cosa, anche i cambiamenti e gli imprevisti, altrimenti, alla ricerca di quello che crediamo il meglio per noi spendiamo gran parte della nostra vita a fare in modo che le cose vadano in quel modo e combattiamo e ci affanniamo sprecando gran parte della dotazione del “pacchetto vita” senza sapere neanche quello che comprendeva.

C’è da mettere in chiaro una cosa: siamo esseri mortali e mettiamo al mondo esseri mortali (tra l’altro forse il pacchetto vita che regaliamo ai nostri figli contiene anche la data di scadenza obbligatoria, ma essendo un acquisto alla cieca per fortuna non sappiamo quando avverà). La morte è una parte della vita dalla quale non possiamo svincolarci. Inutile pensare di poter evitare tutti i problemi compreso quello.

Nel nostro ruolo di madri poi, l’autrice distingue una tipologia molto divertente (o agghiacciante, dipende se vi ritrovate nella descrizione, io si, ahime) che è la mamma-elicottero.
La mamme elicottero sorveglia dall’alto la vita dei propri figli, interviene chirugicamente e tempestivamente ogni volta che le cose sembrano andare in modo diverso da quanto lei aveva previsto per il figlio, scagionando ogni possibile errore, contrattempo, incidente. Insomma, una mamma necessaria, senza la quale i figli non sarebbero in grado di crescere, il palazzo crollerebbe, il mondo intero si fermerebbe.

devo stare tranquilla

Invece l’obiettivo principale di una madre dovrebbe essere proprio il rendersi superflua il prima possibile: quando i figli saranno in grado di vivere bene senza il nostro aiuto allora potremo dire di aver concluso il nostro ottimo lavoro di madri.

Invece spesso è piu facile preoccuparsi: pensiamo che i nostri figli non se la sappiano cavare da soli e che il nostro aiuto gli sarebbe prezioso e cosi ci prestiamo, ci facciamo in quattro, in mille, pur di poter essere utili. E cosi, guidati dalle nostre convinzioni agiamo nel mondo con dei comportamenti che tendono a confermare loro di non essere abbastanza capaci di fare da soli, realizzando le  profezie che si autoavverano. Una teoria che l’autrice afferma essere un classico della sociologia (Merton, 1971).

Comments (11)