Fare esperienza con il colore

Se chiedi ad una maestra o ad una mamma: fai disegnare i tuoi bambini?
Ti dirà sicuramente di si.
Far disegnare i bambini di solito significa dire ai bambini: “disegna qualcosa”, oppure “disegnami un albero”, visto che spesso i bambini chiedono: “cosa vuoi che ti disegni?”.
Il fatto è comunque che si parte da una forma e poi si colora al suo interno.
Nei peggiori dei casi al bambino non viene neanche chiesto di inventare il contorno di un oggetto da colorare, ma gli viene data direttamente la fotocopia in bianco e nero con il disegno di un contorno… un albero per esempio. E poi “colora!!”
Nella scuola Waldorf non si usa fare cosi. Anzi di più: in queste strane scuole ai bambini non vengono date nè matite colorate, nè pennarelli, nè penne.
Ecco il motivo spiegato meglio che posso, anche se non sono nè una maestra nè un’esperta, ma solo una mamma che si chiede il perchè delle cose. (se tra i lettori c’e’ qualcuno che vuole spiegar meglio la questione è invitato a farlo nei commenti).

lorenzopedro colora

La caratteristica principale delle matite e dei pennarelli è che hanno la punta e la punta serve per disegnare i contorni dei disegni. In queste scuole disegnare significa sperimentare artisticamente il colore prima di tutto. Le forme o i contorni vengono dopo, molto dopo.

In effetti i contorni sono un’astrazione, qualcosa che non esiste in natura, sono una rappresentazione intellettuale, di concetto, qualcosa che alimenta il lato intellettivo dell’essere umano, non il lato artistico.

Disegnare diventa un modo per apprendere (a scuola infatti si fa presto la pre-scrittura, e il disegno spesso è un elemento didattico e non ludico) e non un modo per esprimere la proprio creatività artistica.
Invece di riempire i contorni dell’albero con il colore verde, chiedere ad un bambino di disegnare più liberamente e naturalmente campi di colore e di rintracciare in quelle distese colorate l’albero che avevano immaginato può sembrare inizialmente difficile da far capire ad un bambino, ma una volta liberata la capacità creativa presente in ogni essere umano, il disegno diventa un’esperienza di alta qualità, un’espressione artistica e ludica di grande soddisfazione.

L’obiettivo è proporre al bambino un’attività che non richieda una performance (non andare fuori dai bordi per esempio) ma che richieda uno sforzo di diverso tipo: abilitare la forza creatrice. Perchè l’adulto di domani non possa dire mai non so disegnare.

colori stockmarI colori di cera

I colori di cera sono morbidi e hanno un tratto molto largo che incoraggia il disegno su larga scala. Il tratto si trasforma in superficie, il bambino si rilassa interiormente se invece del “cosa devo disegnare” pensa al “guarda che bello questo colore, cosa verrà fuori”?

Inoltre usare i colori a cera significa scoprire da se i colori primari e quelli secondari (per esempio che il giallo e il blu uniti danno vita al verde), e questa può essere una scoperta assai interessante per un bambino.
In questo senso l’approccio artistico al colore nella scuola steiner è vicino alla teoria dei colori di Goethe, dove i colori vengono esperiti per le loro caratteristiche intrinseche (i colori caldi e freddi, i colori complementari, lo spettro dei colori, la relazione tra un colore e l’altro, l’effetto ottico di colori adiacenti, ecc.)colori trasparenti

Leggi una biografia interessante e approfondita sui colori qui. (link corretto)

Se siete interessati a fare degli esperimenti con i colori della Stockmar cliccate qui per visualizzare i manuali in in inglese.

I colori sono i veri abitanti dello spazio. La linea non fa che viaggiarvi attraverso e percorrerlo; essa passa soltanto.
(I.Klein)

Punto Linea SuperficieUn altro motivo per cui la punta non è adatta per il disegno del bambino è che, secondo la pedagogia steineriana, l’uso della matita appuntita o della penna “contribuisce” a forgiare il pensiero, allena il ragionamento strutturato in forma di pensiero, in qualche modo forza il bambino ad uscire dall’elemento sognante della superficie materica e introduce alla punto, alla linea, alla scrittura, al pensiero adulto.
Come esprime molto chiaramente Kandinsky (forse non a caso contemporaneo di Steiner) nel suo Punto, linea, superficie.

Molti si chiederanno: e che male c’e’? Niente di male, semplicemente la pedagogia di Rudolf Steiner è attenta a non proporre prematuramente al bambino alcuna forma di stimolazione alla razionalità proprio per non sprecare quel potenziale creativo che è attivo in prevalenza nei primi anni di vita e che va assottigliandosi sempre di più man mano che si procede verso l’età adulta.
Si tratta di quella capacità di inventare dal nulla attingendo solo al proprio mondo interiore, che se ben allenata nei primi anni di vita, se lasciata libera di esprimersi e non ostacolata da altri elementi propri della vita adulta (come le scelte, il giudizio, il raziocinio), può consolidarsi e dare vita a quella speciale forma di curiosità per il mondo e capacità di inventare che ci servirà per tutto il resto della vita e che ci renderà esseri umani più critici e più liberi.

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Ho scritto questo post nel 2008 quando i miei figli hanno cominciato a frequentare la scuola steiner ed io avevo tante domande e una sete immensa di risposte… Spero interessi anche a voi ..

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Originariamente scritto il 28 ottobre 2010

25 Commenti per questo post

  1. MamaShift ha scritto:

    L’hai spiegato molto bene.

    Noi non li abbiamo mai usati perche non sono disponibili qui — e poi quando sono in Francia o negli USA, ho una lista spesa talmente lunga che ne trovo il prezzo un po proibitivo.

    Ma sono d’accordo con questa teoria. 🙂

  2. Claudia ha scritto:

    A volte, quando vengono degli amici a casa, si lamentano (i genitori, non i bambini!) che con quei mattoncini non si puo’ disegnare “bene”. In base alla persona che ho davanti, cerco di spiegarne il motivo oppure lascio perdere. Ora li mandero’ tutti qui…

  3. letizia ha scritto:

    A proposito del “non poter disegnare bene” con i mattoncini, mia figlia mi ha dato l’idea per il suo regalo di compleanno proprio dicendomi che riesce a tenerli in mano e a disegnarci molto meglio che con le matite. E tutto senza che le abbia chiesto niente in proposito.

  4. monica ha scritto:

    ciao, sono capitata qui non ricordo piu’ come..volevo dirti che mi hai proprio fatto venir voglia di comprarli ! per il mio bimbo di 2 anni. adesso cerco in giro chi li vende nella mia città’ (bergamo).
    grazie. monica

  5. Francesca ha scritto:

    Ciao, ho 5 anni, mi piacerebbe colorare anche a me con questi colori. Dove li trovo a Roma? Grazie!

  6. admin ha scritto:

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    ciao francesca
    felice di conoscerti.
    trovi questi colori da Tilopa, una libreria a Monteverde, in via Fonteiana. E quando ci vai dimmelo cosi ci facciamo un giro a villa panphili insieme!!
    ciao
    sabrina
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  7. luca ha scritto:

    non è per cattiveria, ma in realtà, purtroppo in natura i contorni esistono: avendo ogni oggetto fisico una presenza fisica ben definita e distinta da altri oggetti si può con ragione parlare di contorno, ossia di limite, altrimenti, in effetti saremmo tutti uniti in una fantastica massa informe senza distinzioni.
    Tralaltro nella società moderna sono da tempo in uso le penne, e nonostante vivere nel proprio mondo fatato sia fantastico, prima o poi anche i tuoi figli dovranno servirsene.
    riguardo alla sperimentazione sul colore, inoltre, sono fermamente convinto che personalità artistiche molto più valide del beneamato Steiner amico di Madame Blavatsky contornassero le varie figure protagoniste dei propri dipinti, non vorrei sbagliare, ma credo che ci siano le prove.

  8. admin ha scritto:

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    ciao luca
    capisco che non sia per cattiveria, non c’era motivo di sottolinearlo. inoltre e’ ovvio che i confini ci siano (perchè purtroppo?).
    non si stava parlando del fatto che non ci fossero confini nè tantomeno che i bambini non dovessero sottolinearli con le loro penne. si tratta solo di una graduale introduzione all’uso del colore, perchè se cominci a 3 anni con il pennarella a 10 anni ti sarai gia stufato di tutto e il disegno lo considererai solo una cosa da bambini. io non voglio questo per i miei figli, non so tu.
    se poi consideri che ci sono personalità artistiche più valide di Steiner benissimo, tra l’altro Steiner non si è certo distinto come pittore o artista. Il suo merito secondo me è aver apportato un punto di vista inedito e valido su come introdurre i bambini all’apprezzamento del colore…
    non è questa la sede per polemiche anche se velate.

  9. Erika ha scritto:

    fortuna che in questo mondo in subbuglio c\’è gente come voi.

  10. Alessandro ha scritto:

    Dipingo e disegno da quando mi ricordo di me, conosco Steiner da quando ho sedici anni, è l’unico insieme a Goethe e Kandinsky che abbia scritto qualcosa sui colori che abbia una qualche utilità.
    Hai capito e spiegato concetti sul colore ignoti alla maggioranza di molti sedicenti pittori, anche per me il taglio del tuo discorso è stato decisamente chiarificatore e stimolante, specie perché mi trovo ad insegnare a tre bambini di meno di dieci anni e i tuoi richiami mi hanno ispirato. Grazie e a presto!

  11. ele ha scritto:

    Ciao sabrina, davvero interessante questo post. Una domanda: oltre i colori di cera, per stimolare la creatività “non-razionale” del bambino vanno bene anche i pennelli vero? Tempere, e soprattutto acquerelli, con cui i colori possono mischiarsi, sovrapporsi, sfumarsi, non hanno gli stessi effetti?

  12. valentina ha scritto:

    ciao Sabrina, conosco questi colori e alla mia bimab di 6 anni non li ho mai fatti provare, ma penso di prenerli per la seconda e la prima potrebbe iniziare ora, visto che a scuola, proprio come dici tu, colora un’infinità di fotocopie con disegni anche discutibili dal punto di vista estetico… non sviluppano nesun percorso sulla cretività o sul disegno (almeno non con queste fotocopie, queste servono .. ? in effetti non so ma credo che lo chiederò anche se mi prenderanno per pazza! Io cerco di fare altre a ttività creative a casa e poi l’ho iscritta anche ad un coretto, perchè anche cantare è un’attività che poi a scuola non so se continuerà… Scriverai qualcosa anche sul canto? Grazie

  13. mammanatura ha scritto:

    proprongo al ragnetto i mattoncini di cera da quando aveva circa 20 mesi, perchè vedevo che mostrava interesse verso le penne, l’interesse è rimasto e quando ne trova una per caso disegna vorticosamente, io provo a indirizzarlo sui mattoncini ma lui non vuole saperne, allora o cerco di distrarlo e provo a levargli la penna o gli do una matita (forse perchè ha un tratto più velato e morbido, mi sembra il meno peggio) tu cosa mi consigli?? Devo assecondarlo o faccio bene?

  14. mammanatura ha scritto:

    P.s. non riesco ad accedere alla “biografia sui colori” che hai linkato!
    Grazie

  15. mammamichi ha scritto:

    ciao a tutti! mi piace molto la discussione che è nata qui, anche perchè negli ultimi giorni sto’ ragionando proprio su questo aspetto.
    I miei due bambini hanno iniziato da poco la scuola waldorf. 3 anni la prima, usa i mattoncini e acquerello; la rivelazione è stata con mio figlio più grande di quasi 8 anni. E’ passato alla steineriana dopo due anni di statale, con grossi problemi a “tracciar solo linee”, attività che stava impoverendo anche la sua spiccata creatività con il disegno. E’ bastato un mese di scuola waldorf per ritrovare la gioia e l’estro con il colore .
    Con questo discorso non si fa’ un processo alla linea, al contorno, o addirittura una svalutazione delle attività artistiche legate alla linea (disegno, incisione,…). E’ un discorso di percorso da seguire. Non solo per i bambini. Bisogna conoscere un oggetto nella sua forma, nella sua materia, nel suo ingombro nello spazio per rappresentarlo correttamente con la linea. Infatti nelle scuole steineriane prima di cominciare a scrivere una A o una B … bisogna aver compreso e fatte proprie le forme di questi segni: le forme circolari, le forme lineari. Insomma… questa è l’idea (modestissima) che mi sono fatta.

    Concordo con Alessandro: è indubbio il contributo di Steiner alla teoria del colore.

    Grazie Sabrina!

  16. admin ha scritto:

    PER MAMMA NATURA
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    Grazie, il link sui colori non funzionava. L’ho corretto..
    Io prima le penne le toglievo proprio dalla loro vista, poi ho cominciato ad essere meno talebana. La mia esperienza pero’ mi dice che se gli lasci usare le penne si stufano subito perche sono grigie, invece se gli lasci usare i pennarelli allora le cere smetteranno subito di usarle… perchè? beh, ovvio.. i pennarelli scorrono di piu, non occorre metterci nessuna forza di volontà. le cere sono piu’ ostiche.

  17. Palmy ha scritto:

    Conosco questi blocchetti di colore e li ho usati con mia figlia che spesso anche adesso che ha nove anni torna a utilizzarli (a proposito, sembrano infiniti!). Segnalerò il tuo post nel mio blog, penso l’1 novembre…

  18. mammanatura ha scritto:

    Grazie cara! I pennarelli proprio non li proporrei mai!! Penso che dovrò stare più attenta e lascirle meno alla sua vista per non indurlo in tentazione!

  19. roberta ha scritto:

    questo post mi manda un po’ in crisi:io ho tre bimbe, le grandi sono avanti nel percorso scolastico e la piccola ha 28 mesi.Naturalmente vedendo le sorelle fare i compiti e usare le penne, vuole farlo anche lei.Ieri la sorella grande le stava disegnando una faccia, ma subito dopo avere finito il contorno del viso la piccola ha detto:”faccio io!” e si è messa a disegnare occhi bocca e naso nel posto giusto e con un ottimo tratto per la sua età!Allora è già”razionale”?Nessuno di noi le ha insegnato queste cose, sono frutto della sua osservazione e confesso che mi ha reso anche orgogliosa vedere come sa orientarsi spazialmente.Non sono una mamma che propone attività precoci per la loro età, anzi in questo mi sento vicina alla pedagogia steineriana(con le peime due ci sono anche riuscita) che però non conosco così approfonditamente.MA di mia sponte non la introdurrei mai al pensiero adulto!Nello stesso tempo mi sembrerebbe brutto anche sequestrarle penne e pennarelli che trova in casa perchè altri li usano.Scusate il commento fiume.

  20. marta ha scritto:

    scrivo a chi come mammanatura ha un bimbo che ama il tratto delle penne. per condividere un esperienza.Mio figlio pur vivendo in una casa dove si usano acquarelli e cere ha da sempre amato il tratto della penna o della matita. Dai due anni fino ai tre anni e mezzo (ora ne ha quattro) non era molto interessato al disegno, ma preferiva costruire con legni e legnetti, voleva che fossimo noi a disegnare per lui e lui guardava. Io l\’ho assecondato e ho assecondato anche il suo desiderio di alternare pennarelli a mattoncini, matite e cere e aquarelli. Indirizzandolo o proponendogli alcuni materiali, magari semplicemente usandoli io (e che bello che rilassante mettersi a disegnare!). Non ho mai negato ne tolto colori, semmai ho incentivato la proposta di altri modi di disegnare senza forzature. Non so se sia per questo o per pura fortuna, ma adesso è nata una vera passione per il disegno, colora l\’intera pagina , cercando a modo suo di mischiare i colori. Poichè ama i pennarelli, pur non togliendoli gli ho preso dei pastelli molto morbidi con i quali può mischiare i colori e colorare campiture di spazio maggiori. Spesso disegno anche io e questo credo sia importante, perchè sentendo il piacere che prova un adulto a disegnare e guardando come unisce i colori e le forme il bambino impara. Quando vuole colorare con i pennarelli lo lascio fare …e pensare che alla materna pubblica ha la fortuna di avere una maestra che usa i mattoncini di cera! La cosa che invece vorrei capire, per quando sarà più grande è come indirizzarlo a disegnare la figura umana e forme più definite…inizierò a documentarmi..e a disegnare anche io!

  21. Manuela ha scritto:

    Ciao Sabrina, pensa che coincidenza: noi abbiamo acquistato i mattoncini di cera proprio sabato scorso alla Festa d’autunno. La nostra piccola, due anni, effettivamente si diverte a sovrapporli. Ma confesso che si diverte molto anche a scarabocchiare con i gessi sulla lavagna, sempre senza punta.
    Grazie per il post: molto interessante.

  22. silvia ha scritto:

    bello questo post, io ho pian piano eliminato i pennarelli perché servivano solo per essere tirati qua e là per il salotto, così alla fine li ho tirati là nel cestino..
    i mattoncini della stockmar sono bellissimi ma chissà perché ogni volta li scartano.. tutta altra storia per i pennelli, che ettore già usa da un annetto (ora ha 4 anni) e se non fosse per l’azione disturbatrice del Kaesar duenne andrebbe avanti anche una mattinata.. comunque per ogni età c’è il suo strumento.. fino a un anno fa era tutto un arruffio generale e l’unico colore dominante era il bordeaux della mia faccia 🙂

  23. emiliano ha scritto:

    è importante mantenere ampio il respiro del nostro pensiero d’adulti per evitare che succeda appunto ciò che dici riguardo alla razionalità, che divide la vita e le attività vitali considerandole e sofisticandole singolarmente.
    Il disegno è in tutto.
    é la qualità più alta del movimento; mentale, fisico, pure queste sono astrazioni. Disegnare sta nel mangiare come nel passeggiare e le mani che lo sentono e lo mimano possono divenirne la massima espressione.
    Vorrei solo spostare l’attenzione di chi considera l’importanza di questa attività sulla probabile illusione che ci divide dal foglio sul quale disegnamo e più che altro che ci divide dal nostro disegno.
    Divenire consapevoli della profonda unità della vita e dei suoi esseri può aiutarci davvero a sbarazzarci da certe piccole bischerate che germogliano da una percezione \divisa\ del mondo.
    Non so se riesco ad essere un po’ comprensibile, ma Giocare al disegno considerando le forme comunemente intese solo come alcune delle manifestazioni. Vederlo nel bimbo che pulisce il piatto con il cucchiaio come in quello accanto che colora sul foglio, come in chi gironzola per la stanza movendo le braccia e suonando con la bocca tutti i versi del suo gioco, allora ci permette di scorgere la possibilità di pensare e creare nella realtà di ciò che stiamo vivendo Nonchè di considerare la punta dello strumento di disegno pure qualcosa d’altro in un disegno più grande e più vivo. liberare la mente è un gioco che si gioca con i bimbi, non lo si può soltanto insegnare, la vita con i piccoli è un’incontro costante. Un abbraccio ———— emiliano

  24. arianna ha scritto:

    sono giunta qui per caso, dopo aver comprato qui a Roma, dei mattoncini di cera , e ,come prima cosa, ti ringrazio per questa generosa condivisione gratuita  di informazioni così utili. Leggendo la velata polemica di luca mi è venuto in mente un corso che feci all'università tanti anni fa: filosofia della natura, in cui ci diedero alcune informazioni riguardo la meccanica quantistica, secondo la quale, appunto,na proprio non esistono confini definiti in natura  ma solo un insieme di particelle nel quale si ammassano, si stagliano, come dire, delle forme…(ricordiamoci le impronte dei piedi dei monaci sugli antichissimi scalini in legno dei monasteri) ogni volta che tocchiamo una superficie, cioè, secondo questa teoria, lasciamo un segno indelebile,è come se ne asportassimo una parte, proprio in virtù del  fatto che non ne esiste un confine preciso, rigido…. inoltre mi vengnono in mente le prime lezioni al liceo artistico durante le quali dovevamo solo cancellare la "nostra idea della forma dell'occhio umano, del naso ecc. per poter osservare quello della modella che ci stava di fronte….

  25. carolina ha scritto:

    grazie a tutti di queste beelle informazioni
    Mio figlio ha 4anni e mezzo- spero e credo non sia troppo tardi per coinciare ora coi pastelli a cera. che mi dite?
    Da poco li sta usando. purtroppo non ho ancora preso quelli Waldorf ma spero d riuscirli a prender in internet. (Qui da noi nn si trovano)- Purtrippo al suo asilo usansolo pennarelli :/

    Sono finita in quest apagina perchè cercavo informazioni sulla prescrittura secondo le teorie di STeiner.
    Quando è corretto iniziare con esercizi di prescrittura ? secondo Montessori già dai 4 anni se non sbaglio.
    Son tentata nel proporgli schede di prescrittura magari montessoriane scaricandole da internet ..ma son un pò combattuta ..magari è presto.

    Vi ringrazio per quel che mi saprete dire.

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