Ricongiungimento familiare

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Questa ultima settimana a Ginevra da sola con i bambini è stata durissima. Ormai passavamo il tempo a mangiare e a guardare cartoni in francese, per passare il tempo… in attesa che arrivasse papà.

Lorenzopedro diceva: “speriamo che quando arriva papà sia felice” (come per dire… guarda mamma che si vede benissimo che sei infelice…). Un giorno mi sono messa a piangere e Zeno mi ha detto: “mamma, lo so che ti manca papà” (non era quello il motivo, ma comunque…)

Poi alla fine è arrivato Andrea ed è stata una grande festa.
I bambini di colpo sono diventati due angeli, io ho tirato un sospiro di sollievo, andrea si è messo a lavare-i-piatti, mettere-a-dormire-i-bambini, accompagnarli-a-scuola, portarli-in-bici-di-pomeriggio… insomma, quello che ci si aspetta da un uomo che sa fare le cose giuste al momento giusto… e cosi in 24 ore ho dimenticato gia tutta la fatica, il disagio e la stanchezza di un mese di baby-full-immersion.

Ci siamo detti: “ecco perchè hanno fatto la coppia, mica solo a scopi riproduttivi!”
Perchè più di tutto mi son resa conto che il motivo per cui i bambini erano cosi isterici gli ultimi giorni era perchè mancava una bilancia, un equilibrio, una alternanza, insomma c’e’ un motivo per cui la famiglia è fatta cosi….
(e mi scuso con le amiche che per ovvi motivi tecnici questa alternanza la vivono come possono: avete la mia stima, il mio supporto morale, siete davvero le eroine del secolo).

ps: per i papà che per qualche ragione se la danno dico solo no comment.

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Originariamente scritto il 29 settembre 2008

8 Commenti per questo post

  1. simo ha scritto:

    cara sabri…non sai quanto i capisco, io sono stata sola con i bambini, di cui uno di tre mesi, non sai quanto tempo….però devo dire una cosa…poi ci si fa l’abitudine! tanti baci e scrivimi sul blog, mi manchi un pò!

  2. ceci ha scritto:

    anche stavolta hai centrato il punto: che mazzo ci si fa da sole e ribadisco i no no no comment ai papà uccel di bosco, quelli che possono stare tranquillamente 6 (e dico 6) mesi senza fare neanche una telefonata alle figlie, compleanno compreso. Certe volte sembra proprio di scoppiare ad essere l’unico adulto dentro una casa, è bellissimo e massacrante, quanti pianti al gabinetto con la paura che le bimbe sentano…..
    mille baci mia eroina in cappa e spada!!!!!

  3. Heidi ha scritto:

    E’ vero, capita anche a me che in quei due giorni da “vedova bianca” sembra non si riesca ad essere la mamma di sempre, è vero anche mio marito contribuisce molto in casa e con le bimbe, ma non è la carenza materiale a mancare è secondo me l’appoggio emotivo! è una prte di famiglia che qualsiasi sia il componente che manca, non la fa essere quella di sempre, con le sue abitudini e regole!
    Baci

  4. cristina ha scritto:

    Nel mio caso il papà è presente ma vivendo in case separate la quotidianità è sempre tutta sulle mie spalle… e ci sono giorni facili altri difficilissimi. Comunque resta il fatto che io non ci sono quasi più per me…. e questa è la mia di difficoltà più grande.

  5. nadia ha scritto:

    Tu lo sai bene: non ti riesce
    qualcosa, sei stanco, non ce la
    fai più. E d’ un tratto incontri
    lo sguardo di qualcuno
    ed è come se ti fossi accostato ad un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice.
    A. TARKOVSKIJ

  6. piattinicinesi ha scritto:

    i miei ormai adesso hanno una resistenza massima di 15 giorni senza il padre.
    è vero ha una funzione equilibratrice, dà sicurezza.
    specialmente ora che sono più grandicelli
    hai tutta la mia comprensione

  7. nicoleta ha scritto:

    io sono una mamma sola, cioè il padre praticamente s’è dato, e so quanto è difficile fare tutto da sole. ma vi assicuro che è più facile quando sai che lui proprio non c’è e non stai ad aspettare il suo ritorno.
    comunque volevo far sapere a tutte dell’esistenza di un gruppo di auto-aiuto nato spontaneamente a roma con lo scopo di aiutare le mamme nella genitorialità.non è niente di istituzionale o psicologizzato, siamo un gruppo di mamme che si aiuta vicendevolmente.
    se qualcuna è interessata può chiamare 3386151108
    grazie

  8. Francesca ha scritto:

    Carissima, e Carissime!
    Oggi una amica “bella!” mi ha mostrato questo blog, Sabri, che lei legge abitualmente, pur non intervenendo mai. Mi ha parlato di questo luogo e di alcuni altri, come Soule Mama, che sono diventati un bel punto di riferimento. Sono felice di avervi scoperte anche io.
    Leggo alcuni vostri commenti, o i testi del blog, è a volte mi vengono le lacrime agli occhi, specialmente perché viviamo tutte, credo, dentro realtà molto diverse fra loro eppure le questioni che ci poniamo, di rispetto, ascolto, consapevolezza, verso i nostri bambini, sono le stesse.
    Sono una mamma single, mia figlia ha 5 anni da pochi giorni, ha un papà che vede molto spesso, ma viviamo gran parte del tempo lei e io senza alcun aiuto esterno. Vi confesso che è faticoso. Per quanto il rapporto fra mia figlia e me sia assolutamente splendido, di grande amore, di rispetto, gioia di stare insieme, inventiva, forse un po’ esclusivo, date le condizioni, talvolta non so dove sbattere la testa. Se mai ci fosse il bisogno di sbatterla. Ho provato grande partecipazione, anche se sofferta, nel leggere l’attesa del papà, da parte tua e dei tuoi bambini. La tua espressione infelice, che i tuoi figli hanno colto senza esitazione. Il piacere di ritrovare un uomo che sa bene quando e come intervenire. Questo è molto bello, e francamente un poco ti invidio. Io fatico molto a mantenere me e la piccola, e sto lavorando come un mulo per darle di più, per andare in una casa nel verde, per darle una buona scuola, e perché non perda il contatto con se stessa né il sapore del gioco.
    Qua, a volte il senso di inutilità e di solitudine futile mi prende, subdolo. Soprattutto lasciare andare mia figlia, da quando ha tre anni, lontano da me, anche solo di poco, costringendomi a non giocare con lei ogni volta che lo desideriamo, è qualcosa a cui non mi sono abituata e ancora non comprendo a fondo.
    Come fare?

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