Il cellulare spento prima di cena

Nuove scuole, nuove routine in casa. Al liceo i compiti sono moltissimi e bisogna tener d’occhio il registro elettronico perchè fioccano compiti anche all’ultimo momento. Lorenzo viene da Marte, è chiaro: probabilmente è l’unico in classe a non aver ancora scaricato l’app per controllare i voti in tempo reale. Imparerà prestissimo, non ci spaventiamo.

Alle medie i 13 kg di libri da portare sulle spalle ogni mattina mi fanno capire perchè i genitori portano a scuola i figli con la macchina anche quando sono cosi grandi. Zeno che prende l’autobus o cammina per 20 minuti è uno dei pochissimi che davanti a scuola non ha la mammina che gli fa da schiava. Mi rimane da capire a cosa serviranno tutti questi libri che, se anche dovessero fare 20 pagine al giorno, non ce la farebbero mai a finire il programma, comunque lo scopriremo.

Il piccoletto in seconda elementare sembra ancora molto interessato a giocare e non ha la minima intenzione di imparare a scrivere in corsivo. I pensieri gli vengono solo in stampatello dice. Meglio cosi, il maestro lo lascia fare, grazie a dio.

Per quanto riguarda i ritmi di casa non si arriva mai oltre le 22 con le luci accese, c’è bisogno di riposo. E da oggi ho scoperto l’acqua calda: ho capito come far cessare quelle mezze ore intere di silenzio in cui ognuno si isolava dall’altro davanti al suo telefonino. Non è proprio una cosa a cui siamo abituati: qui si parla e si scherza e si balla e si gioca a palla, ecco perchè il vicino di casa ci odia, perchè siamo vivi e felici.

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L’idea è questa: all’ora di cena i telefoni vanno a nanna. Si spengono punto. Perchè è una pena questa sinfonia di notifiche e vibrazioni, e ring e ding continui. E anche se lo tieni silenziato il cellulare cattura la tua attenzione, ti viene sempre voglia di controllare se è successo qualcosa, se ti cerca qualcuno. Inoltre c’è chi mangia infretta per finire e tornare a giocare e sparecchiare diventa un’incubo, nessuno può e vuole prestarsi.

L’ho proposto e non hanno fatto una piega, non hanno chiesto spiegazioni, non hanno neanche contrattato una mezz’oretta in più. Ora vediamo se anche mio marito si adatterà (l’idea l’ho avuta oggi che lui non c’è). Sicuramente i miei clienti non saranno felici di trovare il telefono spento ma se hanno davvero bisogno di me mi chiameranno domattina.

I ragazzi hanno spento il loro cellulare prima di cena ed ho sentito interiormente un gran respiro di sollievo, il loro. Abbiamo sparecchiato tutti insieme e poi finalmente qualcuno si è ricordato che doveva farsi la doccia. Il telefono ci ruba la vita. Chi ha detto che deve star acceso tutto il giorno?

 

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Originariamente scritto il 13 ottobre 2016

3 Commenti per questo post

  1. L'angolo di me stessa ha scritto:

    Noi lo stiamo badendo dalla camera da letto prima di dormire. Ma avendo tutti i parenti lontani, soprattutto mio papà che non sta bene, è difficile spegnerlo alle 6 e mezza di sera e riprenderlo in mano la mattina dopo. Penso che tanto dipenda dalla situazione e con un po’ di buon senso lo si può lasciare tranquillamente acceso.
    Però non ho figli adolescenti, quindi ne riparliamo tra una decina di anni…

  2. M. ha scritto:

    Ottima mossa. Noi abbiamo da sempre deciso di tenere il telefono fisso, in questo modo non si vive con “l’angoscia” dello smartphone spento! 😉
    Per urgenze tutti sanno che ci possono comunque trovare.

  3. luca ha scritto:

    Condivido pienamente quanto riportato nell’articolo. Si viveva sicuramente meglio 20-30 anni fa.

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