Genitori slow

Genitori slow è la storia avvincente di un giovane giornalista canadese che ha girato il mondo alla ricerca dei vari modi per crescere i propri figli, raccontando aneddoti da far morir dal ridere (o forse dal piangere). Il tema è: genitori sotto stress nell'epoca degli iper-stimoli. Qualche esempio?

Padri che aggrediscono allenatori di calcio perchè lasciano in panchina i propri figli alla finale, mamme intrappolate in ridigi programmi quotidiani che prevedono corsi di yoga, lingue e apprendimento interattivo per figli di 3 anni.
Genitori che piazzano in camera dei figli sotto ai due anni la televisione (in America sono uno su quattro) e che mandano un'email ai figli adolescenti per avvisarli che è pronta la cena.
Forse in Italia non siamo ancora a questo punto, ma poco ci manca.

semplice non e' ovvio

Il  libro è neutrale: non pontifica alcun approccio pedagogico, non è radicale, non crede di avere in tasca la verità sul modo migliore per crescere i bambini.
Valuta pro e contro di ogni questione senza la pretesa di convincere nessuno, senza dare ricette di buona genitorialità ma utili e interessanti informazioni. Come per esempio: Tutti sanno che il cervello di un bambino piccolo è particolarmente plastico e in grado di recepire quanti più stimoli gli vengono somministrati ma perchè abusare di questa possibilità?

Nnon è affatto dimostrato che accumulare sollecitazioni potenzi i circuiti celebrali già esistenti ma al contrario è dimostrato che quando il cervello di un bambino è inondato di ormoni dello stress come il cortisolo e l'adrenalina l'alterazione chimica nel tempo può divenire permanente rendendo più difficile l'apprendimento o il controllo dell'aggressività. (p52-53)

zeno-fa-il-fuoco

Vi siete mai chiesti perchè il picco della voglia di giocare coincide con il momento in cui il cervello è più duttile (ovvero quando siamo bambini in età prescolare)? Beh, sembra che il gioco sia il metodo adottato da Madre Natura per renderci più intelligenti.

I ricercatori (n.d) hanno scoperto che i bambini cui è stato negato il gioco sono cresciuti con una neo-coteccia meno sviluppata cioè quella porzione del cervello che governa funzioni come la percezione sensoriale, il ragionamento spaziale, i movimenti volontari e (nell'uomo) il linguaggio.

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Originariamente scritto il 30 settembre 2013

20 Commenti per questo post

  1. roberta ha scritto:

    Te pensa che mi devo sentire una madre poco stimolante perchè l’unica cosa che le mie figlie hanno fatto finora è stata un’ora di musica propedeutica alla settimana!Si perchè poi io non lavoro e quindi la gente le compatisce le mie figlie perchè io mi potrei organizzare come voglio per portarle a danza, musica inglese,etc etc ma io non voglio!Hanno la fortuna di avere nemmeno 2 anni di differenza, di frequentare molti bambini della loro età, ma che hanno fatto di male per essere incasellate anche il pomeriggio in una serie di attività che avranno tutto il tempo di fare e gustare?!A quindici anni dove le mandiamo, su Marte?Scusa ma il tema mi infiamma molto, ora faccio basta e corro a comprarmi il libro.
    Grazie della segnalazione

  2. Enikő ha scritto:

    Sabrina, grazie della segnalazione. Domani stesso mi compro il libro.

  3. mammanatura ha scritto:

    Grazie per la condivisione di questo bel libro…dovrei comprarlo, leggerlo e poi prestarlo a tutti coloro che mi ritengono “esagerata” nell’educazione di Paolo!!

  4. nadia ha scritto:

    Io lo sto leggendo! è bellissimo.
    Ciao

  5. cris ha scritto:

    condivido le tue osservazioni e credo che oggi molti genitori abbiano perso l\’istinto in particolare parentale si lasciano condizionare dalle mode che fanno subire ai figli e pensano che far fare le cose ai loro figli in maniera naturale come una volta sia da sfigati devono trovare degli spazi organizzati perchè anche se hanno tempo da passare con i loro figli non sanno cosa fare
    leggerò il libro anch\’io

  6. chiara ha scritto:

    Hai detto così tante cose interessanti tutte insieme, che non so come rispondere, sono annientata!
    🙂
    La prima cosa che mi viene in mente è che dove abitiamo noi, la maggioranza delle mamme impegna il tempo dei figli come dici tu, con moltissime attività.Ne vanno estremamente orgogliose e non accetterebbero quanto proponi tu, perchè per loro , a quanto ho capito ascoltandole, il tempo e solo questo è un vantaggio.
    mi spiego meglio, se non approfittano a iscrivere il figlio a scuola di lingue a 3 anni,in seguito farà fatica a impararne una, se non lo mandano anche in piscina, non avrà acquticità e le vacanze estive saranno uno strazio, se non lo mandano a Karatè con l’amichetto non riusciranno mai a vedersi etc…
    Speriamo che quanto dici tu e il libro che ci hai sugerito sia vero, perchè nella gestione dei miei tre faccio così tanta fatica che non riuscirei a reggere quel ritmo frenetico 🙂

  7. chiara ha scritto:

    Dimenticavo, forse noi ci saremo in campeggio!
    lascio la decisione all’ultimo secondo, come sempre.

  8. Ilaria ha scritto:

    Grazie per l’interessante segnalazione. L’ho richiedo in biblioteca!
    Ciao!

  9. Heidi ha scritto:

    Permettimi di fare i complimenti all’autore del libro (anche se non l’ho ancora letto) e a te per il post.
    Condivido pienamente le preoccupazioni dell’autore e non per le mie figlie, ma purtroppo per la maggior parte dei loro coetanei, iperviziati e iper occupati solo perchè si vuole sfuggire al gravoso, ma necessario e alla fine gratificante compito di genitori/educatori.
    Durante una riunione di classe in 2a elementare è stata pronunciata la seguente frase “Sono loro le insegnanti, loro li devono educare” questo rende l’idea di come siamo messi da queste parti….

  10. Adri ha scritto:

    belli!tu, il post e il libro… vediamo se riesco a leggerlo anche io! …dopo aver ascoltato molte critiche; essermi sentita in colpa perChè non sono educativa, visto che ero stata d\’accordo con mia figlia di 5 anni che forse il nuoto \"non mi piace più, perchè non mi diverto\" e allora \"porca miseria! non ci andare più!!!\"
    A ciascuno secondo i suoi tempi e le sue necessità …. EMPATIA, EMPATIA E ANCORA EMPATIA!ciao e grazie 1000!

  11. VaBo (Vale) ha scritto:

    Come al solito il tuo post è interessantissimo e pieno di spunti. Per quanto mi riguarda l\’unico \"impegno\" settimanale della mia bimba è il corso di nuoto. Ci andiamo perchè le piace tantissimo e si diverte da matti. Nessuno pretende che faccia 100mt stile e anzi il maestro( una persona veramente in gamba) e i bambini giocano nell\’ acqua e con l\’acqua. Più che uno stress è un vero relax, un momento liberatorio. Mia madre, che è un\’ insegnante alle elementari ha degli studenti che si svegliano per prendere il pulmino alle sei del mattino, poi scuola a tempo pieno fino alle sedici, segue corso di musica, sport e lingua a rotazione durante la settimana. La sera cena davanti alla tv e poi via si ricomincia la giornata. Ahimè questo stile di vita rappresenta la normalità, ed i genitori, almeno la maggior parte di essi,sono convinti di dare il massimo ai loro figli. Ora, magari vado un po\’ OT, però mi viene in mente il lettore DVD per auto. L\’ultimo must nella mia zona: \"così se ne sta buono in macchina…\": eccheccavolo per fare 10 minuti strada scuola-casa? Poi si parla di deficit di attenzione. Ma senza la noia come si fa ad inventarsi qlc di nuovo? Scusate l\’incontinenza verbale, ma questi argomenti mi entusiasmano e non ho nessuno con cui parlarne \"dal vivo\".

  12. barbara ha scritto:

    stavo appunto cercando un valido libro da regalare alla maestra di nido di Leon per lasciare una traccia del nostro passaggio.Ecco questo fa per me….non troppo serioso ma anche pieno di spunti. grazie

  13. Claudia ha scritto:

    Parole sante…
    Quando aspettavo Chiara ho provato a cercare una babysitter a cui affidare Leonardo e Gloria il giorno del parto, in modo che mio marito potesse stare con me.

    Impossibile trovarne una che li lasciasse giocare in pace: arrivavano con le loro borse piene di giochi didattici, e se i bambini volevano semplicemente giocare a nascondino era una vera lotta di potere. Se non gli facevano fare qualcosa di “utile” (secondo loro) avevano l’impressione di rubarmi i soldi. Inutile spiegare loro che volevo semplicemente qualcuno che li sorvegliasse e che tenesse loro compagnia per qualche ora…

  14. fede ha scritto:

    ciao! condivido in pieno le tue riflessioni! pensa che quando tornano dall’asilo, in inverno soprattutto, noto che i miei figli stanno volentieri una mezzoretta tra il tappetone e il divano, così, a rotolarsi e ANNOIARSI, come se dovessero “scaricare” un pò per poi rientrare nella loro vita in casa e ricominciare a giocare. Ci ho messo un pò a capire che si trattava di un momento per loro prezioso e non di “capriccio”.
    Un’altra abitudine molto diffusa da queste parti: festa di compleanno con animatore/clown, per evitare che i bimbi si annoino. Ricordo una festa in cui il “clown” si ostinava a costringere i bimbi a dei giochi di squadra (terribili secondo me!) e aveva sequestrato una spada di legno a mio figlio “perchè non si gioca con le armi”! sic … lui, a 5 anni, era disperato, e a me veniva una rabbia …!!! Che tristezza veder genitori che pagano perchè qualcuno faccia “divertire” 15/20 bimbi, anzichè dar loro gessetti, corda, palla, bolle, acqua e .. stare semplicemente con loro!

  15. estrellazul ha scritto:

    come sempre sono interessanti sia i tuoi articoli che i commenti e il bello forse di uno strumento cosí, é poter leggere anche le opinioni e non solo di chi scrive. Vedo tanti genitori pieni di buon senso e di equilibrio, che si stanno educando ad essere buoni genitori, e mi riempio di speranza che il futuro sará diverso da quello che osservo intorno a me

  16. Enikő ha scritto:

    Ce l\’ho!!! Non vedo l\’ora di iniziare a leggerlo.

    Un felice fine settimana a tutti e cinque. 🙂

  17. antonio ha scritto:

    Notevole, grazie !

  18. antonio ha scritto:

    Notevole, grazie

  19. estrellazul ha scritto:

    sei invitata a partecipare a un gioco, passa sul mio blog per sapere di che si tratta

  20. madame escargot ha scritto:

    ho letto il tuo post e mi sono comprata il libro di Honoré e quello di Zavalloni che desideravo da tempo. Del primo sono solo a metà, ma è bello e mai scontato… Mi sta facendo riflettere su come noi adulti proiettiamo le nostre ansie e desideri sui piccoli. Grazie per il consiglio e continua così.

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