Perchè il nostro terzo figlio non va alla scuola steineriana

vivere semplice - scegliere la scuola steineriana

Parlo sempre del mio primogenito, perchè con lui faccio qualsiasi cosa per la prima volta, parlo meno del mio secondo, che mi stupisce per come scrive e descrive il mondo e i suoi stati d’animo, del terzo figlio parlo pochissimo. Perchè?

Intanto è un terzo maschio e i maschi, diciamolo, sono prevedibili. Inoltre fortunatamente è molto in gamba e non mi dà pensieri. Vorrebbe fare i graffiti a 4 anni e se potesse andrebbe a scuola da solo.

Emilio è gia al secondo anno di scuola materna e ancora non vi ho detto perchè abbiamo scelto di non mandarlo alla scuola steineriana.

Ma visto che tutti me lo chiedono ho pensato che forse interessa anche a voi. E che può essere un elemento in più da valutare per coloro che tra queste righe cercano un motivo per scegliere la scuola steineriana.

vivere semplice - scegliere la scuola steineriana

Siamo dei fan di questa pedagogia, si sa. Siamo anche dei fan della nostra scuola steineriana. E ora che ci bazzichiamo attivamente da 8 anni abbiamo qualche elemento in più per dire cosa ne pensiamo.

Prima di tutto devo dire che senza questa scuola la nostra famiglia non sarebbe quello che è, i nostri figli neanche e la nostra vita sarebbe più ordinaria, affondata nelle banalità della quotidianità. Credo che Vivere Semplice non esisterebbe neanche.

Dare valore alla quotidianità

Scoprire questa pedagogia ci ha permesso di dare valore a tante cose che di solito non vengono considerate:

vivere semplice - scegliere la scuola steineriana

A questa scuola possiamo solo dire grazie. Un grazie enorme. Ogni giorno abbiamo un motivo per credere che i nostri sforzi, economici e logistici, siano ricompensati e che le nostre intuizioni di genitori curiosi andassero nella giusta direzione. Cercavamo un modo di vivere e un’educazione per i nostri figli più umana e sensata e l’abbiamo trovata.

Allora perchè non continuare su questa strada?

Emilio è nato in una famiglia dove questo processo è già avvenuto. Grazie a questa scuola ci siamo tutti trasformati cosi tanto che ormai quello che davvero conta c’è gia e lui vivendo con noi può beneficiarne. C’è attenzione, gratitudine per tutto quello che arriva, c’è la volontà di osservare senza giudicare, c’è accettazione delle differenze, voglia di stupirsi e di meravigliarsi per ogni piccolo processo in corso. C’è una gioia smisurata, un piacere nel vivere ogni singolo momento, difficoltà comprese.

Quello che ci perdiamo

Emilio non avrà l’onore di avere una pagella in forma di poesia, non studierà storia in quel meraviglioso modo, ma potrò sempre insegnargli a lavorare a maglia e a fare la tessitura a casa, aiutarlo ad imparare le tabelline con la geometria sacra, e soprattutto lasciarlo giocare senza giochi strutturati cercando di portare a casa il meglio di quello che tutti noi abbiamo imparato.

Non so perchè ma sento che possiamo farcela.

Siamo cambiati cosi tanto che ora amiamo tutto del mondo che circonda questo bambino: la scuola pubblica con la maestra che racconta la storia dell’Omino di Niente, il maestro di educazione fisica che gli fa fare le capriole in una stanzetta che chiamano palestra e il maestro di canto che gli insegna la canzone sui dinosauri facendogli battere i piedini.

Emilio vive felicemente la sua ordinaria esperienza nella scuola pubblica e io mi ritrovo a volte a difendere le maestre dall’invadenza di certi genitori che vorrebbero che i bambini facessero più attività o da altri che sanno solo lamentarsi e non vedono tanta buona volontà.

vivere semplice - scegliere la scuola steineriana

Quelli che hanno bisogno della scuola steineriana siamo noi genitori!

Noi avevamo bisogno di capire come e dove si trovavano i valori da passare ai nostri figli, cosa scegliere per loro, come proteggerli da maestri che fanno il proprio orario di lavoro senza amore, senza stima e considerazione per i piccoli.

Certo è sicuro che siamo capitati bene alla pubblica e che le maestre di Emilio sono persone bellissime, ma non posso dirvi con certezza che non lo fossero anche le maestre della scuola pubblica di Lorenzo Pedro da cui fuggimmo.

Semplicemente noi non eravamo pronti per assumerci la responsabilità di proteggere, consolare, aiutare e sostenere i nostri figli. Per questo avevamo bisogno di una scuola che ci aiutasse in questo.

E la scuola steineriana è tutto questo. Anche se fuori c’è molto altro che vale la pena di apprezzare e ora è tempo di conoscerlo.

vivere semplice - scegliere la scuola steineriana

Vivere semplice, il libro

Da tutte queste esperienze e riflessioni è nato un libro, si chiama Vivere Semplice, proprio come questo blog, e racconta di intuizioni e fallimenti e del perchè, alla fine, non smetto ancora oggi di essere grata alla scuola steineriana.

Vivere Semplice il libro di Sabrina D'Orsi

Il libro si può ordinare i qualsiasi libreria o sul sito della casa editrice

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Originariamente scritto il 26 gennaio 2014

122 Commenti per questo post

  1. francesca ha scritto:

    riflessione molto interessante, la condivido in pieno.

  2. silvia-piacerediconoscerti ha scritto:

    Hai profondamente ragione,la scuola vi ha fatto semplicemente aprire gli occhi, a me è successo più o meno con il corso pre-parto e con l’associazione che lo teneva, loro hanno dato il via al cambiamento…mi hanno fatto capire che la strada non è solo una, quella che tutti percorrono, ma ci sono tanti viottoli belli da vedere e piacevoli da percorrere! Un abbraccio!

  3. bs di Genitori Channel ha scritto:

    che bello, lo rilanciamo sul ns fb 🙂

  4. Tania ha scritto:

    molto interessante il finale…. a chi serve la scuola steineriana….

  5. sabrina ha scritto:

    Tania, sembra scandaloso ma non lo è. Scuola, famiglia, coppia: le relazioni sono questioni organiche non sono comparti stagni.

  6. Katya ha scritto:

    Ciao! Grazie per questo post, mi serviva e ha completato qualcosa.
    Ti leggo da molto tempo e, devo dire, aspettavo di leggere qualcosa come quello che ho appena letto. Non so se mi riesco a spiegare: come dire, ti sei aggiustata!
    Grazie perchè io non ho ancora figli e spesso mi demoralizzavo leggendo di mamme che portano i figli alla scuola steineriana, perchè io non potrò: per distanze (abito lontano da città, e le nostre scuole sono scuole pubbliche normali come quella del tuo terzo figlio), per soldi e perchè credo ancora, forse da pazza direte voi (no!!!) nella scuola pubblica normale (passatemi il termine).

    Felice di aver avuto conferma di quanto tu sia aperta e disponibile alla vita, ti saluto!

  7. scake ha scritto:

    Ciao passo di qua per caso, ho trovato un link su facebook
    Mi piace leggere la tua esperienza perche’ parte da un presupposto molto importante: ti conosci bene, vi conoscete bene come coppia e come famiglia. Ho capito da questo post che noi non abbiamo bisogno della scuola steineriana (me lo sono chiesta per tanto tempo ma i costi e i problemi logistici rendevano la cosa difficile) perche’ la nostra scuola primaria statale lavora bene e con sensibilita’ nei confronti dei bambini e dove non lo fa posso dire in tutta onesta’ che ci ha permesso di dire la nostra, con umilta’ perche’ non siamo insegnanti, ma con decisione visto che I figli sono nostri. E a settembre che iscriveremo la quinta figlia a questo istituto comprensivo siamo tranquilli a non altro per essere riusciti ad instaurare un dialogo con lepersone. E’ stata molto utile la collaborazione con gli altri genitori ed il confronto con esperienze e pareri diversi dalle nostre. Scusa la lungaggine e grazie!

  8. Enrico Mealli ha scritto:

    La scuola steineriana è senz’altro il meglio che l’educazione può offrire.Ma…c’è un ma.Costa troppo !”! Di questi tempi sarebbe giusto che si rivedano i costi e le rette.Allora l’ideale di Rudolf Steiner sarà raggiunto !

    Enrico Mealli

  9. Heidi ha scritto:

    Non lo sapevo…dunque benvenuta nella baraonda delle scuole pubbliche!
    Si si fatica un pò, ma quando si trovano i giusti insegnanti è tutta una questione di arginamento dei genitori “troppo” stavo per dire invadenti, ma lasci solo il troppo. La cosa bella è guardare e conoscere i bambini, anche quelli di questi genitori!!

  10. Serena ha scritto:

    Grazie!

  11. giorgia ha scritto:

    ciao, ho tre figli e ho provato entrambe le strade ma per la terza figlia ho scelto di nuovo la scuola steineriana. sono d’accordo con te in parte, è vero che i genitori e la famiglia fanno il grosso del lavoro nell’educazione ma i bambini passano tante ore a scuola e quello che vivono in quell’ambiente li forma, troppi stimoli, la competizione, l’inculcare nozioni su nozioni..insomma c’è una bella differenza…forse voi come genitori vi sentite pieni di quell’esperienza educativa e sicuri e questo sicuramente è meraviglioso lo trasmetterete, ma non è detto che vostro figlio abbia tutto questo in autamico. credo che la pedagogia steineriana sia un grandissimo supporto per i genitori ma soprattutto una scelta educativa e scolastica importante per i ragazzi, un regalo per loro. sono però la prima a dire che è troppo costosa, per certi versi un po’ chiusa e misteriosa nei conti, ma a parte questo non abbiamo altre realtà educative così complete in zona.ciao

  12. Federica ha scritto:

    Sabrina,
    anche se ho solo una figlia, capisco, condivido, sento, ho esperienza di tanto di quello che scrivi.
    Sorelle mai conosciute!

    Federica (la milanese in provincia di Varese)

  13. Francesca Lanocita ha scritto:

    Ciao Sabrina,
    scusa stamattina ero di corsa…ti ho letta e condividendo in pieno le tue riflessioni le ho subito postate e ripostate e ripostate, sulla pagina FB di milanoepribambini.it, oltre che sulla yurtanelbosco. E’ un argomento e un punto di vista interessante da portare a tante famiglie che, come noi, quest’anno stanno scegliendo la scuola per i loro bambini.

    Noi ci abbiamo provato in questi anni di materna ad affrontare quella che in tanti anni e in tanti tanti tanti anni di riforme è diventata “la norma” della scuola pubblica. E poi abbiamo approfondito agli open day girando le scuole che il nostro territorio ci poteva offrire.

    Ma non ce l’abbiamo fatta. E per certi versi l’abbiamo proprio vissuta come una sconfitta.

    Tutti e tre, ognuno a modo proprio, sentiamo che nel nostro cammino di crescita abbiamo bisogno ancora di sostegno e che alcune nostre peculiarità e fragilità familiari hanno bisogno davvero di un clima di accoglienza e di umanità, di lentezza e condivisione che crediamo di trovare alla scuola steineriana di Varese.

    E poi vedremo. L’importante a mio avviso è aver deciso analizzando ognuno le proprie necessità, sia nostre personali che quelli di nostra figlia. E soprattutto, e a maggior ragione grazie al percorso che faremo da settembre per 8 anni, aperti alla bellezza, alla semplicità all’umiltà e all’umanità!

    A presto
    francesca
    la yurta nel bosco

  14. Maria Luisa ha scritto:

    mi è sempre sembrata una bella esperienza la scuola steineriana, ma ne ho solo sentito parlare. La più vicina è troppo lontana… ma mi sembra che ci siano tante belle esperienze che i bambini possono vivere nel mondo. Il tuo appunto su “a chi serve la scuola” potrebbe essere rimbalzata a tutto quello che facciamo con e per i nostri figli: lo facciamo per loro o per noi? Un po’ per loro, un po’ per noi… per quella fanciullezza che ci torna quando arriva il primo bambino a casa.. ci innamoriamo di loro e della loro età e ci piace rimetterci alla loro altezza, ma…. ma noi la riviviamo da adulti, quindi ci sono cose che non abbiamo fatto, che ci sentiamo che ci sono mancate, che se avessi abitato lì, che se mi avessero fatto fare questo e allora riversiamo tutto sui nostri figli, senza alcuna serenità… forse loro non vorrebbero neanche farle certe cose, ma le imponiamo perchè riteniamo siano giuste. E magari a loro volta loro non le faranno fare ai loro figli perchè le hanno vissute come esperienze negative. Per chi? Una bella riflessione, grazie!

  15. anna ha scritto:

    si ma alle elementari? non so, capisco quello che dici ma mi rimane un retrogusto di ingiustizia. e non tanto per l’asilo ma per il dopo, dove la differenza si sente, eccome, bravi insegnanti o no, non c’e’paragone.

  16. sabrina ha scritto:

    Le cose non sono cosi semplici Anna. L’ingiustizia non è cosi lineare. Potrei aver dato molto di piu al mio terzo figlio pur avendolo mandato alla pubblica. Io sono molto diversa da come ero 10 anni fa e questi miei 3 figli sono molto diversi uno dall’altro…

  17. Gabriele ha scritto:

    Credo che voi non sappiate nemmeno cosa significhi vivere semplice.. non si può associare il vivere semplice con una scuola steineriana.
    Chiedete a chi porta a casa un solo stipendio e deve sfamare tutta la famiglia, se si può permettere di mandare i suoi figli a queste scuole.

  18. sabrina ha scritto:

    Gabriele ti sbagli. Ci sono famiglie che fanno enormi sacrifici per potersi permettere questa scuola. Che non vanno in vacanza, che non hanno una macchina… non puoi giudicare senza sapere. Credimi!

  19. michele schneider ha scritto:

    mia moglie e’ una maestro della scuols Steineriana in California che e chiamata waldorf da 16 anni. Mia figlia ha frequentato la Waldorf dall’asilo al liceo e mio figlio e’ ancora all’7th grade. io sono Romano trapiantato negli States da 24 anni. LA FILOSOFIA STEINERIANA DEVINTA UN “CAMMINO” di vita e aiuta la crescita dell’anima di tutta la famiglia.
    Arte, musica e semplicita’ sono valori.

  20. manu ha scritto:

    ciao Sabrina
    è la prima volta che commento il tuo blog che seguo da diverso tempo e che mi è stato molto utile nella scelta cha abbiamo fatto di mandare i nostri bambini
    alla scuola steineriana. sono d’accordo con te per quel che riguarda la scuola dell’infanzia dove penso che la vita in famiglia possa sopperire a qualsiasi mancanza da parte della scuola (anche quella waldorf), ma per le elementari e le medie la differenza è davvero tanta , non so, io avrei la sensazione di aver dato a mio figlio qualcosa in meno rispetto agli altri. Gli altri due avranno le poesie a loro dedicate dai maestri, la musica, i quaderni che chi frequenta queste scuola sa quale magia sprigionano, non so se riuscirei a essere cosi certa di saper rispondere se mio figliio mi chiedesse perchè a lui questa possibilità non è stata data.
    non credo che la scuola steineriana sia il non plus ultra dell’istruzione e credo nella possibilità di cambiare idea e percorso in qualsiasi momento. proprio quest’anno un bambino di quinta ha lasciato la scuola perchè voleva andare alla scuola sotto casa, con la cartella, il diario , i libri, etc, etc, i genitori hanno accettato perchè hanno capito che la sua determinazione doveva essere ascoltata e accolta, che il percorso che era andato bene per gli altri due figli poteva non andare bene per il terzo, ma hanno dato a tutti la stessa opportunità.

  21. sabrina ha scritto:

    Si probabilmente questa è una scelta da riconsiderare ogni anno, non è detto che sarà cosi per sempre. Alla scuola elementare valuteremo certo cosa fare. Sono daccordo con te su tutto. Grazie

  22. Monica ha scritto:

    Ciao… mi chiamo Monica…ti seguo da quando il nostro piccolo è alla scuola steineriana … ti leggo con interesse, da mamma e da educatrice …. questo articolo mi è piaciuto molto e cosi l’ho condiviso per i genitori nostri amici e per tutti gli altri.
    Grazie
    Monica

  23. Manuela ha scritto:

    Parole preziose, grazie!

  24. Cesca ha scritto:

    Apprezzo le tue riflessioni e comprendo la tua decisione, ma essendo parte del mondo Waldorf quale insegnante, credo che non ci siano scuole paragonabili alla ricchezza di intenti e conoscenze che si trovano unicamente nella steineriana; per come vengono portate le materie sin dal primo giorno sappi che niente è lasciato al caso, neppure il colore scelto per scrivere, come quello delle tende dell’attività ritmica mattutina e l’insegnamento ad epoche, solo per citare alcune cose. Mi dispiace che tu, avendone piena coscienza (alemeno in parte) non voglia far vivere tutto anche al tuo più piccolo. Ma rispetto la libertà di scelta, scusa ma per tutta onestà, avendo letto, non potevo non condividere.
    Grazie

  25. sabrina ha scritto:

    Grazie francesca per questo spunto. E anche io voglio parlare in sincerità: prima il colore delle tende mi impressionava di più. Ne capisco il senso e stai certa del fatto che tengo in alta considerazione il modo in cui vengono portate le materie (ho anche fatto il corso di formazione) però credimi, se uno ha la fortuna di capitare in una buona classe alla scuola pubblica è davvero il caso di valutare bene i costi/benefici di una scelta del genere. La retta, le tante ore passate in macchina per andare in una scuola lontana, gli orari corti, tutto insieme è un grande sforzo per la famiglia. Quello che voglio dire è che oggi mi sento più libera di prendere una decisione razionale mentre con gli altri due figli il tutto è stato più emozionale.

  26. Valentino ha scritto:

    C’è un’altra cosa importante, che sento di dover aggiungere: il fatto che Voi, le vostre esperienze, stanno di fatto migliorando quella scuola pubblica, foss’anche solo nel rapporto tra genitori e maestre.

    Perché tutti i bambini sono un po’ figli nostri, ne abbiamo la responsabilità, ed il nostro modo semplicemente di “essere” nelle situazioni, aperti e centrati, può fare una grande differenza.

    Poi ricordo che c’è un tipo di scuola/teoria educativa che ho trovato ancor più vicina al cuore della natura umana, ed è quella di Alexander Neill [ il suo libro più famoso si può scaricare qui: https://trisquel.info/files/summerhill-italian_0.pdf ], perché più di ogni altra parte dal mettere al centro la fiducia intrinseca nella capacità dei bambini di crescere, trovando essi stessi, nelle relazioni, l’equilibrio essenziale al confronto nel mondo.

    E la cosa interessante è che a Summerhill, così come nelle scuole che mutuano lo stesso tipo di insegnamento, i professori e la didattica sono piuttosto ordinari; la differenza essenziale, infatti, è nei bambini: poiché sono essi stessi che scelgono liberamente di essere presenti alle lezioni, quando potrebbero liberamente scegliere di fare qualsiasi altra cosa, è la loro attenzione che permette di ottenere i risultati, è come se a lezione fossero presenti integralmente, corpo, mente ed anima.

    Insomma la sostanza parte sempre dal riuscire ad essere affermativi, che vuol dire avere gli occhi aperti ed il cuore libero, sapendo che andando avanti c’è il luogo verso cui tendiamo.

  27. kat ha scritto:

    grazie sabrina per aver dato voce ai miei pensieri…
    dai post che scrivi si capisce che avete fatto vostro l’insegnamento della scuola waldorf e quando cerchi di spiegare anche a chi è al di fuori da questo magico mondo, sei sempre chiare ed esaustiva.
    noi abbiam due bambini e il primo ha frequentato l’asilo Steiner fino a poco tempo fa..
    ora ci siam trasferiti in campagna (da quando siam diventati genitori, molte cose sono diventate fondamentali) e il nosto punto di vista è cambiato molto rispetto a tante cose.
    credo , comunque che abbiate trovato anche delle persone interessanti e profonde e non sempre capita, sia nel pubblico che in ambienti “alternativi”(passami il termine!!)
    grazie anche per l’entusiasmo e l’apertura che trasmetti.

    ps..comunque cara la scuola!!!

  28. Bruno Abrami ha scritto:

    Bravissimi! Vorrei dire molto altro…. ma lo avete già detto voi, complimenti per l’evoluzione!

  29. mammainverde ha scritto:

    Complimenti. Un post ricco di spunti, a suo modo controcorrente nell’idea che lo sottende, ossia che non c’è UNA strada, ma molte e che probabilmente la differenza la fa la coscienza dei passi che si fanno. Grazie.

  30. alessandra ha scritto:

    salve, ho letto con interesse l’articolo. Condivido tutto, tranne le ultime parole. Ho due figli dsa che avrebbero tratto benefici dalla steineriana, ma vivendo nel cuore delle alpi non è stato possibile. ho letto diversi libri e conosco le tabelline della steineriana. la scuola pubblica non è sempre idilliaca come quella descritta dalla mamma di Emilio.
    Ci sono ancora in circolazione ,maestre ottuse che da una parte dicono ai genitori che i voti non sono importanti, dall’altra somministrano prove comuni massacranti lunghe anche 10 pagine. approvate dal collegio docenti, suddivise in più giorni dove vengono anticipati argomenti trattati nella secondaria di I°. mi piacerebbe che ci fossero più controlli con lo scopo di restituire alla scuola pubblica l’umanità , la leggerezza e la voglia di imparare della steineriana ricordandoci che la famiglia fa tanto , ma si scontra con l’Italia che vediamo ogni giorno sui giornali.

  31. loredana ha scritto:

    Tutto bello, tutto emozionante, ma il settennio che va dai 7 ai 14 anni è fondamentale per lo sviluppo spirituale dell’individuo. Abbiamo i 9 anni, in cui l’Io si incarna totalmente, lasciando il bambino “da solo” (sono i primi momenti in cui si riferisce a se stesso come essere che può morire), momento delicatissimo, di cui la pedagogia “standard” non ha nemmeno la più pallida idea; è il settennio in cui la figura “educativa” darà il reale imprinting: temo che la migliore tra le scuole pubbliche non abbia sentore di cosa sia la bellezza da comunicare al bambino in questo particolare e importante momento. Non dimentichiamo che l’ottavo settennio (49-56) si rispecchia in questo, e un cattivo concetto della bellezza nel mondo potrebbe portare (e lo vediamo tutti i giorni no?) a un equivoco comportamento nel ricercarla. Non sono d’accordo con la scelta di questi genitori, salvo che, e qui la faccenda diventa insindacabile, causa crisi non ce la facciano a sostenere i costi di una scuola steineriana (in pochi purtroppo se la possono permettere). A quel punto è il karma che ci mette lo zampino, e vuol dire che il bambino ha nel suo destino la necessità di fare certe esperienze.
    Certo: con genitori “preparati” i danni saranno minori.
    In bocca al lupo!

  32. anna ha scritto:

    ma certo, sabrina, e scusami se sono stata invadente. aspetto il terzo figlio e capisco bene cosa intendi con il cambiamento in 10 anni tra il primo e l’ultimo. il fatto e’ che il mio primo figlio ha frequentato un asilo steineriano e il secondo, causa trasloco, no. anche se il trasloco è stato un passo obbligato,e non esistevano elementari steineriane, infatti il secondo sta a casa con me. Anche se i miei figli sono diversissimi io mi sento in colpa. Per cui, vedi, l’ingiustizia di cui parlavo non era la tua. Fermo restando che alle elementari non c’e’ davvero argomento che mi potrebbe convincere, ma e’ un’opinione molto personale.

  33. Vito Simi de Burgis ha scritto:

    Grazie per questo interessantissimo articolo

  34. Ludovica ha scritto:

    Alla scuola steineriana non vi hanno trasmesso due insegnamenti molto importanti, però: non si mette una sega in mano a un bambino ed è preferibile non insegnare a un maschio a lavorare a maglia (chiuda gli occhi e immagini le conseguenze). Detto questo, ammiro il suo coraggio, non tutte le madri avrebbero spedito il proprio figlio in quel lager che è la scuoletta pubblica.

    PS: se il problema dopo due figli sono i soldi e con il terzo non ce la fate, scollettamo.

    Saluti!

  35. sabrina ha scritto:

    Ludovica, in 8 anni di vivere semplice il tuo commento è il più superficiale che io abbia mai ricevuto. Ma lo pubblico volentieri, viva le differenze!

  36. givanni barin Verona ha scritto:

    interessante. ho avuto una figlia in una scula steineriana. le è stata utile in quel momento. la scuola steineriana non è solo un metodo, è un mondo, a volte un po’ troppo alternativo nel senso che a volte un po di di sana “normalità” è molto più utile di un’ostentata originalità. penso anch’io che la scuola spesso faccia meglio ai genitori che ai ragazzi: il coinvolgimeto di genitori nel persorso scolastico è un aspetto bello ed efficace della scuola steineriana, nel pubblico questo è sempre più teorico e burocratico.

  37. Margherita ha scritto:

    Dove vivo neanche un lontano odore di scuola steineiriana quindi non ho avuto scelta in merito: posso dire che noi genitori ci siamo trovati e ci troviamo in una situazione predisposta alle modalità della scuola steineriana e nel nostro piccolo abbiamo cercato e cerchiamo di passare a nostra figlia quella possibilità di vedere la realtà e di viverla. Ma mi sembra, nonostante questo, che lei abbia sofferto e soffra le richieste della scuola e che in definitiva abbia avuto meno possibilità per essere ciò che è. E questo è un peccato….! La scuola steineriana serve anche e molto ai bambini!

  38. alessandra ha scritto:

    CIAO, VI SCOPRO ORA E VI LEGGO PER LA PRIMA VOLTA.. E MI CHIEDO: COS’E’ LA SCUOLA STEINERIANA??? SUL VS SITO SE INSERISCO LA VOCE NEL MOTORE DI RICERCA INTERNO NON MI DA NULLA… MI INFORMERO’ DA ALRTE FONTI, MA MI PIACEREBBE SAPERE ANCHE DA VOI.

  39. sabrina ha scritto:

    ecco cosa viene su vivere semplice se cerchi scuola steineriana. strano che non abbia funzionato prima…
    https://www.vivere-semplice.org//?s=scuola+steineriana&x=3&y=9

  40. elena ha scritto:

    …mi hai commossa.

  41. Monica ha scritto:

    Buona sera a tutti,
    sono una donna quarantenne nubile e senza figli. Ho terminato nel 2011 il sesminario triennale di pedagogia steineriana presso la scuola Waldorf di Via Clericetti a Milano. Dopo la laurea in filosofia quasi 15 anni fa mi lasciai convincere a non intraprendere la professione per cui tanto studiai ovvero l’insegnante e l’educatrice, sopratutto per motivi economici! Eppure allontanarmi dallo studio e dal mio compito per entrare in quella vita commerciale fatta di solo materialismo mi distrusse finchè non decisi di frequentare il seminario, non ne potevo più degli adulti!! Ma non solo l’Antroposofia o Scienza dello Spirito fondata da Rudolf Steiner fu me l’approdo e il punto di partenza di una esistenza finalmente consapevole e vera. Ma torniamo alla PEDAGOGIA STEINERIANA innanzitutto si tratta di educare nei primi tre settenni 0-7, 7-14, 14-21 i primi 4 (corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale ed Io) dei 7 corpi di cui l’essere umano è composto ( gli altri tre sono sè spirituale, spirito vitale ed uomo spirito). Solo a 21 prende forma l’Io e da li il giovane può iniziare a camminare solo nella vita! Chi sceglie una scuola steineriana dovrebbe conoscere l’Antroposofia almeno nelle sue linee generali. Nei primi sette anni si educa il volere, nei secondi il sentire e nei terzi il pensare ….Fino a 7 si forma il sistema di ricambio o membra, il bambino è tutto organo di senso ed ogni sua parte imita quello chi e ciò che gli sta intorno attraverso i primi 4 sensi inferiori(senso del tatto, senso della vita, senso del movimento, senso dell’equilibrio) dei 12, nel secondo settennio si forma il sistema ritmico-respiratorio l’anima del bambino comincia a sentire il bello, il buono ed il vero attraverso il gusto, l’olfatto, la vista ed il calore.secondi 4 sensi intermedi,ECCO ORA IL PERIODO PIU’ CRITICO!!Nel terzo settennio si forma il sistema neuro-sensorio nell’adolescente inzia la lotta tra il corpo astrale fatto di emozioni e sentimenti e l’Io, la nascente capacità di sano giudizio del pensare che deve essere sostenuta da forti ideali legati a tutte le belle, buopne e vere esperienze ceh fino a quel momento si sono potute sperimentare attraverso le arti; musicali, pittoriche, scultoree, poetiche,euritmiche….. Si formano i terzi 4 sensi che sono i primi tre maturati ovvero senso dell’udito,. senso del linguaggio, senso del pensiero e senso dell’Io altrui….
    Ogni settennio è fondamentale anche quelli almeno fino a 70 ANNI !!!

  42. Valeria ha scritto:

    Mi sembra un naturale svolgersi delle cose..siete maturati e siete pronti per estendere la vostra energia al mondo. Avete preso ed ora date. Grazie.

  43. Federica ha scritto:

    “Siamo cambiati cosi tanto che ora amiamo tutto del mondo che circonda questo bambino”

    Sabrina,
    sono tornata per rileggere questa frase, è questo che mi ha colpito, che ho compreso, condiviso. Ho sorriso alle maestre che sono intervenute per difendere la pedagogia, rispetto e capisco ma Sabrina qui parlava di cuore, non solo di teorie.
    Io continuo a considerare la pedagogia Waldorf affascinante, rivoluzionaria, profonda e potrei continuare. Ma nella frase di Sabrina c’è altro: quando si è fatto un percorso, quando si alza il livello ci si accorge che anche la migliore scelta pedagogica non necessariamente deve essere “contro” o a “difesa” di altro e che la vera educazione libera sta anche nel variare le scelte, nel tempo, nei luoghi, anche fra i figli non è lì che si gioca l’uguale trattamento.

    ciao
    Federica

  44. daniela ha scritto:

    ..quando non si ha più paura, si è liberi. Questo diceva Steiner, a volte si dimentica.L’orizzonte che ti apre una sana antroposofia (non dogmatica!!) ti permette di fare anche questa scelta. Perchè lo sguardo con cui riconosci e sostieni tuo figlio nel suo processo di crescita è colmo di fiducia. Vi auguro ogni bene!

  45. francesca ha scritto:

    ho riletto tutti i commenti.che fatica e che male leggerne alcuni. in certi casi confermano i miei dubbi riguardo alle persone che fanno di un “metodo” o di un’ “idea” l’UNICO, l’ASSOLUTO. tutto il resto è nocivo, dannoso, non giusto.
    in questi anni ho conosciuto la scuola pubblica, come mamma, e anche dall’interno come assistente educatrice. ho studiato e sto studiando con interesse Steiner e amo molto le sue parole.
    la scuola steineriana vicina non fa per noi (solo materna, costi elevati).
    ci impegniamo quindi ogni giorno per ricercare quella poesia che spesso sfugge. non è facile, ma ci proviamo.
    grazie alla mia piccola esperienza però mi sento di affermare che la scuola, qualsiasi essa sia, è fatta dalle persone. sono la maestra o il maestro che ti stanno vicini 8 ore al giorno che fanno “la scuola”.
    è l’amore che mettono nei gesti, nelle parole. è l’impegno che dimostrano, la pazienza, la voglia di ascoltare.
    preferirei mille volte che i miei figli avessero a che fare con persone buone, oneste ma non preparate. piuttosto che essere inseriti in un ambiente “protetto” ma chiuso e sospettoso dell’esterno.
    francesca

  46. Elena ha scritto:

    Questo è un percorso che io ho fatto all’inverso. Dopo una meravigliosa esperienza a un nido di roma mi sono trasferita in campagna in toscana. E i mieimfigli hanno frequentato la scuola pubblica del nostro micropaese. Io ho imparato a compensare e ho lavorato tanto a casa per scaldare le nostre vite e il senso della vita. Ho imparato che la famiglia fa l’80 per cento e che non ci si deve disperare se non si puo offrire la scuola che si considera migliore. Ho imparato che la scuola la fanno le singole persone nel bene e nel male e che se ci si impegna si puo cambiare la scuola dall’interno e renderla piu’ nostra. Ho imparato che i bambini ce la fanno e che le loro risorse non si spengono anche se la scuola magari non le valorizza. Poi mi sono trasferita di nuovo e li ho mandati alla scuola steineriana. Ho trovato una famiglia allargata, amiche e uno stile di vita piu simile al nostro. Non siamo piu’ l’eccezione divertente ma parte di una comunita’. I miei figli sono piu felici per alcune cose ma magari ne rimpiangono altre. E comunque non penso di aver trovato la perfezione e la Soluzione, perche’ anche in questa scuola ci sono problemi difficolta e cose che non vanno è una scuola che richiede sacrifici logistici e organizzativi. Insomma ho imparato che per dare il meglio ai nostri bimbi ci si deve impegnare e continuare a farlo e che nessuna scelta puo considerarsi definitiva e perfetta tout court.

  47. Calzelunghemom ha scritto:

    Scusate, posso chiedervi perché siete così ossessionati dall’idea di costruire per i vostri figli un universo così coerente e protettivo popolato da esseri che la pensano esattamente come voi? Non pensate che gli apprendimenti e le competenze che un bimbo acquisisce in un ambiente che gli consente il confronto con tutti (perché è a tutti che la scuola pubblica si rivolge) i bambini, anche quelli molto diversi da lui, siano un bene preziosissimo che difficilmente si ha modo di sperimentare altrove? Dico questo non per provocazione ma perchè davvero un pò disorientata da quanto letto qui. Ci sono genitori che davvero si sentono in colpa per il fatto di non poter mandare i propri figli alla scuola steineriana? Sinceramente io mi sento in colpa quando mi scordo il sacchetto della merenda o mi dimentico di avere piena fiducia nei miei figli ma rivendico con orgoglio il fatto di aver mandato tutti i miei figli nella scuola pubblica del mio quartiere dove ho trovato una comunità che a volte mi somiglia e a volte no ma che ogni mattina é sempre più bella!

  48. Manu ha scritto:

    Ma la scuola steineriana non è popolata da persone che la pensano nello stesso modo, l’ho scoperto anche io quando ci ho iscritto i miei figli 🙂 avevo il timore di non essere all’altezza, di non conoscere bene la pedagogia, di essere criticata perché comunque alcuni aspetti e alcuni contenuti non mi piacciono e non mi convincono, invece ho trovato un ambiente accogliente e molto più variegato di quanto mi aspettassi.
    Un ambiente che un po’ mi somiglia ma non è un vestito su misura, ho trovato ( per ora ) la migliore soluzione per dare ai miei figli ciò che ritengo sia importante che abbiano in questo momento e in questa fase della loro crescita. Non è tutto bello e tutto facile, così come non lo è nella scuola pubblica o nella scuola privata ad indirizzo diverso, diciamo che ognuno ,se può, sceglie le battaglie che vuole combattere e io e mio marito abbiamo deciso di concentrare le nostre energie su aspetti della crescita che la pedagogia waldorf porta avanti e lasciare in secondo piano altri che sono proprio fondativi della scuola pubblica. Se questo sia giusto o sbagliato , ora o per sempre non te lo so dire .

  49. Calzelunghemom ha scritto:

    Sul fatto che ognuno sceglie  come crede non si discute.  Peró visto che ne stiamo parlando trovo ipocrita  le posizioni di chi sceglie un sistema educativo estremamente costoso, chiuso ed elitario e poi cerca di farla passare per una scelta educativa come un’altra. Perché non é così. Nello scegliere la scuola dei nostri figli scegliamo in che mondo vogliamo vivere,  se in quello che, nel bene e nel male, si costruisce, si condivide e si rinegozia  ogni giorno con tutti quanti o in quello in cui si entra da padroni, pagando una bella retta e comprando una finta unicità per i nostri figli.  E questo messaggio è quello che passa anche ai bambini, sono loro i primi ad imparare che tutti i folletti e le fatine appesi ai muri hanno stampato sopra il simbolo dei dollaroni. I miei figli hanno frequentato scuole elementari dove le poesie le scrivevano loro, spessissimo, in classe. Le tende, lo ammetto, non so neanche se ci fossero, e  alcune cose, a volte, erano lasciate al caso. Non avete idea di quanto questo fosse liberatorio!  Quando tornavano a casa noi sapevamo di averli mandati semplicemente a scuola e non in un posto perfetto, quindi, siamo sempre stati coinvolti ed attivi cercando di accompagnarli nella loro crescita con le nostre risorse, i nostri valori e il nostro amore.  I nostri figli stanno crescendo con un enorme rispetto per ció che è di tutti, con una naturale inclinazione a stare bene insieme agli altri, con una grande curiosità verso ció che non gli è immediatamente familiare e anche con un buon bagaglio di conoscenze e competenze.
    Non sono andati nella migliore scuola possibile, probabilmente non vivono nella migliore famiglia possibile né nel migliore mondo possibile…..però lo sanno.

  50. manu ha scritto:

    dovresti provare a vedere le cose a prescindere dall’aspetto economico, ci sono famiglie ricchissime che non manderebbero mai i loro figli in una scuola waldorf o montessori neppure se fossero scuole pubbliche perchè non ne sentono proprio il metodo. non credo che tu sia mai entrata in una scuola waldorf perchè ti posso assicurare che l’ultima cosa che ti verrebbe in mente è un’immagine di ricchezza materiale. a questo proposito vorrei sfatare alcuni miti e pregiudizi: la retta è cara perchè mantenere una scuola costa (anche nella pubblica ma non ne hai la percezione perchè in teoria l’hai già pagata con le tasse), costa l’affitto, gli stipendi degli insegnanti, etc etc, …, la scuola è gestita da una associazione di cui fanno parte insegnanti e genitori, il bilancio è pubblico e puoi sapere sempre come vengono spesi i tuoi soldi e ti assicuro che nessuno lucra su niente anzi è sempre attiva una ferrea “spending review”. più sono gli iscritti e meno costa e viceversa. ci sono agevolazioni per chi non può pagare per intero ma possono esistere perchè c’è chi paga anche di più. gli gnomi e le faticne che vedi appesi in giro sono il frutto del lavori delle mani sapienti delle mamme che hanno anche cucito le tende, le tovaglie,i vestiti per le recite …gli eventi organizzati dalla scuola durante l’anno sono gestiti e organizzati dalle famiglie che dedicano il loro tempo alla comunità scolastica.le pulizie delle classi si fanno a turno. ovviamente prima dell’inizio dell’anno c’è sempre bisgono di fare manutenzione per cui piccole riparazioni e imbiancature le fanno i genitori. dato che non c’è la mensa ogni giorno i bimbi arrivano a scuola con il loro cestino del pranzo portato da casa. Scusami, non voglio essere offensiva, ma se c’è un posto dove non si fa i padroni o i clienti che ricevono un servizio perchè hanno pagato è proprio questa scuola. Ci sono sicuramente famiglie estremamente ricche che non fanno alcuna fatica a pagare la retta, ma la maggior parte sono famiglie normali che hanno scelto di fare dei grossi sacrifici perchè come tutti i genitori cercano di fare del loro meglio per i propri figli. io e il mio compagno facciamo gli impiegati, io lavoro part time, praticamente lavoro gran parte dell’anno per pagare la scuola, ma ti assicuro che non è per la voglia di fare i fighetti , ma perchè riteniamo che sia il posto giusto per i nostri figli e per la nostra famiglia qui e ora.
    ti assicuro che il rispetto che ciò che è di tutti e la curiosità verso il mondo ache esterno alla scuola è un valore che viene trasmesso anche ai nostri bambini sia dalla scuola che dalle famiglie.

  51. manu ha scritto:

    aggiungo solo una cosa perchè credo di stare abusando abbastanza dello spazio nel blog di Sabrina.
    ipotizza un mondo dove tutte le scuole siano gratuite oppure tutte a pagamento. manderesti i tuoi figli in una scuola steineriana ? se si capisci magari anche il tono di rammarico per chi vorrebbe ma non può, se no puoi comunque apprezzare il fatto di poter scegliere tra diverse scuole quella che ti sembra più adatta.

  52. calzelunghemom ha scritto:

    per chiarire: io mi occupo di educazione e mio marito fa il dirigente scolastico in un liceo, quindi diciamo che alcune delle cose che hai spiegato mi sono molto familiari. Non manderei i miei figli in una scuola steineriana in nessun caso e questo non perchè non apprezzi il pensiero di Steiner ma perchè credo in una scuola che ha come missione quella di essere scuola di tutti e per tutti. Questo è secondo me l’insegnamento principale che la scuola deve essere e deve dare, il resto lo fa la famiglia, gli amici e la comunità.
    Mi spiace che tu non l’abbia colto ma la questione economica non era e non è centrale nel mio ragionamento…..benché abbia un peso e non nei termini del posso permettermelo o non posso permettermelo bensì di che modello di società voglio sostenere…
    Comunque non starei qui a menarla se non avessi trovato, francamente, il tono di tutta questa discussione (non mi riferisco nello specifico a te Manu) un pò fastidioso e poco rispettoso nei confronti delle scelte di chi nella scuola pubblica ci crede, ci investe e ne è orgogliosamente parte.

  53. manu ha scritto:

    anche secondo me la scuola dovrebbe essere di tutti e per tutti, ma non necessariamente tutta uguale. tutti con lo stesso sistema, metodo e programma dove le minime variazioni sono lasciate alla fortuna di avere un insegnante capace di cogliere l’andamento della classe e lavorare con i ragazzi. non sono del mestiere, sono solo una mamma, e se la scuola fosse ancora come quella che ho fatto io probabilmente non saprei neppure bene cosa sia la pedagogia waldorf, ma così non è. ti faccio un esempio l’insegnamento ad epoche (i bambini fanno la stessa materia principale per 4-5 settimane) è geniale e funziona, i bambini apprendono apparentemente senza sforzo e le conoscenze maturano dentro di loro tanto da renderli entusiasti di andare a scuola e di imparare, questo secondo me è un aspetto fondamentale.
    la non competitività, l’assenza di voti sono anche valori morali e sono convinta ne faranno persone più aperte verso l’altro. Credo che la scuola pubblica si sia fossilizzata in una miriade di regole e regolamentini che hanno reso impossibile per gli insegnanti fare didattica con entusiasmo e di conseguenza gli alunni non hanno la percezione di essere in un posto amichevole e fatto per loro. quando ho scritto che ognuno sceglie le sue battaglie non intendevo denigrare chi non può, sono la prima a farsi il mazzo per “potere”, ma proprio il fatto che avendo la possibilità di scegliere ho preferito non dover lottare contro la mancanza di buon senso ma di essere attiva partecipante della vita scolastica dei miei figli.

  54. Manu ha scritto:

    Neppure a me sono piaciuti alcuni commenti che parlano di presunti “danni ” del non seguire un certo percorso scolastico, è assurdo e offensivo anche solo pensare che su 7 miliardi di persone solo poche migliaia che hanno ricevuto l’educazione waldorf siano felici , sereni e appagati. E gli altri destinati a un misero futuro . Questo tipo di giudizio è quello che fa passare l’idea che ci sia una setta di steineriani che camminano una spanna sopra gli altri quando steiner era il primo a mettere in guardia contro le sette e il sentirsi superiori .

  55. calzelunghemom ha scritto:

    conosci davvero adulti felici, sereni ed appagati perchè hanno ricevuto un educazione steineriana? Cavoli! Io conosco pochissimi adulti con queste caratteristiche e hanno avuto famiglie salde, competenti e capaci di cogliere l’essenziale.
    I giudizi sui limiti presunti della scuola pubblica non li commento perchè da un lato si commentano da soli e dall’altro sono evidentemente il frutto di una grossa ignoranza sull’argomento
    peace and love

  56. Manu ha scritto:

    Credo di non essere riuscita a spiegarmi,
    Mi spiace.

  57. Calzelunghemom ha scritto:

    Spiace anche a me, non era mia intenzione farla diventare una discussione fra noi due….evidentemente un argomento che accende gli animi!

  58. sabrina ha scritto:

    grazie per il vostro contributo che apprezzo moltissimo. e’ certo difficile parlare tramite uno scambio di email ma credo che siamo riuscite a scambiarci le nostre opinioni nel migliore dei modi. le tue riflessioni e quelle di Manu le condivido entrambe, stranamente. Non è certo merito solo della scuola se una persona diventa un adulto felice o meno. Certo aver avuto un insegnante valido sotto il profilo umano non puo’ che aiutare….

  59. anonimo ha scritto:

    Ciao Sabrina, ho una bimba che avrà 3 anni a Luglio e sono alle ricercadella scuola materna. il 15 Febbraio sono andata all’open day del Giardino dei Cedri, per conoscere la scuola, insegnanti e la metodologia. Premetto che non ho una conoscenza approfondita della metodologia, oltre qualche articolo letto sull’internet. L’educatrice in carico ci ha spiegato le basi del pensiero e metodologia che non ho niente incontro. Però una cosa mi ha infastidito tanto e ti voglio chiedere il tuo parere da genitore che frequenta questa scuola da tanti anni. Nella classe c’erano 2 icone di Maria Vergine e Bambino Gesù e un presepe. Ho chiesto all’educatrice se la scuola è laica, mi ha risposto che è laica ma di orientamento cattolico, e che le icone in classe per loro simboleggiano la famiglia nel suo modo puro e che durante la giornata capita di usare altri simboli/riferimenti religiosi (cattolici) tipo cantare la canzoncina di Gesù, oppure prima di uscire in giardino la maestra guarda dalla finestra e dice ai bambini ‘ vediamo se Dio oggi ha mandato la pioggia?’.
    Io non riesco a mettere acconto l’idea di un educazione laica/ libera con orientamenti, simboli, canzoncine di tocco religioso, specialmente se appartengono ad una sola religione. Volevo sapere se voi avete avuto delle esperienze su questo lato della scuola e come li avete affrontati.

  60. Irene ha scritto:

    Io, molto umilmente e senza nessuna vena polemica, credo che ci pensi già la società a etichettare le persone, col tempo (diciamo a partire dai 6 anni di età!): tu sei del gruppo operai, tu del gruppo dirigenti, tu immigrati,tu “nostrani”, tu di destra , tu di sinistra, tu bacchettone, tu di marca…Una cosa bella abbiamo (bella come ideale, poi come va è un altro discorso…) ed è la scuola pubblica dove tutti si mescolano a tutti, prima di ingabbiarsi in identità che ci vengono costruite addosso dagli eventi e dalla società, appunto. Perchè allora scegliere di mandare i nostri figli in edifici per “tuttidiqueltipo” siano essi esclusivi collegi religiosi o colorate e festose scuole Steineriane, rinunciando alla varietà che fa parte del nostro mondo; io non avrei mai fatto fare a mia figlia una scuola privata, nemmeno diretta dalla Montessori rediviva, perchè penso che l’avrei ingabbiata in un’identità prima del tempo. Ma questa è solo la mia opinione e rispetto tutte quelle degli altri, ciao a tutti, Irene.

  61. Calzelunghemom ha scritto:

    Oh sì! Ma il mondo, là fuori, é pieno di persone valide sotto il profilo umano e tanti, credimi, sono insegnanti. E’ una professione che di sicuro non scegli per arricchire, ci vuole la passione! Comunque, ovviamente, ognuno porta le proprie idee e le proprie esperienze, io ci tenevo a portare la mia. Non voglio di sicuro convincere nessuno, anzi! Per fortuna la scuola pubblica é fin troppo affollata, é una folla bellissima di bambini colaratissini, ma siamo di sicuro in tamti……nessun desiderio di fare nuovi iscritti!

  62. Laura ha scritto:

    Buongiorno Sabrina, fra un anno dovrò iscrivere il mio bimbo alla scuola primaria. la scuola steineriana mi piacerebbe moltissimo ma purtroppo, a causa della situazione economica famigliare, non so se sarà alla nostra portata. sto frequentando la scuola nelle varie iniziative che propone e mi sto confrontando con genitori che hanno lì i loro bimbi… che dire sento che sarebbe la scelta giusta; l’estrema intellettualizzazione del programma statale credo non sia adatta ai bambini della scuola primaria (e le conseguenze non mancano). nel caso dovessi ripiegare sulla scuola pubblica che consigli mi puoi dare? lo so che ci sono tanti fattori da considerare (dimensione della scuola, insegnanti,…) ma vorrei che la scuola fosse per lui un’esperienza positiva e costruttiva. grazie

  63. maria ha scritto:

    Bene, visto che non ci saranno voti ai nostri figli dovremmo e dovranno essere al sicuro. e visto che le poesie faranno da padrone, insieme al colore delle tende, vi lascio con una poesia. La mia parte ci oslidarietà e condivisione va a Calzelinghe:

    questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona

    fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco

    fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro,

    ci vedi il denaro:

    questi sono i satelliti di Giove, questa è l’autostrada

    del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae

    Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro,

    è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,

    è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi

    il denaro:

    e questo è il denaro,

    e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri

    con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette

    di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:

    ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente

  64. Calzelunghemom ha scritto:

    Lo conosco, é sanguineti, mi sono laureata con lui in un’ università molto pubblica
    Grazie

  65. ludovico ha scritto:

    Mah… articolo e discussione dimostrano quanto sia ancora travisato il senso della pedagogia steineriana.
    Non si tratta di un metodo. Stiamo parlando di una visione dell’uomo e della società molto precisa. La scuola Waldorf venne fondata non perché Steiner aveva una teoria pedagogica da applicare. Steiner non era un pedagogista, nel senso professionale che assume oggi.
    La prima scuola Waldorf nacque per dare risposta ad una domanda precisa che proveniva da una società profondamente malata e ferita. Le scuole Waldorf nascono per questo: per cambiare la società. Se non si capisce questo e si guarda solo ai propri figli non s’è capito nulla.
    Non dico che i genitori prima di fare questa scelta debbano studiare l’antroposofia, ma almeno leggersi le origini e le motivazioni del fondamento e della missione di questa scuola, mi sembra, moralmente, il minimo sindacale.

  66. Franca Centra ha scritto:

    Del tutto d’ accordo: la scuola steineriana vale per i genitori prima ancora che per i figli!

  67. Marco ha scritto:

    Vorrei dire grazie ad internet ed ai motori di ricerca che mi hanno fatto trovare l’autrice di questo ottimo articolo, fantastica madre assertiva direi, suo marito (dietro una grande mamma c’è sempre un grande uomo ^___^) e i suoi 3 figli, elementi a sè stanti che hanno creato un composto meraviglioso, grazie alla loro pro-attività.
    Ringrazio anche tutti i genitori che hanno contribuito dando utilissime dritte a noi giovani genitori che si apprestano a scoprire il mondo dell’educazione.
    Mi incuriosiscono invece tutti quei commenti che non contribuiscono a dare quel qualcosa in più, tipo al sig. Gabriele che sostiene senza elementi che andare ad una scuola steineriana sia praticamente ‘roba per ricchi’ o a ‘mamma ludovica’ che pontifica sul fatto che tenere una sega in mano o fare la maglia sia pericoloso o non vada bene per un maschietto; ci sarebbe da scrivere un saggio su come l’uomo sia inconsapevolmente legato a schemi e paure e a come pretestuosamente sia molto piu semplice dare un giudizio senza voler approfondire le cose.
    Il mio piccolo contributo, semmai lo sarà per qualcuno, è dato da una piccola riflessioni: Sto tentando di capire dove iscrivere i miei due figli di 3 e 4 anni per poter donare loro un futuro il piu libero possibile dagli schemi indotti da questa società, Steiner, Montessori, homeschooling o scuola pubblica. Personalmente dopo il diploma e la laurea ho dovuto fare un cammino altrettanto lungo e difficoltoso per ‘disintossicarmi’ da tutti i pregiudizi e gli schemi mentali che questo ‘sistema’ è riuscito a propinarci.
    La cosa che troverei davvero utile sarebbe pertanto sentire altri genitori o gli stessi ‘steineriani’ o montessoriani’ oggi adulti per capirne qualcosa di più. Sul web ‘qualcosina’ si trova (compreso questo bell’articolo) ma, credetemi, è piu facile trovare una recensione su un’aspirapolvere, un tostapane o l’ultimo ritrovato teconologico che una recensione sull’educazione dei nostri figli.
    Buona ricerca a tutti! 🙂

  68. lara ha scritto:

    Ciao a tutti,
    volevo solo postare una mia riflessione riguardo alla scuola pubblica e quella definita steineriana..
    intanto preciso che sono insegnante in una scuola pubblica da 8 anni… la mia “vocazione” è nata tardi.. in quanto decisi di frequentare l’università per diventare maestra dopo un periodo di volontariato con dei bambini stranieri…durante quel periodo ho sentito che forse sarei potuta essere d’aiuto , questa è stata la spinta al cambiamento di lavoro.

    finiti gli studi finalmente con tanto entusiasmo e tanta voglia di fare del mio meglio mi ritrovo in una scuola vera. premetto che durante gli studi ho anche frequentato un corso ( 2 anni) di formazione di pedagogia steineriana, ho svolto la mia tesi di laurea in una scuola montessori (scuola che ha frequentato mia figlia) e ho ricercato di tutto e di più riguardo alle scelte educative “alternative.

    Dopo il primo anno di insegnamento, ho riflettuto a lungo su che cosa succede in una scuola. intanto non esiste più un ritmo. ma solo un tempo scandito dalla campanella che suona ogni ora. un susseguirsi di specialisti che in 60 minuti devono dare il meglio arrivano bambini sempre più piccoli nelle prime classi, la disciplina, intesa a mantenere l’ordine in classi numerose è la prima regola se si vuole riuscire a superare una mattinata.
    I bambini sono trattati come scatole da riempire, la didattica è orientata all’efficienza industriale e tutte le ricerche in questo senso tendono a voler dimostrare che con un insegnante motivato e preparato tutti possono imparare qualsiasi cosa. Purtroppo con disillusione provo ogni semestre il supplizio di dare i voti, ogni giorno devo assegnare i compiti e mi rendo conto alle volte che contribuisco a creare un pensiero di competizione tra i bambini anche se non è nelle mie intenzioni.

    Nella scuola pubblica per come è strutturata adesso volenti o nolenti ci si concentra nelle nozioni da trasmettere, c’è poco tempo per la discussione, per l’empatia e nonostante i programmi ministeriali parlino chiaro della centralità del bambino, sfido chiunque a provare a differenziare con classi di 24 bambini. Le indicazioni sono ineccepibili dal punto di vista teorico, ma praticamente la scuola è uniformante. Non fraintendetemi, sono molto contenta di poter partecipare alla vita (anche se per un breve periodo) di questi bambini, mi fanno sorridere, vedo la loro gioia e condivido le loro difficoltà, ma a causa delle sovrastrutture burocratiche e delle credenze diffuse sia in molti insegnanti sia nei genitori stessi è molto difficile essere quello che si è, anche come adulti. Penso che nella società odierna impera la paura.. quella di essere di meno , di non avere abbastanza o non fare bella figura e di qui nasce anche il nostro sistema scolastico.. quello pubblico intendo.

    Qui non voglio assolutamente denigrare la scuola pubblica, nella quale comunque ci sono persone che amano quello che fanno e cercano di farlo nella maniera più possibile corretta, voglio soltanto ribadire che anche una scuola pubblica è costituita dagli insegnanti, dai bambini e dai genitori e che questi molto spesso vogliono che si insegni il più possibile perché hanno paura che i loro figli non siano sufficientemente bravi. Tante volte proiettano nei figli le loro ambizioni .

    Li mandano a scuola troppo presto perché “altrimenti mio figlio non è con i compagni di asilo”e pretendono che parlino a 7 anni tre lingue e che siano i più bravi in tutto.. compresi molti sport. Per non parlare del delegare in toto l’educazione e colpevolizzare sempre e comunque gli insegnanti. Penso sia questo il nocciolo della questione… delegare il tutto per tutto, non disporre più del tempo di condivisione e dire che tutta la colpa sta nel sistema. In questi anni i test di ogni materia sono all’ordine del giorno.. quando andavo a scuola io 30 anni fa c’erano solo le interrogazioni dalla 4 classe e qualche provetta. Il pomeriggio si giocava liberi.. oggi i bambini non hanno neppure questo diritto.. per quanto concerne la pedagogia waldorf ho una profonda ammirazione e spero tanto di poter finire la formazione per passare ad insegnare in una di queste scuole.. certo i costi della frequenza sono alti, ma come giustamente già detto in questo forum, la motivazione sta nel fatto che è interamente gestita privatamente e spesso gli insegnanti sono sottopagati.

    Credo sia giusto che esistano diverse realtà e che ognuna abbia degli aspetti forti e meno forti indifferentemente dal “metodo” perché sono persone con le quali ci relazioniamo. Personalmente per come sono io preferisco un approccio spirituale all’essere umano e mi nutre il fatto di lavorare con le mani e trovare un ritmo nelle cose. Condivido la scelta di Sabrina e Andrea perché se ogni genitore fosse più consapevole anche la scuola pubblica potrebbe godere di altri spazi, altre idee e bambini più felici indipendentemente dalla filosofia adottata. Fortunatamente non siamo tutti uguali e ritengo giusto che esista la diversità in tutte le sue forme, tanto tutte le strade portano a Roma.

  69. sabrina ha scritto:

    grazie per la tua bellissima testimonianza, ma volevo dire che vogliamo l’opinione di tutti in queste righe, non solo dei sostenitori ovviamente.

  70. serena ha scritto:

    Leggo promo scuola MONTESSORI
    “Le Scuole Montessori sono molto accoglienti e rassicuranti per la comunità degli studenti, degli insegnanti e dei genitori. Nessuno si sente mai smarrito nella folla!
    VS
    Spesso le scuole trasmettono senso di smarrimento ed estraniazione, o sono troppo silenziose e incutono timore o sono caotiche, rumorose e frastornanti”.

    Dal 1906, la scuola italiana è cambiata. parliamo di integrazione, multicultura, inclusione BSE….. diete specifiche per tutti i bambini periodi di inserimenti per rendere “soft” l’inserimento, L’Emilia Romagna è sempre stata il fiore all’occhiello della scuola dell’infanzia e nidi e i bambini hanno sempre trovato un’ambiente che, partito dal concetto montessoriano si è allargato trovando degli sbocchi sempre più interessanti, ci sarà un motivo pr il quale la scuola non si è fermata al 1906!

  71. sabrina ha scritto:

    Non capisco cosa intendi dire ma colgo l’occasione per annunciarvi che ho intenzione di approfondire similitudini e differenze tra la scuola montessori e la steiner. A presto!

  72. mery ha scritto:

    Care mamme e papa’ ansiosi e preoccupati di fare e dare il meglio per i propri figli continuate con l’errore di sempre quello di credere che piu’ si paga, piu’ e’ caro e piu’ e’ garanzia di qualita’.Nessun metodo puo’ essere efficace se non passa e si divulga attraverso l’uomo, come il computer.Ora se l’uomo sa quello che fa’ e quello che dice potremmo anche vedere risultati se questo e’ un matto anche se insegna nelle scuole Waldorf non otterremo nulla.Questo per dirvi che i buoni o cattivi insegnanti si possono trovare ovunque e non e’ questione di metodi ma di persone.

  73. sarah ha scritto:

    Ciao sono arrivata qui per caso, stavo cercando opinioni sulle scuole steineriane e il tuo post mi ha commossa, vorrei anch’io iniziare quel percorso di cui parli per tutti noi (mio figlio grande ha 4 anni), è bello sapere che c’è gente come voi, che lascia spazio, che vive in maniera “umana”, è quello che cerco per noi. Grazie un abbraccio.
    Sarah

  74. Silvia ha scritto:

    Ciao a tutti sono la mamma di due bambine di 6 e 3 anni..la mia “grande” ha iniziato quest’anno il suo percorso alla scuola elementare steineriana (aperta da pochi anni, la scuola di via Palenco – Roma Nord) e sono totalmente conquistata da questo nuovo percorso intrapreso. La libertà, il Rispetto profondo che si respira nei confronti dei bambini, mi riempiono di gioia e gratitudine ogni giorno…ogni giorno qualcosa mi commuove..sono una educatrice, lavoro nelle scuole pubbliche in giro per Roma, esco ogni giorno un pò affranta da un metodo educativo che crede di poter crescere individui curandone solo l’intelletto … così arrivare a scuola di mia figlia ogni giorno mi rincuora e rigenera … con tutto il cuore sono grata ai maestri che ogni giorno lottano e si sforzano e si impegnano per mettere in luce solo ciò che di bello e unico e speciale ha ciascuno dei nostri bambini, e si sforzano di trovare ogni giorno soluzioni ai problemi che si presentano senza mai togliere loro valore e fiducia, una scuola in cui il centro non è il bambino portatore dei più disparati problemi ma il bambino in quanto essere umano, complesso unico e irripetibile e per ciò meraviglioso .
    Auguro a tutti di poter vivere assieme ai propri figli questa bellissima esperienza di vita.
    Silvia

  75. sabrina ha scritto:

    grazie Silvia per il tuo commento!

  76. Perla ha scritto:

    Saggia decisione! Infatti, le scuole steineriane hanno molti insegnanti creativi, validi e intelligenti che con il loro talento “interpretano” in senso positivo qualcosa che in origine ha fondamenti e finalità molto meno “semplici”, “nobili” e “trasparenti” dei valori a cui qui vi ispirate. La scuola steineriana è basata – anche se in modo non esplicito e spesso subliminale – sull’antroposofia, ovvero un credo, vera e propria religione occulta inventata da Rudolf Steiner: un mix variegato di religioni, leggende e superstizioni e non una semplice filosofia. Questa religione occulta è tutt’ora praaticata dagli adepti della setta esoterica – leggi “segreta” – fondata da Steiner stesso circa un secolo fa e diffusa ormai a macchia d’olio nel mondo occidentale. Economicamente potentissima, a tale setta fanno capo, oltre alla scuola steineriana (o Waldorf) numerose fiorenti attività economiche a carattere multinazionale, tra cui una banca. La scuola steineriana è stata fondata con lo scopo di divulgare le idee antroposofiche insegnate da Rudolf Steiner – che NON ERA UN PEDAGOGISTA E CONOSCEVA POCHISSIMO I BAMBINI ma dichiarava di essere chiaroveggente e come tale impartiva i suoi insegnamenti ai suoi “discepoli” – di allora e, per chi ci crede, di oggi! Vi invito ad approfondire, a leggere i documenti originali (in italiano sono difficili da reperire ma i siti in inglese sono più ricchi di documentazione critica). Avrete delle soprese. La bella fama di cui gode questo genere di scuola è frutto anche di una abile operazione di marketing-equivoco; io stessa ne avevo sentito parlar molto bene da amici carissimi prima di venire a conoscenza di certi “dettagli” che mi hanno insospettito. Leggete in proposito, sarebbe davvero intrigante per certi versi se non fosse tristissimo per altri. Quindi, ben venga un vivere semplice, trasparente e LIBERO!!!
    PS Se alcune scuole funzionano bene il merito è esclusivamente della fantasia degli insegnanti, che interpretano molto poco alla lettera le idee bislacche del fondatore.

    http://www.waldorfcritics.org/links.html
    https://sites.google.com/site/waldorfwatch/i-went-to-waldorf
    http://www.quackometer.net/blog/2012/02/frome-steiner-academy-absurd-educational-quackery.html

  77. sabrina ha scritto:

    Cara Daniela, questo è uno spazio di condivisione quindi il tuo commento lo accetto come accetto tutti quelli che sanno esprimere in maniera pacata le proprie idee. Non condivido pero’ il contenuto. Su Steiner ci sono in giro per la rete pensieri contrastanti e fonti più o meno attendibili che tentano di screditarlo. Io valuto per quel che conosco direttamente e credo che la pedagogia steineriana abbia in sè un fortissimo senso di verità. Steiner aveva una visione sicuramente inedita del bambino ma potentissima, vera, sensata, giusta. E più passano gli anni più ne sono convinta.

  78. Perla ha scritto:

    Un anno fa un caro amico mi accennò, con grande candore ed entusiasmo, al fatto che i bambini secondo Steiner vengono classificati in quattro categorie di temperamenti. Questi altro non sono che le note categorie umorali ideate da Galeno nell’antica Grecia (II sec. d.C) per spiegare l’origine delle malattie. Mi sono chiesta che senso avesse anzitutto classificare i bambini, in secondo luogo perché usare a tal fine le teorie umorali delle malattie di Galeno, in terzo luogo cosa c’entrasse questo con lo zodiaco (usato come criterio di attribuzione alle categorie) in quarto luogo perché l’aspetto fisico dei bambini sarebbe stato utile all’attribuzione. Queste domande mi hanno spinto a cercare i testi originali di Steiner per capire meglio chi fosse e a cosa si dovesse la sua popolarità. Sono andata a cercare se la storia della pedagogia annoverasse Steiner tra i suoi nomi. Ecco cosa ho scoperto.
    A fine ottocento esisteva in Svizzera un fermento pedagogista caratterizzato dal desiderio di formare una scuola ispirata ai valori romantici di idealismo, naturalismo e spiritualità. Steiner riprese in gran parte le idee di Friedrich Froebel, e di altri pedagogisti che lui conosceva bene date le sue frequentazioni filosofiche. Lui stesso ammette di aver ripreso le idee di Froebel. Gli elementi “originali” di Steiner derivavano dalla sua concezione “ontologica” dell’uomo, basata sull’antroposofia, e non sulla pedagogia in sé, di cui lui sapeva ben poco. In pratica l’aspetto filosofico-mitologico, non quello pedagogico. Gli elementi idealistici ripresi da pensatori a lui precedenti sono stati combinati in modo decisamente originale con elementi di occultismo e magia. Le idee di Froebel erano straordinarie, certamente! 🙂 Infatti ha influenzato molto altri importanti studiosi dell’infanzia.

  79. sabrina ha scritto:

    grazie per aver condiviso. E’ molto interessante!!!

  80. Fabiana ha scritto:

    Ciao! Leggo spesso Vivere Semplice e mi piace un sacco! IHo un bambino di tre anni e mezzo, Leonardo.
    Ho conosciuto la scuola steineriana di Palermo quando avevo all’incirca 17 anni, accompagnando un gruppo di bambini di quinta classe ai Templi di Agrigento, come guida turistica. Ho “sentito” dei bambini fantasiosi, briosi, curiosi e rispettosi della mia figura. Cantavano sul pullman e adoravano la loro Maestra, che li trattava con profondo rispetto. Davanti al Teatro greco il loro entusiasmo era alle stelle, e hanno chiesto alla Maestra se potevano recitare in greco una commedia! Certo poche frasi ma piene di calore e significato… Adesso vivo a Torino e ho cercato per il mio bambino un Giardino di Infanzia steineriano…
    Ne ho trovato uno che mi piaceva abbastanza a 16 km da casa, e così abbiamo intrapreso questa avventura. Io in cucina e lui di la con la Maestra e i bimbi…
    E’ stato difficile per me entrare in sintonia con questo ambiente, innanzitutto col silenzio, col ritmo e con l’idea di affidarmi… Insomma a distanza di una anno esatto ho deciso di abbandonare il progetto, mi sono sentita “sola” in mezzo a tanti. Leonardo si è ambientato subito all’asilo. Vero che ha imparato il rispetto per gli altri e del collaborare con gioia; usa la parola “d’oro” per indicare tutto quello che ha un valore per lui, mammina d’oro, per esempio . Certo la logistica non ci ha aiutato, 16 km andare e 16 a tornare, ( e io mi fermavo lì )… E’ stata una bellissima esperienza .. Adesso non riesco a trovare una scuolina che mi piaccia vicino a casa .. Sono un po’ perplessa. Forse avrei dovuto restarne fuori io fin dall’ inizio ma fare la strada 4 volte vuol dire non riuscire a combinare molto a casa lo stesso! Sono io che son fatta male? Grazie dell’attenzione Fabiana

  81. sabrina ha scritto:

    Non sei tu che sei fatta male. Sono le domande che ci poniamo tutti. Non esiste la scuola perfetta, l’ambiente perfetta, la comunità perfetta. L’unico errore che credo facciamo tutti noi che scegliamo la scuola steineriana è che ci aspettiamo di trovare una realtà idilliaca, ma questo credo ci sia solo nei film. Quando poi vai alla scuola pubblica abbassi completamente le tue aspettative, e allora puoi trovarti bene ovunque, pensando che ognuno fa il suo meglio. O almeno si spera!

  82. Ludovico ha scritto:

    Ok la tolleranza, ma la valanga di stupidaggini scritte da Perla più che indignare muove un sorriso di commiserazione… Questi leggono due fregnacce su Internet e pensano di liquidare così le oltre 6.000 conferenze di Steiner. Roba da matti…

  83. sabrina ha scritto:

    Si hai ragione Ludovico, a volte qui si esagera un po’ ma quello che vien fuori non è altro che uno specchio della realtà e se sei un antroposofo non puoi far finta di non vedere cosa c’è in rete e come si parla di Steiner. Poi ognuno ha il diritto di farsi una sua opinione e di approfondire quanto è come puo’. Un po’ come con i vaccini no? I fanatici comunque non mancano, un po’ dappertutto.

  84. Ludovico ha scritto:

    Ciao Sabrina, non sono un antroposofo, sono un genitore di due ragazzi che frequentano la scuola Waldorf e prima di mandarceli mi sono informato seriamente, non su Internet. Significa che ho seguito delle conferenze (gratuite) di pedagogia e di pratica sociale organizzate dalla scuola, mi sono avvicinato ad alcuni testi di Steiner con sacrificio ma con grande apertura, ho fatto domande e preteso risposte. Su tutto. E su tutto ho ricevuto risposte sensate, credibili e convincenti. E non occorre essere antroposofi per capire che l’Antroposofia non è un credo né una religione, ma una via di accesso alla conoscenza dell’uomo e del mondo, che non rinnega la scienza né l’evoluzione né il progresso. Ma approfondire costa fatica, cliccare su qualche link e dare aria ai denti un po’ meno…

  85. Monica ha scritto:

    Sono un’insegnante di scuola pubblica… sono preoccupata per un bambino che proveniente da un secondo anno di scuola steineriana che a breve dovrà affrontare un esame per essere inserito l’anno prossimo in una terza classe di scuola comune… non so perchè i genitori abbiano fatto questa scelta, ma le prove che i colleghi hanno preparato sono prove standard ( MT lettura e comprensione, dettato ortografico, MT matematica calcolo orale e scritto).
    Temo che l’ambiente sia talmente diverso da quello a cui è abituato, inoltre la mamma gli sta facendo prendere lezioni private, come se temesse che il figlio non sia sufficientemente preparato… vorrei poter aiutare questo bambino perchè ho la sensazione che lo aspetti un periodo difficile, ma non so cosa fare…

  86. Gianfranco ha scritto:

    L’Italia è un paese vergonoso per l’istruzione, se hai i soldi ok altrimenti i tuoi bambini faranno i camerieri al MC Donalds.
    Mi domando perché la Germania non ci ha invaso in quel tempo…

    Vergogna!!!

  87. Lorena ha scritto:

    Ciao, mi ha consolato leggere il tuo articolo, sono mamma di un “bimbo” di 34 anni che è stato risucchiato in una sottospecie di setta religiosa dietro al quale ha creato un grande squarcio in quello che era un buon rapporto, io sono divorziata da quando lui aveva 18 anni. Allontanamento totale, riflessioni sulle mie scelte di vita ecc…ed ero arrivata alla conclusione che dovrebbero insegnare a scuola anche altre cose, come affrontare la vita,(troppo lungo da descrivere)in modo tale che i nuovi giovani futuri madri e padri siano un po’ più preparati, non so, io mamma giovanissima ho fatto quello che potevo per 2, mio marito completamente assente, ma non è bastato e sono saltate fuori ora tante mancanze,( i fanatici religiosi hanno puntato proprio su quelle) Quello che hai detto tu, è quello che pensavo e credevo non potesse esistere realmente: Perchè Emilio è nato in una famiglia dove questo processo è già avvenuto. Grazie a questa scuola ci siamo tutti trasformati cosi tanto che ormai quello che davvero conta c’è gia e lui vivendo con noi può beneficiarne..ecc ecc.
    GRAZIE, non ero quindi distante dalla “soluzione giusta” lo vedo dal risultato da voi ottenuto.

  88. Francesca ha scritto:

    Salve a tutti, noi abbiamo due bimbe piccole. La grande (4 anni)ha fatto due anni di materna alla scuola Steineriana e siamo stati rapiti da questo mondo di poesia, rispetto e libertà. Abbiamo imparato moltissimo e ci siamo innamorati di questo percorso. Oggi però mia figlia l’ho dovuta iscrivere alla statale, perchè con la più piccola che entra in asilo diventa insostenibile pagare le rette. E’ molto faticoso (e crea molta rabbia) rinunciare ad un percorso in cui crediamo. E allora mi chiedo perchè in questo paese allo sbando ancora non sia possibile scegliere la pedagogia che si vuole nella scuola pubblica. Chi lo dice che l’insegnamento classico o la montessori siano meglio della steineriana? Perchè non ci viene data la possibilità di scegliere abbattendo le differenze di censo? Dice bene Gianfranco, l’Italia è un paese arretrato e retrogrado.

  89. Cecilia ha scritto:

    Ciao!
    Non conosco molto la scuola steineriana, ma mi interesserebbe saperne di più. In biblioteca ho visto ci sono molti titoli…per casi hai da consigliarmi qualche tutolo semplice per cominciare?
    Grazie
    Cecilia

  90. Ana Melina Vallenilla ha scritto:

    Grazie per questo post meraviglioso, abito a Cagliari. I miei due figli frequentano un’asilo e materna sperimentale steineriana, anche noi genitori abbiamo imparato tanto da questo approccio, ci ha dato tanto. Abbiamo imparato a comprendere i nostri figli ei loro ritmi naturali, meglio… impariamo ogni giorno, e anche come dici tu ad apprezzare “l’ordinario” e la semplicitá. Ti ringrazio tanto per questo post, mi hai aiutato molto. Trovo nelle tue parole conforto e conferma.
    Buon proseguimento! 🙂
    Ana

  91. Mariagrazia ha scritto:

    Io abito in un paese dove c’è una sola scuola, quella pubblica. Nessuna alternativa e per quanto mi sforzi di informarmi e di formarmi come genitore, non sono pronta. Il tuo post mi chiarisce più di ogni altra cosa che non é la scuola il problema, nè ovviamente mia figlia di 7 anni… Ma la mia impreparazione a sostenere, proteggere, consolare… E tutto intorno, anche nelle famiglie…l’ordinario senza spiraglio alcuno… Com’é difficile!

  92. sabrina ha scritto:

    si lo so è sempre difficile, ma forza! siamo qui per condividere consigli opinioni e aiutarci tra di noi

  93. vale ha scritto:

    grazie per aver condiviso la tua esperienza! per mio figlio sono molto preoccupata di scegliere la scuola giusta, e mi sono informata sia sul metodo Waldorf che su quello Montessori, preferisco comunque il pensiero di Steiner e credo che queste scuole dovrebbero essere alla portata di tutti. per adesso mio figlio frequenta la scuola materna pubblica e ci stiamo trovando molto bene. Ho paura però di scegliere una scuola elementare sbagliata. purtroppo per me le elementari soo state un vero e proprio incubo e da li per molti anni ho sviluppato delle fobie legate al fatto che la maestra non mi faceva andare in bagno, ma era consentito solo durante la ricreazione. inoltre non sopportava le bambine ed era una pazza furiosa che parlava con dio e la madonna…come si fa a tenere certe insegnanti, soprattutto alle elementari. mi ha compromesso il percorso di studio e di vita. non voglio che succeda anche a mio figlio perchè si sa la scuola pubblica è fatta anche di questo…

  94. mothnam84 ha scritto:

    Io passavo di qua per caso, e non ho decisioni da prendere né per me stesso né per altri. Le parole di una mamma che descrive suo figlio come bravo, buono, e capace, certo, ma francamente “prevedibile” in quanto maschio, hanno fatto un po’ male a me per lui. Al di là di questa piccola nota personale di un figlio unico maschio, l’articolo non risponde alla domanda fondamentale: è una buona scuola, o no? Se si ritiene che dopotutto non sia una buona scuola, sarebbe il caso di dirlo chiaramente, senza girare intorno al tema. Se invece si ritiene che sia effettivamente una scuola migliore di altre, e migliore della scuola pubblica italiana, perché negare questa possibilità ad un figlio proprio? Privare un figlio di strumenti ritenuti validi, per trattare il suo percorso educativo come un esperimento utile alla crescita personale dei genitori più che alla sua, non sembra una motivazione tanto commendevole. “Non abbiamo mandato il nostro terzo figlio in una scuola di questo tipo, perché NOI non ne abbiamo più bisogno, e da quel contesto specifico NOI abbiamo appreso a sufficienza” è un argomento quantomeno discutibile. La scuola deve rispondere al meglio ai bisogni dell’allievo, o a quelli dei genitori dell’allievo? “Incidentalmente è un altro maschio, perciò, sia pure incolpevolmente, è un po’ noiosetto da allevare, caro di mamma…”

  95. giovanna ha scritto:

    grazie quello che hai scritto mi ha commosso. si sente tanto amore nelle scelte fatte per i tuoi figli. grazie anche per la speranza che si può continuare a trasformarsi e crescere come famiglia.tanti auguri di buona vita!giovanna

  96. Gianni ha scritto:

    Ciao a tutti,

    una mia collega ha lavorato in una scuola Steineriana.
    Quando ha detto che lei vaccinava i figli sono rimasti sconvolti. Lì sono tutti contrari…folli!

    Non so se nelle scuole steineriane da voi frequentate ci stiano sti pazzi ma io figli in quei posti non ce li manderò mai!

  97. David ha scritto:

    Credo che mettere a confronto qualcosa di “pubblico” con qualcosa di privato, in termini di impegno e dedizione, almeno nella triste Italia, sia quantomeno azzardato. Come per ospedali, ecc., più paghi e miglior servizio ricevi. La vera rivoluzione sarebbe quella di rendere certe realtà accessibili a tutti, anche se poi, il rischio sarebbe di ritrovarsi una ennesima “cosa pubblica” di scarso livello. È tuttavia triste notare, come ricordava qualcuno, che il futuro di un figlio sia così strettamente legato alle possibilità economiche dei genitori. Molto triste e frustrante.

  98. Stefano ha scritto:

    Da vari anni i miei figli frequentano la scuola steineriana, in varie parti del mondo in quanto ci spostiamo spesso. E’una pedagogia estremamente valida ma da sola non basta. Ci vuole una struttura in grado di supportarla, e soprattutto un maestro o una maestra capace di gestire con autorevolezza i bambini, e anche tutto ciò che fa loro da contorno (genitori, riunioni, organizzazione, ecc…). L’unico paese nel quale abbiamo notato una scuola steineriana non all’altezza, è l’Italia, dove queste scuole nascono e muoiono come funghi, a parte poche (come quella di Clericetti di Milano, e sempre in Milano, la Stella Cometa). La scuola di Como, divisa, chiusa, riaperta, sfrattata, ecc.. la scuola di Barzanò, associazione Kore, gestita da persone che dietro l’apparenza di un’associazione di tutti, guadagnano con una cooperativa alle spalle, inserendo personale incompetente e vantandosi di avere avuto una grande crescita, alla quale probabilmente seguirà una rapida perdita per via delle tante voci negative al rispetto, nell’incapacità di gestire sostanzialmente un’azienda che và avanti grazie al volontariato di genitori che vengono di fatto usati, per poi, nel momento nel quale divengono minacce al controllo dei pochi eletti, vengono poi scaricati come barili. La pedagogia è validissima, ma in Italia, nella maggior parte delle scuole steineriane, non esiste una struttura sociale sufficientemente matura ed esperta per farla brillare come dovrebbe.

  99. Federico ha scritto:

    Gianni, le scuole steineriane rispettano molto la libertà, dove vanno i mie figli ci sono vaccinati, non vaccinati, vegani, vegetariano, carnivori, italiani, stranieri, abili, disabili, figli unici e famiglie numerosissime (per fortuna dal terzo figlio in poi non si paga la retta…) Ci vuole molto per sconvolgerli!
    Ogni scuola steineriana nasce dalle esperienze specifiche che hanno portato alla sua nascita, spesso fondate proprio da genitori, per cui è difficile inquadrarle in uno standard, può darsi che alcune siano “integraliste” su certi temi, ma non è certo derivato dalla pedagogia steineriana.
    Parlando di pedagogia Waldorf, se sei interessata, l’unica cosa è andare nelle scuole che hai in zone e parlare con genitori, insegnanti e amministratori per vedere se quella specifica realtà ti può andare bene. Spesso (ma non in tutte le scuole è così) la comunità che gira intorno alla scuola è un occasione di crescita per tutti ed aiuta ad affrontare i sacrifici che richiede occuparsi della propria famiglia (rispetto a parcheggiare i bambini nella scuola pubblica più vicina…che ogni tanto è una scelta valida, ma più spesso è un terno al lotto).

  100. paolo ha scritto:

    leggere steiner con legereza
    sembra l’attività preferita da quasi tutti, steineriani compresi
    vivere steiner nella carn e ossa, nelle mani e piedi
    può significare ringiovanire l’entropia del fermamento steineriano,
    ma chi vuole veramente passare per la porta della morte?
    chi vuole vera mente far rinascere Cristo nello Spirito Santo?
    chi è vera mente capace di trasformare l’ ho-dio?

  101. emilia ha scritto:

    …non è che volevate risparmiare sull’educazione del terzo figlio, visto che avevate già imparato sufficientemente, secondo voi?

  102. Carmela Zarcone ha scritto:

    Gentile signora non rispondo in merito alla scuola steineriana perché non ho sufficienti informazioni in merito. Mi sono imbattuta nel suo scritto proprio perché ero alla ricerca di informazioni. Volevo rassicurata circa la possibilità che il suo piccolo legga a scuola La storia infinita. Negli anni passati la storia infinita è stato un grande successo editoriale e le assicuro veniva letto sia alle elementari che alla media. Forse oggi non viene più letto con la stessa frequenza, magari gli insegnanti pensano che ci sia qualcosa di più vicino alla sensibilità dei bambini di oggi

  103. Lorena ha scritto:

    Tutti attenti oggi ai minimi disordini ai minimi traumi di quello che può provare un bambino , arrivando così a creare esseri insicuri e incapaci di affrontare qualsiasi minima frustrazione ! Una vergogna per tutto il genere unano anche perché la vita segnerà ancora di più le sue unghie una volta che si uscirà dal mondo iper protetto che alcuni genitori hanno deciso di creare ai propri figli! La scuola steineriana se non ricordo male è quel tipo di scuola dove puoi incontrare bambini di 7 /8 anni che non sanno neanche scrivere il loro nome perché non facente parte del progetto di crescita autonoma. Contenti voi!

  104. Rosanna ha scritto:

    Grazie per l’interessante articolo, dalla lettura ho avuto conferma che sono io a non essere pronta alla scuola pubblica…mia figlia frequenta la prima elementare da settembre…mi informerò! Grazie ancora per aver condiviso la tua esperienza. Saluti

  105. Gigi ha scritto:

    Beh certo, quando una famiglia non conosce le basi che può dare una scuola del genere è meglio frequentarla, soprattutto per i genitori…
    La dimostrazione è che il terzo figlio non ci va….
    Ma allora…perchè non ci vanno i genitori a lezione, permettendo così ai propri figli di frequentare la scuola “normale” e pensando loro, con quello che imparano, ad introdurli gradualmente nel mondo dei “grandi”?
    Affidare un figlio ad un solo maestro….
    Mah…sono passati troppi anni e credo sia sempre più difficile, specialmente nelle grandi città, non far diventare questi bambini dei marziani che possono stare solo con chi frequenta la steineriana…
    Ai tempi la scuola era molto più rigida, ora si può dare sicurezza ad un bambino senza che sia il maestro a dargli il suo ruolo ma lasciando che siano gli stessi compagni a farlo e che lui si faccia pian piano largo nella società creando le sue sicurezze e non quelle che gli vengono date da un mondo incantato che prima o poi avrà fine…
    internet, media, ecc…ormai sono difficilissimi da evitare e si rischia che questi bambini ne vengano poi attratti in maniera compulsiva…meglio metterci l’impegno e cercare noi genitori di dosare le cose…
    Mi chiedo poi cosa pensano i bambini della scuola steineriana di quelli che vanno a scuola “normale”…ai tempi era un’oasi di salvezza dalle rigidità del periodo, ma ora?

  106. Gigi ha scritto:

    L’importante è che non di scelga questa scuola per le proprie paure, ma per vera convinzione…e soprattutto che si possa garantire a vita quella protezione che ti dà nel caso ci sia un approccio difficoltoso per il dopo…
    Io ho poca esperienza, ma quella che ho mi fa pensare che sono soprattutto i genitori, incapaci di creare un contesto di amicizie, attività, ecc…a trovarli in quegli ambienti…
    Si può applicare una dottrina nella vita di tutti i giorni senza abbracciarla totalmente…io ne ho incontrati ad una festa e mi dicevano, solo perchè come ho sempre fatto lasciavo gattonare il mio bambino in terra, che ero un grande, che lì andavano “bambini come lui”….
    Ma io non ci vedo niente di speciale….

  107. annie ottanta ha scritto:

    Ciao a tutti. Conosco un po’ Steiner perché degli amici steineriani ci raccontarono e regalarono alcune letture. Tanti anni fa ci siamo trasferiti in campagna e, nato il primo figlio l’abbiamo iscritto alla scuola pubblica, unica nella zona, dove poi iscrissi anche il secondo. Ricevetti una grande legnata perché tutto ciò che cercavo di trasmettere ai miei figli legato anche alla libertà che la vita di campagna permetteva non era a scuola. La scuola di campagna era piena di regole ed i bambini non uscivano nemmeno in giardino perché le maestre avevano paura. Proseguii nel percorso, molto poco integrata e quasi convincendomi che a sbagliare in qualche modo ero io ma in casa continuai ad educare i bambini con semplicità. E quando parlo di semplicità non parlo di cibi bio che talvolta d’altronde sceglievamo ma di alimenti semplici con materie prime acquistate al discount o vestiti comprati al banchetto dell’usato perché più lisi e comodi di quelli nuovi e soprattutto ECONOMICI. Accadde poi che crescendo i miei figli mi chiedessero di andare qualche volta al macdonald oppure di comprare qualche maglietta di marca ed io non ebbi problemi a concedere loro queste cose convinta che facesse parte anche questo della libertà di esplorare il mondo. Dopo quasi sette anni dal secondo arrivò il terzo figlio in un momento forse non propizio. Cresciuto con un Dsa frequentò la materna con delle maestre molto valide. Per le elementari scelsi però la montessori in città dove non venne ammesso in quanto essere un DSA alla montessori non dà diritto ad alcuna priorità. Finisce dunque in città in una scuola tradizionale dove seppur con maestre valide e con poca fretta nello svolgimento del programma giunge a fine anno stremato. Sto dunque valutando la scuola steineriana ma sono ancora colma di perplessità. Lui ha visto nascere dei mici e ha visto un’uovo spuntare dal sedere delle nostre galline o una zucchina o un pomodoro nascere dalla pianta ma gioca anche ai videogiochi ama la tecnologia e anche l’asfalto cosa che credo che anche uno Steiner vissuto oggi farebbe. Mi viene però spontaneo di domandare a me stessa : Non é che inevitabilmente finiremmo poi per sentirci dei marziani pure lí?

  108. Gigi ha scritto:

    Si è mai chiesta se le maestre avessero paura del giardino…o di portare in giardino 10 o 20 bambini privi di qualsiasi regola?

  109. Annette ha scritto:

    Mi meraviglio come 8 anni di esperienza steineriana non vi abbiano trasmesso il cuore di questa filosofia.
    Hai fatto bene, Sabrina, ad esporre la questione come una vostra scelta personale. Non si può affatto generalizzare. La scelta di mandare un figlio ad una scuola steineriana non dovrebbe nascere dal non essere “pronti per assumerci la responsabilità di proteggere, consolare, aiutare e sostenere i nostri figli”, come scrivi tu. C’è dietro una scelta di paura!

    Il discorso è di tutt’altra natura. Che fai, te lo fai riempire di veleni ed idiozie e poi lo consoli, tuo figlio?
    No. Noi genitori abbiamo la responsabilità di garantire ai nostri figli lo sviluppo migliore, anche lo sviluppo spirituale, che tuttavia determina il resto della propria esistenza, a partire dal lavoro, alla serenità nelle relazioni.

    Inoltre i figli vanno protetti fino all’età in cui non siano capaci di proteggersi da soli.

    La scelta della scuola dovrebbe nascere dalla consapevolezza di trovarci in un momento storico e in una società con massiccia intenzione di indebolire la gente per poterla sottomettere e sfruttare per i scopi egoici di pochi.

    La scuola pubblica è una fabbrica di giovani standardizzati. Gli riempiono il cervello appositamente di infiniti dati assurdi, eliminando la capacità di sentire chi sono, da dove vengono e dove vogliono andare.
    A questo dilemma aggiungiamo i vaccini che intasano di veleni e metalli pesanti per impedire lo sviluppo della consapevolezza e siamo a posto.

    Ancora ci sono queste poche vie alternative, ma già stanno mettendo le mani anche su quelle. Vedi decreto vaccino che tenta a impedire l’accesso all’istruzione. Dilemma che Rudolf Steiner aveva previsto e descritto esattamente 100 anni prima del decreto, nel 1917.

    E non venitemi con il discorso della povertà! Vi siete impoveriti proprio seguendo questo sistema corrotto. Per piacere! Vogliamo riprendere le redini in mano? E’ dovere ora più che mai di ogni cittadino consapevole di arricchirsi. Ricchezza è potere, potere di fare del bene, di proteggere i bisognosi. La ricchezza si crea a partire dai talenti, la determinazione di non unificarsi al sistema, costruendo un lavoro responsabile ed autonomo con prodotti e servizi unici e di qualità. E allora ci saltano fuori anche le quote mensili per la scuola steineriana E SCUOLE NUOVE, ETICHE CHE INSEGNANO LA FRATELLANZA, LA LEGGE DEL UNO, LA VALORIZZAZIONE DEI TALENTI, GLI ORDINI DELL’AMORE, IL RISPETTO DI OGNI FORMA DI VITA E DANNO SPAZIO ALLA CREATIVITA’.

    Rudolf Steiner O.O.177 conferenza 27 Ottobre 1917

    «Gli spiriti delle tenebre sono in mezzo a noi, sono qua. Dobbiamo restare in guardia in modo da accorgerci quando li incontriamo, in modo da comprendere dove si trovano. Perché la cosa più pericolosa nel prossimo futuro sarà abbandonarsi inconsciamente a tali influssi, che realmente esistono intorno a noi. Infatti, che l’uomo li riconosca o meno, non fa alcuna differenza per la loro reale esistenza. Ma soprattutto, per questi spiriti delle tenebre sarà importante portare confusione, dare false direzioni in ciò che si sta ora diffondendo in tutto il mondo e per cui gli spiriti della luce continueranno a operare nella direzione giusta. Ho già avuto occasione di mettere in guardia su una direzione sbagliata, che è davvero tra le più paradossali.

    Vi ho indicato che i corpi umani si svilupperanno in modo tale che vi potrà trovar posto una certa spiritualità, ma che il pensiero materialista, la cui diffusione è sempre più alimentata dalle indicazioni degli spiriti delle tenebre, opererà in modo da opporvisi con mezzi materiali.

    Vi ho detto che gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla prossima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità. Risultati immagini per materialismo. Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che attraverso la vaccinazione, queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la “follia” della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico.

    Tutto questo tende in ultima analisi a trovare il metodo con cui si potranno vaccinare i loro corpi in modo che essi NON POTRANNO SVILUPPARE INCLINAZIONI VERSO IDEE SPIRITUALI, ma crederanno per tutta la loro esistenza solo alla materia fisica. Così, come dagli impulsi, che la medicina ha tratto dall’inclinazione all’inganno [qui Steiner fa finta di sbagliarsi facendo un gioco di parole tra Schwindelsucht, parola che vuol dire all’incirca disposizione all’inganno e Schwindsucht, che significa tubercolosi, NdT] – pardon, scusate, – ha tratto dalla tubercolosi, oggi vaccina contro la tubercolosi, così DOMANI SI VACCINERÀ CONTRO LA DISPOSIZIONE VERSO LA SPIRITUALITÀ.
    Con ciò si intende solo dare un accenno a qualcosa di particolarmente paradossale tra le molte altre cose che accadranno in questo ambito in un futuro prossimo e anche più remoto, in modo di creare scompiglio in ciò che deve fluire sulla terra dai mondi spirituali grazie alla vittoria degli spiriti della luce».

  110. Ivan ha scritto:

    L’ultima risposta del 14 maggio 2018 (e in parte il fatto stesso che vi sia una così lunga lista di risposte) conferma i miei dubbi circa la possibilità di iscrivere i figli a una scuola steineriana. Certamente ne condivido i principi ma sono anche convinto che sia importante rimanere in contatto con la società che ci circonda, criticandone le strutture sbagliate ma senza demonizzarla. Vorrei semplicemente una scuola pubblica umana, senza enfasi sui compiti a casa (che non darei quasi per nulla) o peggio sui voti. Qualcuno qui conosce qualche scuola elementare pubblica di Torino con siffatti requisiti?

  111. Federico ha scritto:

    In punta di piedi entro nei ricordi della mia vita legati ad una dolce anima che ora balla, che mi ha guidato, abbracciato, guardato vivere, raccontandomi storie, illustrandomi l’antroposofia, giocando liberamente, lasciandomi libero di scegliere attraverso il suo immenso colorato amore paterno.

  112. Stefano Armando Maracino ha scritto:

    Scusate se solo ora mi permetto di dire la mia, ma solo ora ho trovato questo sito, cercandone per la verità un altro.
    Sono uno dei co-fondatori della prima scuola steineriana di Bologna (oggi è a Casteldebole un paesino vicinissimo alla periferia di Bologna).
    Ho letto un po’ di commenti ma soprattutto la signora che ha deciso di non iscrivere il terzo figlio nella scuola Waldorf. Verissimo tutto ciò che ha detto, che sicuramente ha cambiato l’atmosfera di casa e quindi il terzo ne beneficerà anche se non frequenterà quella scuola, tuttavia il punto non siamo noi adulti, ma loro sono il futuro. E già il solo fatto che si mandi il bambino a scuola non prima del cambio dei denti, quindi intorno ai sette anni è perché ancora vive nel movimento e con esso impara tantissimo. Bloccarlo a sedere per ore, lo ingabbia anche mentalmente. Tanto che anche nelle prime classi dai sette -otto – nove si praticano molte materie in movimento.
    Un altro fattore, per me fondamentale, che ovviamente farà rizzare i capelli a molti scettici, è quello che si preclude al bambino la veggenza. Per tutto ciò che vi sto dicendo vi prego di leggere i libri sulla pedagogia, non vi stò vendendo nulla di mio, semplicemente riporto l'”ipse dixit” di Steiner.
    Ho osato dirlo, perché mi sembra che di questi tempi ci sia un risveglio generazionale (per fortuna!) verso questo genere di cose. Nel lontano 1992, mi avrebbero preso per pazzo se avessi osato farlo. Poi è chiaro che sacrifici bisogna farne … soprattutto verso e con sé stessi, perché imparare cose nuove, che si sentono vere, ma applicarle è un’altra cosa, non è facile! rinunciare alla TV e altre comodità passivizzanti si fa fatica; ma la vita (sottolineata) non è in pianura, né in discesa, è sempre leggermente in salita. E come dice Rudolf, gli ostacoli fortificano, cosa vogliamo per i nostri figli? degli esseri sicuri di sé stessi e liberi di pensare con la propria testa o persone che seguono la corrente perché tutti fanno così? E’ una scelta!
    Qualcuno potrà obbiettare che loro si sentono diversi dagli altri che non la frequentano. Dipende da quanto siamo sicuri noi. Se tentenniamo, certo che li sconcertiamo. Se siamo sicuri delle nostre scelte, questo non accadrà, se non marginalmente.
    Il consiglio più spassionato che posso darvi è:- Leggete tutto quanto potete del fondatore! da: la Vita, la Scienza Occulta, Teosofia, Filosofia della libertà, per vostra cultura personale e quelli sulla pedagogia per il futuro dei vostri bambini. Ce ne sono tantissimi, e se non li capite subito, non scoraggiatevi, succedeva così anche a me per alcuni argomenti un po’ ostici. Poi col passare degli anni, ho ripreso in mano certe sue conferenze e mi sono sembrate chiarissime! … L’esperienza vissuta, o chesso io ? non saprei… ma sempre bello ed edificante leggere i suoi discorsi, almeno questa è la mia esperienza dopo e soprattutto perché ho avuto qualche esperienzina di ciò che ha narrato, che m’ha dato conferma della veridicità di ciò che racconta.
    Mia figlia grande ora ha 34 anni, entrò nella nascente scuola in terza elementare (prima non esisteva qui a Bologna) e avendo fatto due anni nelle scuole pubbliche, ha capito subito il cambio di paradigma. Tanto che in una piccola “lite” fra quelli della prima classe che minacciavano di voler andare nelle scuole pubbliche, perché non le conoscevano (avevano frequentato anche gli asili Waldorf)lei e gli altri di terza, tutti in coro:- No! noi non ci torniamo! … questo è un piccolo aneddoto per farvi capire quanto beneficio il pupetto riceve e noi non possiamo comprenderlo fino in fondo, perché non abbiamo frequentato quella scuola. Ora lei ha fondato una piccola succursale a Bologna Est della Scuola Waldorf, perché ci crede fino in fondo e ritiene giusto che anche chi non possa fare tutti quei chilometri per andare nell’altra scuola di Bologna Ovest, possa avere la possibilità di frequentarla.
    Un caloroso abbraccio a tutti, Stefano A. Maracino

  113. sabrina ha scritto:

    Grazie per la sua testimonianza.

  114. Sara ha scritto:

    Non ho mandato i miei figli alla scuola steineriana perche mi hanno tenuto altalenante tra c è posto, non c è, ce n è uno, allora tanto vale che li iscriva da un altra parte, vada alla pubblica, non ha senso che ce li porti l anno prossimo se tanto li iscrive al pubblico. Se non ci credono loro, devo crederci io? Ho fatto un anno al loro asilo da bambina, ne avevo un ottimo ricordo ma di certo erano meno massoni.

  115. sabrina ha scritto:

    Spesso le scuole sono poco organizzate. Di sicuro le scuole steineriane hanno poca sensibilità nei confronti dell’impressione che possono fare dall’esterno e questo è un vero peccato. Perchè poi la gente va in giro a chiamarli massoni.

  116. Chiara Panzica ha scritto:

    Trovo la risposta di Stefano Armando Maracino onesta.
    Le idee di Steiner tuttavia non sono dimostrabili, e che una pedagogia serva a preservare «la veggenza» può rientrare nell’ambito della fede antroposofica ma non vedo come possa essere considerata valida in ambito accademico .
    Accanto a questa risposta onesta stupisce il tentativo del movimento Waldorf di smarcarsi continuamente dai riferimenti esoterici ed occulti di Rudolf Steiner. Basta osservare il nuovo «promo» realizzato per il centenario per vedere come si ometta la parola antroposofia.
    Risulta strano considerando che il curriculum si basa interamente sulla visione antroposofica.
    Le famiglie dovrebbero essere informate, sempre, sulle basi esoteriche della pedagogia.
    Questo non avviene e ci sono molte testimonianze in merito.
    Cordiali saluti.

  117. Barbara ha scritto:

    Di tutte queste bellissime parole che sono state spese una cosa mi incuriosisce. Qualcuno sa dirmi cosa hanno fatto poi nella vita i bambini che hanno frequentato la scuola steineriana una volta divenuti divenuti adulti ? Intendo dire hanno avuto un futuro migliore,una vita più felice ?
    Esempi concreti .

  118. Vittoria ha scritto:

    Alla amica che chiede cosa hanno fatto questi bimbi nella vita.
    Mia figlia ora ha 31 anni. 9 anni di scuola Steineriana dai 6 ai 14. Dal 1995.
    Io posso dire con certezza che questa scuola le ha permesso di mantenere aperto il canale con l’ anima cosa per nulla scontata in una cultura come la nostra unilateralmente mentale. Ora e’ psicologa e fa l’ educatrice con ottimi risultati. Fin da piccola e’ stata accompagnata da modelli educativi amorevoli da cui anche oggi si abbevera. Grazie.

  119. Dani ha scritto:

    Ho letto l’articolo e tutti i commenti, che sono moltissimi e alcuni articolati. Non aggiungo opinioni sulla scuola pubblica o sulla scuola Waldorf perchè è già stato detto praticamente tutto. Ma vorrei segnalare il mio blog per chi ha il desiderio di capire meglio cosa sia la pedagogia steineriana e sapere di più sulla scuola Waldorf. Cerco di scrivere in maniera semplice di questi argomenti. Sono mamma di una bambina che ha frequentato un asilo steineriano e ora frequenta una scuola Waldorf e mi sto formando come insegnante Waldorf.
    https://ifiorielestelle.it/

    Grazie Sabrina

  120. valentina ha scritto:

    Grazie per questo articolo meraviglioso!! Il caso della vita è averlo trovato e letto in un momento di cambiamento, inizio di una nuova scuola e timore nel non aver scelto una scuola steiner o montessori…
    Ma quello che tu hai imparato con la Steiner noi siamo riusciti ad impararlo con il metodo Educare alla Vita… Hai perfettamente ragione, siamo noi genitori che dobbiamo andare a scuola. per noi la scuola di Educare alla Vita era troppo lontana e così ho fatto uno stupendo corso che ci sta autando tantissimo! a volte si da troppa troppa importanza a quale scuola si sceglie… ma in realtà il lavoro fondamentale lo facciamo noi genitori, come esempio, come guida.
    Grazie ancora della tua condivisione!
    Se dovesse essere utilie a qualche genitore… ecco il link del corso che ho fatto e tanto mi sta dando ancora:
    http://educareallavita.org/

  121. Paola Marrone ha scritto:

    Perché la scuola steineriana non è diffusa dai 14 anni in su? Solo 2 scuole (superiori) in Italia.
    Consigliereste di iniziare un percorso così, a 14 anni? Conoscete esperienze di sbocchi universitari o professionali, dopo un percorso di scuola superiore steineriana?
    Grazie

  122. eliana ha scritto:

    io invece ho deciso di non mandare più mia figlia alla scuola steineriana poichè non ne vale proprio la pena. In Italia ci sognamo organizzazione ed efficienza paragonabile alle strutture nel resto del mondo, qui si viaggia sulle solite realtà parentali gestite alla buona con gente ordinaria che comincia a seguire in modo fideistico una pedagogia dalla quale poi sfora alla grande.
    disciplina,pulizia e rigore dovrebbero essere i punti cardine ed invece troviamo solo sporcizia, bambini frustrati da anni di privazioni materiali e ludiche di mamme “steineriane” che divengono maneschi e sboccati, senza rigore nè senso della disciplina.
    la didattica dovrebbe poi essere adeguata ai tempi perche’ trovare bambini che in prima elementare non sanno nemmeno leggere e scrivere bene è anacronistico e sintomatico di bambini che sapranno fare bene una sciarpa ma con un livello scolastico mediocre.
    gestioni economiche senza senso, ingerenze dei genitori che pensano di avere la verità in mano e tanta ipocrisia.
    evviva le belle scuole private con senso dell’eccellenza.

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