Sembrano le foto di una famiglia felice… forse lo sono

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Ecco altre foto come promesso. Le foto della famiglia perfetta, che vive semplice, che non sclera mai, che fa la cosa giusta al momento giusto. Ma come sarebbe facile contraffarre la realtà vero? Come sarebbe bello poter mentire su queste mie affezionate pagine, o caro giornalino, dove confido ogni mio pensiero (rif. E’ quasi fatta).
Ormai riguardando le 13mila foto dell’estate (solo quelle del 2010, visto che anche i bambini hanno le loro macchinette e fotografano anche la tazza del water dopo l’uso) non so più distinguere, caro giornalino mio, cosa c’e’ di autentico e cosa di artefatto….

Sicuramente non posso privarvi di ammirare il nostro Emilio tutto-nudo-con-scuffia (come l’ha soprannominata il papà). Che è davvero un piacere e che spero smettiate davvero tutti quanti (passanti e villeggianti compresi) di chiedermi la ragione del fatto che ancora gli faccio indossare la cuffietta anche a ferragosto…

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In effetti l’estate è migliorata di molto da quando ho mollato le briglie, ho lasciato che prendesse il sopravvento il guazzabuglio, ho smesso di lavar calze e mutande e vestiti che poi finiscono e ho iniziato a godermi il tempo (e ho iniziato a leggere il mio terzo libro dell’estate, un capolavoro di buona scrittura e buona narrazione, Storia di RomaStoria di Roma). A parte finalmente il capirci qualcosa di guerre puniche, triunvirati, tradimenti e altre avventure ho scoperto altre cose importanti:

1. che se non lavo calze mutande e altri vestiti i bambini si continuano a mettere quelli sporchi senza accorgersi minimamente della differenza (avessi avute le femmine sarebbe stato diverso?)

2. che non c’e’ assolutamente nulla nulla e poi nulla che possa fare per impedire ai miei figli di urlare
(Ho pianto quando Elasti descrive nel suo libro la gita al National Museum of Scotland che qui riporto perchè dar vendetta anche a chi si immagina la Sabrina di Vivere semplice come una Soulemama dei poveri, e spero che l’autrice non me ne voglia male)

Britte è norvegese, ha due anni e capelli biondo cenere. La mamma di Britte ha tre metri di gambe e spalle da nuotatore. Il papà di Britte anche.
I tre sono pacati, composti e sorridenti. Sono dotati di un garbo tipicamente nordico. Entrano senza fare rumore nella “Discoveri Zone” per bambini del National Museum. Non camminano, fluttuano nello spazio.
Britte si siede al tavolino, prende il pennarello rosso e disegna, sorridendo in silenzio. Il suo papà e la sua mamma si tengono per mano, orgogliosi.
Hobbit grande e hobbit piccolo hanno cinque anno in due. Uno è biondo, l’altro moro. La mamma e il papà degli hobbit, messi uno sopra l’altro sono alti quanto la gamba sinistra della mamma di Britte.
I quattro sono sovreccitati, ipercinetici e non stanno mai zitti. Il garbo e la compostezza non sanno nemmeno dove stiano di casa. Entrano come uno tsunami nella Discovery Zone. Non camminano, corrono come invasati.
Gli hobbit si siedono al tavolino e lo ribaltano, cadendo uno addosso all’altro urlanti. I loro genitori, detti anche Elasti-mamma e Mister Wonder, li raccattano da terra, esausti.

3. Che non ce la posso fare se voglio essere la-donna-che-tiene-sotto-controllo-la-situazione. Che finiscono per odiarmi le mie amiche (due delle quali ho messo a dura prova invitandole a trascorrere qualche giorno al mare con me e i bambini), finisce per odiarmi mio marito (che ad un certo punto mi ha detto: se continui a strillare anche tu me ne torno a Roma), finiscono per odiarmi i bambini (che da grandi quando penseranno alla mamma gli verrà in mente solo la frase “ssssh, fate troppo casino”) e finirò per odiarmi anch’io anzi, a dire il vero mi sono odiata parecchio in queste ultime settimane.

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Originariamente scritto il 30 agosto 2010

9 Commenti per questo post

  1. gianna ha scritto:

    Buonasera, è da qualche mese che seguo il tuo blog e per riassumere direi che “mi piace molto” e cerco di prendere ispirazione dalle tue varie indicazione nelle mie diatribe e dubbi quotidiani sulla gestione (si può dire così?)del tempo con i bimbi e sul “vivere semplice” in generale.Ti segnalo tre cose a seguito di questo tuo post: la prima è che finalmente vedo un po’ umana anche te, la seconda è che fino a che ci rendiamo conto che stiamo sbagliando siamo sempre nella condizione di poter cambiare, la terza è che… mi sono persa la spiegazione delle cuffiette… sono curiosa. Grazi mille. Gianna

  2. sara ha scritto:

    cara sabrina, sappi che hai un giornalino fighissimo.
    ed ora che ne ho uno anche io posso finalmente commentare e dirtelo!

    poi…gioie e dolori della maternita’ multipla. la volgia di controllo e’ una brutta bestia,e me lo ha detto per primo il mio psicologo quando avevo 12 anni. non si guarisce ma io credo profondamente si possa migliorare e lasciare che a volte, sia la vita ad acadere e a venire cosi’ come deve venire. specialmente con i figli.
    dopo queste belle parole che sono il mio mantra da sempre ma che funzionano ancora poco con me (ehehe) ti mando un abbraccio solidale, anche io sola con due figli tutta l’estate mentre mio marito ci cerca un posto dove vivere vicino a lui, a galway.

    notte
    sara.

  3. unachicca ha scritto:

    Ciao bellissimo il tuo blog ma ho un problema non riescoa visualizzare i post, solo le introduzioni nella home.
    Come faccio?

  4. monica ha scritto:

    sabrina, io ti leggo ogni tanto, ho un solo figlio (e aspetto il secondo ) e ti trovo onesta e bella.
    io, con uno solo, a volte mi sento e mi vedo e mi dico “ma quanto urlo! ma che rompipalle “,l’altro giorno leggendo soulemama pensavo “ma qui non ci sara’ mai lo scazzo? e’ un po’ troppo bello per essere solo cosi’..”, e’ un blog che mi fa sognare ma anche pensare che, appunto, in un blog c’e’ cio’ che mostri, e giustamente !, non la vita intera..
    i tuoi 3 maschi sono splendidi ( e anch’io, se fossi stata vostra vicina di ombrellone, forse e l’avrei chiesto “ma perche’ nudo con berretta?! “..

  5. francesca ha scritto:

    Ciao, forse mi sono qualche puntata perche` non so` da dove arrivino i protagonisti della gita al National Museum, ma ti posso dire che, dopo numerosi viaggi in Austria e Germania, le famiglie con una Britta esistono, sono vere, i loro bambini sono silenziosi educati, non urlano e sono rispettosi, anche i cani che portano educatamente al guinzaglio ascoltano i loro padroni……mi viene da piangere quando vedo loro, i nordici che giocano e disegnano o si divertono senza distruggere nulla, mentre i nostri pargoli urlano e si dimenano senza che niente, se un ciclone li possa fermare. Certo, credo gli italiani siano tra tutti i piu` simpatici, ma anche i piu` “caciaroni”!
    Sono arrivata alla conclusione che sia una questione di DNA
    francesca

  6. Fiore ha scritto:

    Cara Sabrina, leggo con piacere che finalmente è uscita dalla “sindrome” di aderire a modelli e schemi di vita perfetta.
    Qualche strillo non fa male a nessuno e la briglia sciolta va bene quando la situazione lo richiede.
    La vita è bella così com’è quando si vive in consapevolezza….con simpatia Fiorenza

  7. adriana ha scritto:

    sembrano le foto di una famiglia famiglia e sono sicura che lo sia! non perchè io sia un’indovina o perchè io vi conosca, ma perchè penso che una mamma,una donna e una compagna che si faccia tante domande, che provi a rispondere con coerenza,onestà e autocritica faccia la sua buona parte per creare un nucleo unico e felice. E poi il buon umore,il dolce parlare e l’eterna serenità chi la possiede? Sarebbe poi reale?
    bacioni

  8. d. ha scritto:

    Non so se aiuta, ma mi sembra di riconoscere me stessa, com’ero fino all’anno scorso. Mi sentivo inadeguata, perché non riuscivo ad armonizzare le esigenze di tutti (chi deve dormire, chi vuole giocare, chi ha fame, chi litiga, chi vuole attenzione, chi si caccia nei guai appena mi volto…).
    Poi non sono diventata migliore, ma i figli sono cresciuti quel tanto che le differenze di età e di ritmi si sono ridotte, ora non abbiamo un piccolino che dorme molte ore al giorno, che non resiste a una passeggiata più lunga, a una giornata più nomade… e improvvisamente ho iniziato a godermi di più le vacanze con loro. I più grandi aiutano come possono, i piccoli sono autonomi per periodi sempre maggiori, i giochi che riescono a fare tra loro sono sempre di più…
    Che dire? Basta resistere, aspettare, fare del proprio meglio… e improvvisamente è già passata!

  9. anna ha scritto:

    cosa dire sabri…come ti capisco e quanto mi odio!!!!!spesso mi interrogo e penso anna cavoli cerca di centrarti e di dare importanza alle cose veramente importanti!

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