La sindrome dell’eroe omerico

Ci sono persone che hanno qualcosa nel loro modo di fare che non piace alle persone che gli stanno intorno. Persone che finiscono per essere spesso vittime  di un equivoco, qualcosa che ha urtato la suscettibilità altrui. Persone che sentono di aver detto la cosa sbagliata al momento sbagliato..

Ho coniato un nuovo termine per questa sensazione di malessere: è la sindrome dell’eroe omerico.
Sfortunatamente non ho studiato il latino e il greco ma un’amica colta mi ha parlato della Hýbris (dal greco antico ὕβρις) che è il termine tecnico della tragedia e della letteratura greca, che compare nella Poetica di Aristotele e significa letteralmente tracotanza, eccesso, superbia, orgoglio o prevaricazione.

Nella trama della tragedia, la hýbris è un evento accaduto nel passato che influenza in modo negativo gli eventi del presente. È una “colpa” dovuta a un’azione che vìola leggi divine immutabili, ed è la causa per cui, anche a distanza di molti anni, i personaggi o la loro discendenza sono portati a commettere crimini o subire azioni malvagie.
Ecco i sintomi della patologia:

1. Queste persone a volte offendono gli altri, ma non con lo scopo di umiliare: sono solo maldestri
2. Per orgoglio si crogiolano nel  vittimismo, affibiando agli altri tutte loro colpe
3. Drammatizzano, vedono ovunque  segnali di una cospirazione collettiva
4. Sfidano gli dei, si pongo al loro livello, non lasciano mai che sia, vogliono controllare tutto il controllabile
5. Pensano troppo e sanno troppo poco, questo non si sposa bene
6. Sono insolenti, impertinenti anche facendo di tutto per non esserlo
7. Hanno una forma acuta e incontrollabile di arroganza

E la cura? Ce ne sono tante forse, o forse è incurabile. Ancora non so. >>

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Originariamente scritto il 20 maggio 2011

8 Commenti per questo post

  1. sicampeggia ha scritto:

    Si ma mica gli eroi omerici erano così autocritici. O si?

  2. Lory ha scritto:

    ma è la mia descrizione?!?!?

  3. Heidi ha scritto:

    Significa letteralmente "tracotanza", "eccesso", "superbia", “orgoglio” o "prevaricazione"
    Se si è coerenti con questo modo d'essere lo accetto poichè se gli stai vicino sai cosa aspettarti da questi Eroi Omerici. Quello che non sopporto è chi ne vive le inqietudini, ma poi vorrebbe essere …un'altro personaggio della saga, non so se mi sono spiegata, ma chi per una propria propensione all'eccesso, all'orgoglio, alla superbia ed alla prevaricazione ti rovina la festa della prima comunione di tua figlia e poi sicuramente tornerà con la coda tra le gambe elemosinando attenzioni e facendo finta che nulla sia accaduto, spacciandosi appunto per un'altro personaggio che di fatto forse vorrebbe essere, ma che in realtà non potrà mai essere a meno che non voglia negare il proprio essere… insomma Sabrina fammi sfogare qui che posso e vivi spensieratamente nel rispetto del tuo essere e dell'essere degli altri!
    Baci

  4. fastifloreali ha scritto:

    c'entra qualcosa il fatto che da sempre non sopporto Achille, mentre sono profondamente innamorata di Ettore malgrado lui lo sia di Andromaca?

  5. chiara ha scritto:

    Dico sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato o almeno spesso, me ne rammarico e vivo di sensi di colpa, ma forse anche per questo non sono arrogante.
    Subisco anche io questa sindrome? Non la capisco…

  6. ele ha scritto:

    Io con il tempo ho imparato ad ascoltare di più, ad essere meno impulsiva e forse meno invadente. Non che ora tutto sia perfetto, ma si comincia sempre con una bella presa di coscienza, quindi mi sembra che tu sia partita col piede giusto…un abbraccio!

  7. marta ha scritto:

    è interessante capire che nella tragedia greca l'hybris è una conseguenza del mito dell'eroe, nato per dare una risposta all'isopportabile senso di caducità della vita.  Una situazione di bilico: tra volontà di autoaffermazione per reagire al senso di morte inevitabile e timore della ritorsione divina, che porta a una spirale di angoscia al cui fondo sta la certezza di un destino tragico.
    in fondo anche la nostra società è in difficoltà e si colloca sull'orlo del baratro,  forse la mancanza di senso porta ad un disorientamento troppo grande …non ci resta che lavoro interiore a go go!!!!!

  8. Marco Valerio ha scritto:

    Grazie dell’articolo e dei commenti segue la mia personale opinione su me stesso. Quello che io ho capito fino ad ora di me stesso:
    Pensa, agisci, pensa, agisci, e se ti penti: Ammetti e chiedi scusa, ma anche scusandoti pensa che, le tue scuse possono ferire altri.

    Ma affogando te stesso, nel senso di colpa non aiuti di certo nessuno.
    Ognuno dovrebbe avere diritto d’esistere persino IO.

    🙂

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