I bambini che escono da scuola hanno bisogno di camminare

doposcuola cosa fare con i bambini

I bambini che vanno alla scuola materna (e anche fino in terza/quarta elementare) hanno un unico disperato bisogno quando escono da scuola: devono camminare.

Guardateli bene, osservateli da vicino: i bambini di quest’età escono da scuola come molle impazzite, hanno un bisogno impellente di muoversi e spintonarsi tra di loro. Soprattutto i maschi. Perchè? Non si sono scalmanati abbastanza tutto il giorno?

Il motivo è che in classe sono compressi: 20 in una stanza, spesso seduti a disegnare per gran parte della giornata, infarciti di regole e divieti (necessari alla sopravvivenza del gruppo) esposti a luci al neon (anche quando fuori c’è il sole) e lasciati pochissimo a scorazzare in giardino (perchè si perde tempo, si sporcano e si fanno male).

In una classe dove il maestro non sa che basterebbe un racconto orale o una routine del riposo, o una canzoncina per calmare le acque, o dove si ascolta musica a tutto volume mentre si fanno altre 3 o 4 cose contemporaneamente per tutto il giorno il bambino si adegua certo, ma perde il suo equilibrio. Comincia ad agitarsi. E’ normale!

Cosa fare dopo scuola?

Cosa possiamo fare noi per aiutarli a ritrovare tranquillità ed equilibrio dopo un’ordinaria giornata di scuola? Invece di aggiungere altro alla giornata possiamo scegliere una semplice passeggiata in un parco cittadino, che per loro è una vera spedizione,  dove ci sia abbastanza spazio per allungare la vita e vedere solo alberi all’orizzonte, non sentire il rumore delle auto e avere la percezioni di essere immersi in un ambiente naturale, con suoni, luci e colori veri.

Non parlare mamma. Respira e cammina. Cammina per almeno 10 minuti a passo veloce, il tuo bambino ti verrà dietro incuriosito se sarai stata capace di inventarti qualcosa che crei suspance: digli che andate a fare un picnic infondo a quella collina, là dove c’è una sorpresa…

Respira e cammina

Respirare ossigena il cervello, mette equilibrio e riallinea le emozioni. Camminare mette in modo il corpo in modo composto, sensato, camminare ti porta nel mondo, ti aiuta a scoprirlo. Nel camminare tutte le tensioni scendono negli arti ed escono dai piedi, nella terra. Camminare è un’attività evoluta, complessa e composta di tantissimi elementi che diamo per scontato.

Spegni il telefonino e concedetevi un tempo esclusivo per te e per il tuo bambino, dove è il niente quello che dovete trovare. Porta una coperta e qualcosa di sano e buono da mangiare, se vuoi stupirlo con effetti speciali porta un termos con la cioccolata calda se è inverno.

Fallo con regolarità, (tutti i giorni è l’ideale ma anche due pomeriggi a settimana sono ok) i primi tempi forse tuo figlio protesterà, abituato ai soliti cartoni animati o a passare un paio d’ore al parchetto sotto casa zeppo dei soliti 4 amici ma poi comincerà a rilassarsi, giocare con le pigne, scoprire quei tronchi laggiù dove può arrrampicarsi e con il tuo aiuto comincerà a dare dei nomi ai suoi alberi preferiti, a fermarsi sempre negli stessi angoli, a cercare di fare sempre lo stesso giro. Meno stimoli esterni riesci a mettere in questa esperienza e più proficua essa sarà.

Guardalo come torna a casa: più tranquillo, centrato, meno logorroico e più calmo. Stanco fisicamente e calmo interiormente esattamente il contrario di come lo avevi trovato: inarrestabile fisicamente e arido interiormente perchè troppo immerso nel mondo dei grandi, fatto di regole, di attento che ti fai male, di stai fermo e smetti di saltare e di tra poco arriva mamma..

 

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Originariamente scritto il 14 novembre 2014

6 Commenti per questo post

  1. Lucilla ha scritto:

    mia cara …io ci provo …ci provo …il problema è che se dopo la scuola al parco cittadino ci devi arrivare in macchina e poi devi tornare sempre nella stessa macchina a casa per la cena etc…diventa molto meno fattibile…sarebbe bello poterlo fare tutti i giorni, è vero ma se non abiti vicino al quel parco come si fa?
    cmq grazie per i tuoi consigli …preziosi!
    🙂

  2. melinda ha scritto:

    Noi ritorniamo a casa a piedi e poi nel pomeriggio se possibile (visto che piove a dirotto sempre) andiamo a fare dei giretti nei meleti vicino a casa e nel fine settimana si va alla ricerca di tesori nel bosco, meraviglioso! Poi stiamo montando il tappeto elastico che era in giardino all’interno del garage, così lo possono utilizzare anche l’inverno.

  3. Simona ha scritto:

    Cara Sabrina,mi chiamo Simona ed è la prima volta che ti scrivo perché, purtroppo, ti ho “scoperta”da poco…Condivido la maggior parte dei concetti che spesso vengono esposti splendidamente ..Anche in questo caso , ti posso assicurare che mi trovi pienamente d’accordo…Ho la fortuna di vivere in Toscana, nel zona del parco delle alpi apuane ed ogni giorno approfitto della natura che ci circonda per rigenerarmi e far liberare dallo stress i miei tre figli. Si tratta di un ritaglio di tempo davvero prezioso, in cui impariamo a conoscere e a riconoscere la natura e le stagioni che si susseguono.La raccolta dei piccoli rami e delle pigne per accendere il camino durante il periodo invernale , diventa un tenero momento di collaborazione familiare..Aggiungo che uno dei miei tre figli è un bambino che ha un ritardo mentale lieve , e dei tre , è quello che da questa abitudine trae sicuramente maggior vantaggio.
    Ti ringrazio per darci la possibilità di condividere con attenzione e amore tutto ciò che riguarda la famiglia.
    Simona

  4. Elisa ha scritto:

    Ciao , anche io condivido in pieno questo pensiero del camminare e vorrei farlo diventare una regola quotidiana ma poi, come dice giustamente Lucilla, noi che viviamo in una grande e trafficata città ci spaventa l’idea del percorso con la macchina. Io , come alternativa, ho provato a fare una passeggiata nei dintorni di casa , fermandoci magari ad un parchetto più vicino e accessibile e tornando a casa di nuovo a piedi. Non sarà la stessa casa ma sempre meglio di nulla

  5. Heidi ha scritto:

    Bello questo argomento, sono d’accordo, ma anche se il parco lo abbiamo di fronte casa, loro tendono a voler andare in quello sempre vicino, ma zeppo di giochi e bambini. Noi cerchiamo di mediare 🙂

  6. Francesca ha scritto:

    Ciao a tutti/e.
    Il problema a scuola di mio figlio è che i bambini vengono portati fuori molto poco, anche in belle giornate.
    Noi tutti lavoriamo e, prima dele 16, è impossibile riuscire ad andare a prenderli.
    Inutile dire che, all’uscita, sono isterici (lo sarei anch’io).
    Inoltre, questo non giova alla crescita (vitamina D carente) nè al rischio elevato di contagio in ambienti chiusi.
    A chi mi posso rivolgere per provare a cambiare queste malsane abitudini? (nonchè pericolose per la salute dei bambini).
    Abbiamo già fatto presente più volte alla maestra e alla direttrice della scuola il problema ma non abbiamo ottenuto niente.
    Grazie.

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