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Il dominio di sè e la forza di volontà

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Il dominio di sè e la forza di volontà


Scritto il 20 febbraio 2014

Nella pedagogia steineriana si parla molto di volontà. Esercitarsi per rafforzare la forza di volontà per saper dirigere con chiarezza le proprie azioni. Come il bambino cade e si rialza mille volte nell’imparare a camminare, perchè è ancora un essere volitivo nel quale la ragione non interviene con le sue opportunità anche l’adulto può coltivare questa forza, che lo rende un uomo forte, potente.

MadonnaSistina

In un mondo in cui è molto fico essere spontanei, sciolti, disposti a fare la prima cosa che passa per la mente, fieri di cambiare idea e rinnegare le proprie convinzioni in nome di una libertà ostentata,  a chi mai verrebbe in mente che la volontà sia ancora importante? Fai quello che vuoi, quando vuoi. Sei libero. Non è un caso che spesso questa pedagogia venga accusata di essere dogmatica, passatista e chiusa. Quando invece è portatrice di un sano concetto di libertà.

In realtà è proprio il contrario. Avere controllo della propria volontà, consapevolezza dei propri bisogni e desideri, saper governare il proprio ego è una dote preziosa e fondamentale, tenuta in alta considerazione fin dal tempo dei socratici e decaduta solo in epoca contemporanea.

Il termine deriva dal greco enkràteia, tradotto abitualmente come continenza:  il significato rimanda al dominio di sé e si riferisce alla capacità dell’individuo di padroneggiare istinti e passioni, in vista di un perfezionamento etico della persona.

C’è un’altra parola che usiamo nel linguaggio comune e che deriva dalla stessa radice: è burocrate, ovvero colui che detiene il potere per esercitarlo sugli altri. Questa è un’accezione negativa, ma detenere il dominio di sè, dominarsi, ha un’accezione totalmente positiva perchè consiste del capire quello che si vuole e perseguirlo, ascoltarsi, avere degli obiettivi a lungo termine, essere determinati a portare a compimento le proprie azioni e raggiungere i propri obiettivi. Insomma, a me sembra una buona cosa.

E attenzione: non è da confondere con il self control, quella gentilezza di facciata, il non essere mai aggressivi con nessuno che in realtà è una distanza dall’altro, una freddezza anch’essa molto di moda. Il concetto di dominio di sè, che nella religione cristiana è considerato un frutto dello Spirito Santo non dimentica che il cristiano è un uomo appassionato disposto a digiunare per amore e a lottare per difendere le proprie idee.

E’ un peccato che un concetto cristiano di tale potenza sia stato impoverito e svuotato di senso, fino al punto da essere considerato ridicolo. Io non mi vergogno di dire che ascolto le catechesi di Don Paolo Rosini su Radio Vaticana, che sono pillole preziose di sapere, come questa sul dominio di sè (mp3), dove scopro l’etimologia di insospettabili termini e mi perdo nel ritrovare i puntelli del mio edificio etico, morale e religioso.

Chi si incarica di parlarci della mitezza, della fedeltà, della benevolenza e della pazienza se non lasciamo che da nessuna parte entri dio? I laici avranno mille risposta a questa domanda lo so. Ma io no.

Avrei avuto bisogno di ascoltare molto tempo fa I cardini della vita buona, dove la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza vengono spiegati cosi bene, cosi per tutti, da una voce romanissima che sembra più quella di un allenatore di calcio che non di un sacerdote illumininato. Ma meglio tardi che mai.

Perchè state guardando questo video? Perchè sto parlando di cose semplici come questa: fare il pane. E sto cercando di dirvi che le cose semplici sono cosi belle e preziose che occorrono occhi nuovi per apprezzarle, cadute nel cassetto delle banalità.

 

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Ci sono tanti modi per studiare la storia: eccone uno

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Ci sono tanti modi per studiare la storia: eccone uno


Scritto il 16 ottobre 2012

Siamo abituati a studiare la storia come si faceva ai nostri tempi, dagli Assiri e Babilonesi in poi, passando per il Tigri e l'Eufrate, i papiri e tutto il resto. Ma a voi cosa è rimasto di tutto ciò? Io mi sono sempre chiesta perchè si studiava la storia, a cosa serviva e se non c'era qualcosa di meglio da imparare che non una sfilza infinita di date e accadimenti.

Ora con i figli alle elementari sto a guardare come studiano storia alla scuola steineriana. Intanto la storia vera e propria arriva molto tardi perchè prima il racconto verte su altri contenuti, prima della storia ci sono le storie e sono storie raccontate che diventano l'espressione esteriore di ciò che il bambino sta vivendo in quel momento della sua crescita.

  • In prima si raccontano le fiabe
  • in seconda le favole con gli animali come protagonisti e le storie dei Santi
  • in terza si racconta l'Antico Testamento
  • in quarta la mitologia nordica
  • In quinta le epoche antiche e si arriva fino alla Grecia.

C'è un motivo preciso per cui si segue questo programma per ogni anno ma la cosa che mi interessa raccontarvi è perchè in quinta si comincia dall'India e cosa si fa. 

L'uomo nel passare attraverso le diverse epoche storiche, sia fisicamente che animicamente non è stato sempre lo stesso: il suo modo di pensare, sentire e volere ha subito grandi mutamenti nel corso dell'evoluzione. In epoche antiche la coscienza umana era molto diversa da quella attuale e probabilmente in futuro evolverà in stati ancora diversi rispetto al presente.

mandala

Guardare alla storia come una semplice concatenazione temporale di fatti che non hanno nulla a che fare con noi è sminuente. Ciò che conta davvero è comprendere i reali nessi che scorrono tra passato, presente e futuro, risvegliando la coscienza sulla nostra natura di esseri umani in evoluzione, sulla comprensione delle disposizioni animiche di oggi come frutto dell'evoluzione passata. La storia dell'uomo non è altro che la storia di una trasformazione della coscienza, esattamente come quella in corso presso i bambini in questo momento.

In quinta classe i bambini vivono proprio un equilibrio tra l'essere bambino e l'essere nella fase della pubertà,  tra le forze di pensiero intellettuale che iniziano a destarsi e quelle di un pensiero immaginativo ancora vivo che tendono a sopirsi. Anche da un punto di vista fisico esiste a quest'età un particolare equilibrio prima dell'allungamento accelerato delle ossa intorno ai 12 anni:  i bambini vivono un periodo in cui si sentono bene nel loro corpo. Come si sentivano gli uomini al tempo delle civiltà antiche? Da quali forze, saperi e conoscenze attingevano per vivere e operare nella loro epoca?

dipingere

In quinta classe il bambino è pronto per indagare le antiche civiltà l'India, la Persia, l'Egitto e prendere da ogni cultura la speciale energia che solo da quell'epoca specifica è possibile attingere, andando a vedere cosa facevano e perchè, come si relazionavano tra di loro e con le forze divine ancora molto presenti intorno a loro. Si arriverà fino ad abbeverarsi dell'armonia tra le forze spirituali e quelle del proprio Io riprendendo i miti greci e la storia greca vera e propria, approfittando per incontrarsi con tutti gli altri bambini delle quinte classi delle scuole steineriane in Italia per dare vita alle consuete Olimpiadi.

Non so perchè sto qui a spiegarvi tutto questo, voglio solo dire che ha molto senso per me, e che forse a tutti i bambini potrebbe essere portato un po' di questo sentire anche senza scuola steineriana. Per entrare in un'epoca storica e capirci qualcosa occorre farlo con tutti i sensi, l'intelletto è troppo poco e poi si dimentica tutto. Allora se avete la fortuna di avere dei figli che stanno iniziando a studiare storia coltivate con loro questo spirito di scoperta, sarà una bella esperienza per tutta la famiglia.

Per l'India potreste imparare dei mantra, fare yoga insieme, disegnare i mandala o fare degli esercizi di forme e sentire quello che succede nella vostra famiglia se fate queste attività con un po' di costanza, prendendovi del tempo, ogni giorno un po', creando un piccolo rituale per assaporare quello che vive la nostra interiorità se nutrita di questo tipo di cibo. E' sorprendente, lo vedrete benissimo sul comportamento dei vostri figli o alunni. In Persia potreste sfruttare quel clima molto più operoso e meno mistico per portare i bambini a lavorare nei campi, raccogliere le olive o seguire un gregge di pecore in cima ad una collina e quando sarete in Egitto potreste studiare insieme un po' di numerologia o leggere insieme Quadrivium. Secondo e non c'è una cosa giusta e una sbagliata da fare, c'è solo la vostra sensibilità e la vostra voglia di crescere con loro.

Per il medioevo leggete questo post della mia cara amica Daniela su Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda nella Letteratura per ragazzi.

Oppure potreste procurarvi "Miti Antichi" raccontati da Charles Kowacks edizione Educazione Waldorf, dove attraverso la storia di Indra, il dio della guerra o i figli di Pandu, o la storia di Krishna o la Persia di Zaratustra, o ancora Gilgamesh per la Babilonia e Iside e Osiride per l'Egitto si porta in casa una storia altra, che scaldi un po' la didattica di scuola e che lasci qualche traccia nella memoria insieme a tutto quello che è li pronto per essere dimenticato.

A proposito di India, nella biblioteca per ragazzi mi è capitato tra le mani questo libro e ho deciso di darci una lettura. A scuola ai miei tempi si parlava di tutto tranne che di altre religioni e mi sono scoperta molto ignorante. Induismo, buddhismo, universismo cinese, ebraismo, cristianesimo, islamismo, ogni religione ha talmente tante connessioni e similianze  con le altre che c'è da rimanere senza parole. 

E i conflitti nascono proprio da interpretazioni sbagliate e tanta ignoranza.


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