I problemi del nativo digitale

Lo sapete già che i ragazzi hanno la corteggia pre-frontale ancora non completamente sviluppata, vero?  Bene, ora vi dico di più: l'ho letto sull'Huffington Post, la sezione parenting molto ben fatta anche se alcune volte ci scrivono delle mamme blogger davvero imbarazzanti. Ma di questo parliamo un'altra volta.

I ricercatori rilevano che negli ultimi anni si sta manifestando in maniera sempre più massiccia negli adolescenti una sindrome connessa all'uso dei telefonini.
Michelle Hackman, diciassettenne vincitrice della borsa di studio Intel per talenti, su progetti relativi alle scienze sociali, ha svolto una ricerca sui potenziali effetti assuefativi connessi all'uso del cellulare.
Per alcuni mesi Michelle ha messo in una stanza 150 studenti (uno per volta) alcuni con i loro cellulari e altri no. L'obiettivo era testare quello che succede quando un adolescente viene privato del suo cellulare.

zeno-fa-il-fuoco

Cosa ha scoperto? 

I ragazzi che erano sprovvisti di cellulare hanno manifestato un senso di straniamento, deprivazione e noia in una parola ASTINENZA.
Ma la cosa più grave è che la maggior parte di loro ha riportato una diminuzione della capacità di intrattenersi e di  interessarsi a qualsiasi altro stimolo proveniente dall'ambiente circostante.

In pratica, essendo il cellulare e le altre tecnologie come Ipad, wii e smartphone altamente e intrinsecamente stimolanti, in assenza di esse gli adolescenti si ritrovavano letteralmente "understimulated".Ecco come rappresenta lexipedia  il concetto di sotto-stimolazione: (lexipedia è un'applicazione web che permette di trovare sinonimi e contrari e di correlarli in maniera visiva)

Riflettendoci mi viene in mente che al concetto di understimulated brain si contrappone un altro concetto difficilmente traducibile in italiano: overwhelmed espressione che si usa per descrivere uno stato di oppressione data dalle troppe cose da fare.
Ricordate la decrescita felice?  Perchè il "troppo" rischia di schiacciarci, opprimerci, confonderci creando un disagio simile al suo opposto: la deprivazione.

bambini e cellulari

Questa sindrome in America  ha già un nome "nomophobia" (No Mobile-Phone Phobia ovvero "la paura di stare senza cellulare") e una percentuale di casistica agghiacciante: la popolazione tra i 18 e i 24 anni soffre di nomophobia nel 77 per cento dei casi mentre la fascia superiore (dai 25 ai 34 anni) ne è affetta SOLO  il 67 per cento.

Cosa possono fare i genitori?

Non lo so, ma vi chiedo di considerare questo: una ricerca inglese (svolta dalla Leapfrog, un'aziena produttrice di "giocattoli educativi digitali") afferma che in media i bambini al di sotto dei 10 anni passano gia quasi un'ora al giorno (58 minuti) usando varie forme di tecnologia . I due terzi di loro possiede già una macchina fotografica digitale o un device portatile. Il6 per cento un Ipad, il 16 per cento ha il computer personale e il 70 per cento naviga insieme ai genitori.

Voi (genitori di bambini piccoli) cosa avete intenzione di fare: stare a guardare? 

Ne parlo ancora su…

Ho scritto un articolo su l'argomento" Bambini e media" su KIDS settembre ottobre 2012 che potete trovare in edicola proprio in questi giorni, o che potete leggere in formato ridotto qui. Per non arrivare a svegliarvi una mattina e scoprire che i vostri figli adolescenti hanno un solo dio: il telefono, si possono prendere alcune precauzioni quando sono piccolo. Basta saperlo!!

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Originariamente scritto il 06 settembre 2012

6 Commenti per questo post

  1. mikkamade ha scritto:

    Tema scottante e controverso. Si, io sto a guardare quando vedo che al ristorante ai bambini oltre la portata in tavola viene fornito il cell x giocare o il nintendo. Sto a guardare quando vedo i compagni dei miei figlio (11 e 9 anni) scambiarsi il numero di cell personale e rimanere a bocca aperta quando sentono che i miei figli non ce l'hanno.  Certe volte ci si sente un pesce fuor d'acqua e sinceramente sono anche stufa di spiegare alla mamma di turno il xchè non compero (e non voglio che gli vengano regalati) certe cose. Certo sarebbe più facile. Poi però sto a guardare anche quando gli amici dei miei figli vengono a casa e giocano con giochi inventanti, riciclano cartoni vecchi e prima di andare via mi dicono: che bello giocare a casa vostra!!!
    ciao

  2. Sybille ha scritto:

    Interessanti questi dati. Nella nostra famiglia siamo tutti cell-free e penso che non cambieremo stile, nonostante spesso sia difficile trovare un telefono pubblico quando si é in giro e sarebbe importante poter chiamare a casa ecc. Ma rimane sempre l'opzione della telepatia… ;))

  3. Elisa ha scritto:

    Sinceramente anche io disapprovo il lasciare a bimbi così piccoli con tanta leggerezza cellulari come I-phone e computer. Ma spesso noto con dispiacere quando andiamo a casa di amici che permettono ciò, come i figli di questi amici subito si estraniano, non vogliono giocare con gli altri bimbi e mostrano atteggiamenti un pò aggressivi. Penso pure io che abbiamo il diritto e dovere di dare uno stop per il bene dei nostri figli e farlo capire anche agli altri che magari ancora non ci hanno riflettuto abbastanza

  4. Psico ha scritto:

    Ma che senso ha privare i più piccoli del cellulare se da grandi non potranno farne a meno?

  5. adriana ha scritto:

    Noi abbiamo avuto lo stesso problema a casa nostra …una bellissima estate in "condivisione" con tanti amici diversi ma con un unico denominatore comune: I pod, ipad, tablet, iphone e tv a go-gò.
    Adulti dipendenti da cellulare, amiche che mentre parli danno da mangiare ai "puffi",amici che in silenzio dondolano da una parte all'altra con i l cell in mano come se fosse un volante . E noi che litighiamo e cerchiamo di spiegare (inutilemnte !!!) alle nostre nane che è meglio giocare "fuori al sole". L'unica alternativa possibile e lasciare i cosidetti adulti e andare a tuffarsi con i prorpi  figli …se "reggelapompa" dopo poco …anche gli altri bambini mollano la tecnologia per un super tuffo dalla mia schiena oramai a pezzi…

  6. floriana ha scritto:

    Io non sono per principio ostile all'uso della tecnologia, è uno strumento e come tale dipende da COME lo si usa. Sono contraria quindi solo quando la tecnologia sostituisce la presenza dei genitori, tanto comodamente quanto in modo dannoso. La TV-baby sitter, per intenderci, o il computer-tata, che vengono fruiti dai bambini senza la fondamentale mediazione di un caregiver.

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