Impara a pensare! Non fidarti solo di quello che ti insegnano

imparare a pensare sabrina d'orsi tutti i diritti riservati

Ciò che è vero deve essere sperimentato. Non si puo' solo crederci. Ma se dall’Antichità al Rinascimento, da Pitagora a Keplero, aritmetica, geometria, musica e astronomia hanno indagato il numero, lo spazio, il suono e il movimento dei corpi celesti una ragione ci sarà o no?. 
Queste quattro discipline venivano già pensate e insegnate da Platone come un insieme unitario, che fondeva lo studio degli oggetti matematici con l’aspirazione filosofica al vero, al bello e al bene. 

quadrivium

Ed è proprio questo di cui mi piace parlare: il vero, il bello e il bene. Che sono i tre pilastri della pedagogia di Rudolf Steiner (della sua apparentemente strampalata importanza al disegno di forme) e che sono i tre motivi principali per:

1. Non  mentire a noi stessi e agli altri  (la verità è più vispa, più scandalosa, più folle e più invidiabile di ogni banale menzogna).

2. Non abbrutirsi per esempio davanti alla tv (ho detto per esempio), perchè c'è davvero di meglio da fare nella vita e non è detto che debba essere fatto perchè è più bello ma perchè ci piace di più. (Ma noi lo sappiamo ancora quello che ci piace di più?)

3. Non rassegnarsi a pensare che se fai bene o se fai male è uguale. Non è cosi. Ognuno di noi dovrebbe fare il meglio che puo'.
Il bene è un circolo virtuoso, porta lieto fine, soddisfazione, fa quadrare il cerchio, riunisce ciò che era diviso, risale all'unità attraverso una progressiva semplificazione. Il meglio è semplicemente il meglio. Tutti sappiamo riconoscerlo.  

Di male in peggio si entra  in un circolo vizioso, che alimenta astio, guerra, delusione ed altro astio. 

La parola chiave è meglio. (l'hai letto il post su "fai il tuo meglio?")
Allora vi chiederete cosa c'entra il meglio con questo libro? C'entra che mentre lo leggevo mi sono chiesta:

se un bambino a scuola chiede alla maestra: perchè ci sono 60 secondi in un minuto e 360 gradi in un angolo? la maestra saprà spiegargli Il perchè? Questo libro si.

se un bambino arriva dalla maestra e chiede: "perchè lo zero si scrive come una O?" la maestra che avrà letto questo lirbo si avvicinerà  piano alla sua classe e con voce misteriosa comincerà a raccontare questa storia:

 

 

 

 

C'era una volta un indiano che si sedeva tutti i giorni in spiaggia per contare. Usava un ciottolo per fare i suoi conti sulla sabbia e quando aveva finito di contare riponeva il suo ciottolo sulla sabbia. Un giorno, arrivò nel posto in cui si sedeva tutti i giorni e prese il ciottolo tra le mani. Si accorse che togliendo il ciottolo dal suo posto e lasciando quindi il vuoto, il niente,  c'era una forma circolare al suo posto. Una traccia visibile a forma di O di qualcosa che non c'era più. Era nato lo zero.

Non vi piacerebbe che i vostri bambini imparassero i numeri cosi? Riflettendo sulla loro vita, su come i numeri sono tutti dentro di noi, nella nostra vita, nelle nostra membra. Le nostre dita ci parliamo del dieci, il nostro stesso io ci parla dell'unità, che è la più preziosa. Da essa si dipana tutta la matematica. Non è il risultato che conta, sono gli addendi, le individualità, noi.

Questo libro vi piacerà. Anche le illustrazioni sono fantastiche. E non vi incazzate con le maestre dei vostri figli, spesso devono seguire dei programmi ministeriali più freddi di un cadavere, magari questo libro regalateglielo senza dire una parola. Chissà che non riscaldi un po' il cuore…

 

Quadrivium
numero, geometria, musica, astronomia
Sironi editore
Prezzo di copertina: 21 euro

Originariamente scritto il 23 agosto 2013

6 Commenti per questo post

  1. mariaclaudia ha scritto:

    che bel libro, lo leggerò sicuramente, grazie Sabrina

  2. Nella mia soffitta... ha scritto:

    Ma questo libro è meraviglioso!!!
    Lo avrei voluto leggere da bambina. A me che la matematica non mi è mai piaciuta perchè in fondo non l'ho mai capita. Forse se mi avessero raccontato la storia dell'indiano sarebbe stato tutto diverso, più semplice, con più senso!
    Comprerò sicuramente questo libro e quando sarà più grande lo leggerò con il mio bambino…
    Grazie!
    🙂

  3. Claudia - La Casa Nella Prateria ha scritto:

    Molto interessante. Mi ricorda molto l'approccio della Montessori su questi argomenti, che sto studiando proprio in questo momento. Lo prenderò senz'altro. Grazie

  4. mariella ha scritto:

    Sono finita in questo blog cercando un motto antico (chi po non vo….) che non ho trovato Ho scritto nel mio blog di questo.
    Ho visitato alcune pagine e mi sono soffermata su questo post. Sono una maestra in pensione e comprerò questo libro subito. Conduco nelle scuole un laboratorio Le tassellazioni e i poligoni regolari e tuttora nonostante non sia più in servizio, quando sento parlare di modi affascinanti e semplici per presentare ai bambini la matematica , mi si rizzano le orecchie.
    grazie per averlo segnalato
    Mariella
    La madame nel blog

  5. sabrina ha scritto:

    grazie a te per aver scritto, e a tutti quelli a cui non rispondo.. scusate, non ce la faccio a rispondere a tutti ma approvando i vostri commenti li leggo tutti, uno ad uno. grazie!!

  6. Ada ha scritto:

    No, non mi piacerebbe. A una domanda sensata, non avendo la risposta, risponderei stimolando la riflessione, non con una bella favoletta spacciata come vera.

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