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La discalculia e l’intelligenza numerica

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La discalculia e l’intelligenza numerica


Scritto il 02 ottobre 2020

Visti da vicino e nonostante le diagnosi e le certificazioni ben pochi bambini hanno davvero il disturbo specifico che riguarda l’abilità di numero e di calcolo chiamata discalculia.
Il problema è che non siamo abituati a pensare in modo numerico.

Il motivo è che l’educazione che riceviamo a scuola e nella società non è pensata per abituarci a usare l’intelligenza numerica.

Immaginate se si imparasse  a parlare non prima dei 6 anni o a muoversi alla scuola materna. Saremmo tutti incapaci di parola o disabili motori.

Allora perchè si impara a fare i calcoli solo alle elementari?
I primi anni di vita sono fondamentali, è Rudolf Steiner stesso a dirlo, e ovviamente non solo lui.

Usa i numeri come parli

Riconoscere e discriminare i numeri appartiene in maniera fondativa al nostro essere umani. Perchè?

Fin dagli albori, l’uomo aveva bisogno di riconoscere in maniera automatica quanti erano i nemici davanti a lui, per proteggersi. Il meccanismo del riconoscimento numerico è quindi molto più antico di quello del linguaggio o delle competenze sociali.

Se non giochiamo con i numeri con i bambini fin da piccoli, come si fa con la parola, con il disegno, con il movimento, allora il rapporto tra la nostra intelligenza numerica e la nostra competenza matematica rimarrà squilibrata e sempre deficitaria (tranne per i pochi cervelloni che ce la fanno da soli)

Daniela Lucangeli, esperta di educazione e plasticità celebrale, lo spiega in modo illuminante.

In pratica la plasticità celebrale, che è fondamentale per mantenere efficiente il nostro modo di pensare, imparare e ricordare, è fortemente influenzata dall’educazione e dall’ambiente.

Ci sono adulti esperti (e genitori che si informano) che sanno fare con i bambini le attività più adatte a sviluppare le abilità e le competenze che servono loro dei bambini. A quanto ammonta il tempo che questi adulti passano con i bambini? Se è tanto avremo dei bambini fortunati. Mi fa impazzire quando Daniela dice questo che è un’assioma dell’educazione . Non voglio spoilerare nulla.

E’ il cosa che fa la differenza

Il modo in cui bambini e insegnanti trascorrono insieme le ore di scuola e la qualità delle relazioni influenza l’esperienza umana fino al punto di plasmare l’architettura del cervello (come pensiamo, come contiamo, come leggiamo) a seconda che l’esperienza sia edificante (potenziamento) o meno (vabbè, capito).

Perchè a seconda di come esercitiamo le nostre funzioni celebrali queste evolvono o meno raggiungendo la zona di sviluppo prossimale di ognuno di noi, ovvero il nostro potenziale. Non vado nei dettagli, ok. (Vigotzky)

Spesso è necessario ricorrere alla la figura del tutor dell’apprendimento, specializzato nell’aiuto e nel sostegno a casa dei ragazzi con bisogni educativi speciali. Ti interessa diventare tutor dell’apprendimento? Scopri come

Nelle scuole steineriane

Nonostante nelle scuole steineriane si giochi tanto con le quantità pare che il problema della discalculia sia presente anche li, come in tutte le scuole pubbliche e private del mondo.

Non sono un’esperta di questo argomento, ma un’idea come insegnante, tutor dell’apprendimento e madre di 3 figli, 2 dei quali 2 hanno frequentato la scuola steineriana e vanno al liceo scientifico, me la sono fatta.

Cosa prevede il programma della scuola steineriana per imparare ad elaborare un’idea del numero sufficientemente concreta e aiutare i bambini ad utilizzare la loro intelligenza numerica?

Per esperienza so che si insegna la geometria con un metodo geniale, che infatti piace loro moltissimo e li fa trascorrere i pomeriggi della prima media a fare disegno tecnico come se fosse un gioco. Stupendo!

Però a 7 anni si comincia con i sacchetti di nocciole (per sperimentare la decina) per fare le addizioni e con l’introduzione delle lettere dell’alfabeto (su fogli senza righe e con l’uso di pastelli) e si va avanti per mesi senza che mai ci sia un momento metacognifivo e si spieghi ai bambini che stanno imparando le unità, le decine, eccetera. Senza chiamare per nome la conoscenza. E questo ha i suoi lati positivi e negativi.

Un aspetto negativo, che oggi vedo e che non vedevo in passato, perchè ero solo una mamma e non una tutor dell’apprendimento è che passano gli anni e i bambini rimangono sottoscolarizzati, senza la possibilità di sfruttare la plasticità celebrale di cui parla la professoressa Lucangeli.

scrittura alla scuola steineriana

Il risultato è che i bambini dotati recuperarenno più avanti, a fatica e con il sudore della fronte il gap che si crea in questi primi anni di bassa scolarizzazione, mentre per i bambini con DSA si aprirà una voragine nell’apprendimento che sarà un vero problema recuperare.

I bambini iperdotati invece, o quelli  più risvegliati nell’aspetto cognitivo lasceranno la scuola steineriana a metà ciclo perchè stufi di aspettare di essere più grandi per fare cose che sarebbero pronti ed entusiasti di fare prima. Una sconfitta per la scuola della libertà!

Con la caparbietà di non voler adeguare anche minimamente il programma didattico ai giorni nostri la scuola steineriana ottiene il risultato opposto a ciò che si prefigge e rischia di perdere l’autorevolezza e la credibilità che, per quanto mi riguarda, ha sempre avuto.

Giochi di numeri


Vi racconto un gioco che mio padre faceva con me e che io ho sempre fatto con i miei bambini dopo cena. Loro si divertivano ed io riuscivo a godermi un po’ le loro facce impegnate nel gioco.

Un bambino esce di casa con 7 euro e va al negozio sotto casa a comprare delle banane che costano 2.50 euro al chilo. Quanti chili può comprare? Pensa alla risposta e non rispondere.

Con il resto decide di fermarsi al negozio delle caramelle per comprare un cioccolatino da 50 centesimi per ogni amico che stasera verrà a cena. Quanti amici potrà invitare a cena?

Stai attento a non rimanere senza cioccolatino però!

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lateralizzazione nel bambino

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Coordinazione motoria e lateralizzazione


Scritto il 01 ottobre 2020

Destra/sinistra, davanti/dietro, alto/baso. Come si orienta il tuo bambino nello spazio? Come usa il suo corpo in relazione alle tre dimensioni?

Se un bambino di terza o quarta elementare scrive con la mano destra ma calcia il pallone con il piede sinistro, oppure è mancino ma guarda con l’occhio destro dal buco della serratura, oppure prende con la mano sinistra il bicchiere a tavola e si lava i denti con la mano destro questi sono indici del fatto che non vi sia un lato dominante del suo corpo con cui svolge funzioni motorie scelte, ovvero una predominanza nella lateralizzazione.  Si tratta di esempi molto sommari, che posso servire a comprendere l’argomento.

Perchè è importante la lateralizzazione?

Ma tale predominanza è necessaria perchè il bambino possa imparare a scrivere le lettere nel verso giusto, a non invertirle e a non scambiarle tra di loro.
E’ molto importante che il bambino sia totalmente destro o mancino perchè l’apprendimento necessita di questa abilità specifica.

Il motivo per cui è fondamentale che il bambino sia ben lateralizzato è di ordine neuroscientifico ed è illustrato bene in questo approfondimento.

lateralizzazione nel bambino

Per rinforzare la dominanza della lateralizzazione esistono una serie di esercizi del metodo Extralesson che possono essere fatti con i bambini di terza, quarta, quinta elementare e prima media, molto utili se fatti con regolarità, individualmente o in classe.

giochi di lateralizzazione e psicomotricità

  • In piedi con una pallina da giocoliere
    chiedi al bambino di tirare in alto davanti a lui la pallina con una mano e riprenderla con due, (prima da fermo, poi camminando, poi mettendo un piede davanti all’altro su una linea retta che avrai tracciato sul pavimento)
  • Ripeti l’esercizio facendo la stessa sequenza all’indietro
  • Ripeti l’esercizio in avanti e indietro recitando ad ogni passo i giorni della settimana.

I giochi possono essere più o meno complicati a seconda dell’abilità generale dei bambini, è importante dare chiare indicazioni all’inizio, mostrare i gesti e poi non correggerli, non fare commenti e non dare giudizi.

I bambini devono avere il tempo di sperimentare, mettersi alla prova e “giocare” in un ambiente silenzioso e luminoso.

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Disturbi della coordinazione motoria e del linguaggio


Scritto il 01 ottobre 2020

Imparare a muoversi

Secondo il metodo steineriano alcuni disturbi sempre più diffusi nei bambini nascono da un disorientamento spaziale dovuto alla mancata conquista della propria corporeità (comprese le difficoltà di apprendimento e attenzione).

Cosa significa questo? I bambini non sanno usare con destrezza il proprio corpo perchè non hanno percorso le tappe dello sviluppo psico-motorio e sensoriale in modo appropriato oppure perchè non hanno una corretta lateralizzazione.

Il bambino delle elementari per esempio fatica a distinguere la destra dalla sinistra (orientamento), si muove poco, non ha forze (ipotonia) e non sa impugnare bene la forchetta (motricità fine).

Come tutor al servizio dei bambini ho approfondito le mie conoscenze con una specifica formazione steineriana dove ho acquisito ulteriori strumenti di aiuto e sostegno.

Si tratta delle fondamenta per uno sviluppo sano del bambino, di cui si parla raramente forse perchè viene data per scontata anche se è sempre più trascurata.

Cosa si può fare in famiglia?

In famiglia è possibile fare molto fin dai primi anni di vita: lasciar giocare i bambini nel movimenti, farli salire in piedi sul tavolo, saltare sul letto, fargli portare vassoi con dentro bicchieri, sono azioni quotidiane che servono per destreggiarsi meglio, coordinare il movimento, usare al meglio il proprio corpo.

E anche camminare nel bosco, arrampicarsi sugli alberi, sono buone pratiche per il fine settimana, a costo zero e utilissime per la motricità.

Un esempio per i più piccoli: il bambino ha gattonato verso i 9-10 mesi? Se non lo ha fatto esistono alcuni esercizi di psicomotricità finalizzati al recupero di quelle competenze motorie che non ha potuto esercitare al momento giusto. (perchè è importante gattonare?)

L’ambiente

Ciò che circonda il bambino piccolo dovrebbe essere il più possibile:

  • semplice (ambienti sgombri di oggetti, di rumori e disordine) dove al bambino sia concesso di muoversi liberamente senza farsi male
  • nutriente (cibo naturale non eccessivamente lavorato) dove non sia tentato continuamente da cibo spazzatura
  • protettivo (ma non iperprotettivo) dove gli sia permesso sviluppare la sua autonomia di movimento, il linguaggio e il pensiero secondo precisi step di avanzamento graduale nei primi 3 anni di vita

Inoltre il bambino piccolo dovrebbe essere protetto nei primi anni di vita:

  • dall’esposizione precoce a schermi e tecnologie che lo rendono passivo, interferendo nei processi emotivi e di crescita e favorendo la confusione tra realtà e realtà televisiva
  • dal bombardamento di stimoli neurosensoriali (suonerie e notifiche dei telefoni, abuso di intrattenimento video che toglie spazio alla scoperta di sè e del mondo)

e negli anni della scuola dell’infanzia ed elementare:

  • dall’influenza dello stress e ad uno stile di vita accelerato (troppi impegni)
  • dalla quantità eccessiva di opportunità (troppi giocattoli, troppa scelta) che confondono
  • dalle pressanti e precoci richieste della scuola, famiglia e società (devi studiare, fare sport e acquisire competenze per la vita)
  • dall’assenza di tempi e di spazi per il gioco libero non strutturato

Stare attenti a non cadere in queste consuetudini aiuta il bambino a mettere radici stabili nel proprio corpo e nell’interiorità per dedicare le giuste forze all’apprendimento, mettendoci entusiasmo e piacere.

disturbi visuospaziali

Qualcosa che nessuno dice

Il gioco libero non strutturato, sempre più difficile per i bambini se non assistiti da un adulto che li aiuta, oltre a liberare nel corpo l’intelligenza motoria di cui è naturalmente dotato svilupperà in lui la capacità di amare ciò che crea e lo incoraggerà ad essere sempre più ambizioso ed intraprendente nelle sue creazioni.

Il bambino lasciato libero di giocare giocherà sempre più forte, rosso in viso dall’entusiasmo, animato dalla sua stessa creatività mentre l’altro, quello davanti al canale you tube sarà sempre più molle nelle membra, ipotonico, svogliato e pallido.

Troppo tardi per essere abili?

Quel bambino avrà mai voglia di impegnarsi a leggere? Avrà mai la possibilità di sperimentare la conquista della scrittura? Troverà gioia in una vittoria simile? La vivrà come una sana sfida? Oppure preferirà lasciarsi mollemente cullare da un nuovo video correlato, coltivando una bolla di nulla nel quale si cullerà fino alle medie, quando comincerà ad essere troppo tardi per essere capaci e competenti?

Non è troppo tardi a nessuna età. Si può arrivare a prendere consapevolezza di ciò che è sano per il bambino in qualsiasi momento, l’importante è avere il coraggio di portare dei cambiamenti nello stile di vita della famiglia. Prendersi la responsabilità di fare meglio (a partire dai nostri comportamenti quotidiani) qualsiasi sia il momento in cui si inizia è l’unica possibilità che abbiamo come genitori ed educatori per fare la nostra parte.

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Perchè tanti bambini hanno difficoltà con l’ortografia?

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Perchè tanti bambini hanno difficoltà con l’ortografia?


Scritto il 09 settembre 2020

 

Tanti bambini hanno difficoltà con l’ortografia.  Spesso si dice che le regole della scrittura vengano insegnate troppo in fretta o in maniera poco organica, oppure che sia colpa dei social e del fatto che si legge sempre meno. Sta di fatto che non possiamo far finta di niente. Gli errori di ortografia non passano da sè, come il raffreddore. Qualcosa bisognerà pur fare!

A cosa serve scrivere correttamente?

Alcuni bambini provocatoriamente chiedono perchè sia tanto importante scrivere in modo corretto. La risposta sarebbe più noiosa della domanda. Lo capiranno più avanti, inutile cercare di convincerli. Piuttosto meglio trovare un modo divertente per superare gli errori più comuni.
L’aumentata autostima che gli procurerà un bravo! bene! giusto! sarà sufficiente per fargli capire che scrivere correttamente nella propria lingua è una soddisfazione.

Errori di scrittura

L’ortografia è un vasto mondo. Gli errori di scrittura più prettamente ortografici riguardano le parole omofone e omografe (cuore-quore), le fusioni e separazioni illegali (ilcane – in insieme), l’uso dell h e la corretta sillabazione. Ci sono poi errori fonologici che riguardano lo scambio dei suoni (bambina-pampina) e inserzioni di lettere o sillabe nella parola. Le doppie sono considerate un problema fonetico. A seconda del tempo di difficoltà che ha il bambino è neccessario intervenire in modo diverso.

I tutor dell’apprendimento sono persone formate per aiutare i bambini a gestire queste e molte altre difficoltà.

Scuola pubblica e scuola steineriana. C’è differenza?

Dal mio punto di vista anche i bambini che frequentano le scuole steineriane hanno qualche difficoltà con l’ortografia, nonostante i programmi siano svolti con calma e con ritmi più rilassati.

Il fatto è che tanti bambini mantengono a lungo gli errori di ortografia. Perchè?

Dopo decenni di osservazione sui miei 3 figli ho capito che non vengono aiutati a vedere gli errori che fanno e questo, nella scuola steineriana, viene fatto in modo dichiarato.

Perchè i bambini continuano a fare errori d’ortografia?

Tanti anni fa nel post Essere diversi costa  dicevo che nella scuola steineriana i bambini  non ricevono correzioni quando fanno errori ortografici: si sostiene infatti che il tipo di errore che reiterano (per esempio le doppie, chi/ghi o cie/ce) dica qualcosa di importante sul bambino e sui suoi lati deboli che occorre rinforzare, curare e seguire con attenzione.

Il problema è che spesso a questa meravigliosa dichiarazione non seguano i dovuti rinforzi e la giusta attenzione (le teorie spesso sono molto belle ma la quotidianità di una scuola steineriana è complessa quanto quella di tutte le scuole, il tempo è poco e i bambini che presentano bisogni particolari sono sempre troppi).

Il risultato è che molti di loro arrivano alla fine della scuola media senza aver avuto modo di lavorare sui loro errori, capire quali sono e mettersi d’impegno per superarli.

Ecco perchè sono andata alla ricerca di prodotti educativi che potessero sostenere i bambini, attraverso il gioco individuale e che utilizzano una modalità ampiamente studiata che è quella dell’automotivazione.

Nonostante abbia sempre detto in queste pagine che considero il  gioco manuale e immaginativo (vedi articoli Nel gioco c’è il rispetto per la vita, Giocare quando piove) in assoluto l’ attività più adatta per sviluppare nel bambino competenze sociali, umane e relazionali devo ammettere che alcuni prodotti educativi digitali e non studiati per rispondere a esigenze particolari come quelle del recupero di ortografia sono utili e validi strumenti per aiutare il bambino.

ortografia, l'app per esercitarti a non fare più errori di ortografia

Recupero in ortografia

E’ un gioco didattico educativo a supporto del miglioramento e del recupero delle competenze ortografiche dei bambini. Può essere utilizzato sia da famiglie che da insegnanti, ciascuno dei quali può utilizzare funzionalità specifiche pensate per rendere più semplice e completo il percorso. La modalità di utilizzo può essere cambiata in qualsiasi momento.

Questo prodotto Erickson esiste in formato per LIM destinato agli insegnanti e in formato per mobile e desktop per le famiglie. Fornisce una serie di percorsi standard o personalizzabili a seconda dell’età del bambino o del ragazzo e dei suoi bisogni educativi ed è finalizzato al  recupero e potenziamento delle abilità ortografiche di tipo fonologico e non fonologico attraverso una sequenza di attività graduate per difficoltà crescente rappresentativa delle tipologie di errori comunemente riscontrabili nella scuola primaria e secondaria di primo grado.

Come funziona?

L’adulto può prevedere dei percorsi che il bambino segue e ad ogni step successivo guadagna un punteggio stile caccia al tesoro. Se il ragazzo va in prima o seconda media può essere lasciato libero di personalizzare il suo percorso a seconda dei suoi bisogni. L’aspetto ludico sarà comunque mantenuto perchè al completamento di ogni livello viene gratificato con punteggi, rinforzi e premi.

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Nella sezione accessibile ai genitori è incluso anche un glossario di parole che spesso vengono pronunciate dagli insegnanti quando i bambini hanno dei possibili disturbi di apprendimento, senza che sia ovvio o ben conosciuto il significato di quelle parole, come competenza grafo-motoria, competenza metafonologica, memoria fonologica a breve termine, ortografia trasparente

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Clicca qui per altre informazioni su libri, app e software Erickson per il recupero in ortografia

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