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1) Che ruolo gioca internet nella relazione tra adulti e bambini?

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1) Che ruolo gioca internet nella relazione tra adulti e bambini?


Scritto il 20 aprile 2022

Questo lungo articolo, pensato per una rivista specializzata durante il lockdown e mai uscito, viene pubblicato a puntate, i link in calce.

PRIMA PUNTATA

Uso internet da 30 anni ovvero più o meno da quando internet è comparsa in Italia. Allora avevo 18 anni e dopo la laurea in Lettere mi misi a studiare l’html e il marketing fino a diventare consulente di comunicazione. Non sono certo una luddista quindi e neppure una scettica nei confronti del web. Anzi!

Ma da quando sono genitore rifletto sul ruolo invasivo che i media hanno conquistando nella vita di tutti noi e da oltre 15 anni curo un blog che tratta di minimalismo digitale, quello su cui siete ora.

Adesso che i miei 3 figli maschi sono tutti adolescenti mi sento di portare una riflessione in merito.

Penso agli insegnanti che si si chiedono se è giusto il BYOD “Bring Your Own Device” ovvero la tendenza ad usare gli smartphone a scuola e ai genitori che hanno acquisito, insieme ai loro figli, l’abitudine di portarsi il cellulare anche a letto e in bagno.

L’era COVID ha portato un ulteriore livello di complessità: lo smartphone non è più solo un’utilissima invenzione ma una vera e propria necessità, nel momento in cui ci raccomandano di stare fisicamente il più lontani possibile.

Anche chi è rimasto scettico di fronte a tanta invadenza della tecnologia nelle vite di tutti, giovani e anziani, non può più esimersi dall’utilizzarla, pena rimanere socialmente isolati.

Quando i figli perdono di importanza….

Alla fase 1 che chiamerò genitori terrorizzati contro figli entusiasti, è seguita una breve fase in cui i genitori hanno preso confidenza cosi tanta confidenza con i social e whatsapp da perdere di vista il loro ruolo di “esempi degni di essere imitati”.

Ora si muovono per casa con lo sguardo sullo smartphone, perdendo completamente di vista i figli, i loro bisogni e le loro lamentele sempre meno urgenti degli stimoli che i loro profili social offrono loro H24.

Non sto esagerando, questa è la fase che ha coinciso con un arco di tempo di circa sei anni, dall’arrivo del primo smarphone Android nel 2009 al trionfo di Netflix in Italia nel 2015. Un periodo non facile per tutto il mondo con la crisi del 2008 e con il forte bisogno di consolazione, distrazione e intrattenimento che portano le batoste.
I figli sono finiti in priorità 2, dopo il lavoro e la carriera tramontata per oltre un milione di persone.

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LE PUNTATE PRECEDENTI

Prima puntata: Che ruolo gioca internet nella relazione tra adulti e bambini?
Seconda puntata: Relazione digitale o in carne ed ossa: che differenza fa?
Terza Puntata: Come sono cambiate le condizioni d’uso dei device mobili
Quarta puntata: Com’è cambiata la relazione genitori-figli, quando questa è mediata
Quinta puntata: Com’è cambiata la percezione della privacy
Sesta puntata: Com’è cambiata l’attenzione, la nostra principale risorsa
Settima puntata: Com’è cambiata la relazione a scuola
Ottava puntata: Le potenzialità della relazione in carne ed ossa

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Tablet delle regole d'italiano

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A cosa serve la grammatica?


Scritto il 02 settembre 2019

Alcuni dei miei figli sono andati alla scuola steineriana, altri no. Alcuni dei miei figli sono lettori forti scrivono canzoni, altri craccano videogame per giocarci gratis.

Vivere semplice tutti i diritti riservati - foto di Sabrina D'Orsi

Nell’ordine abbiamo:

  • un 9enne che fa giochi di logica in continuazione
  • un 17enne in quarto Liceo Scientifico che in questi giorni di settembre benedice di essere stato promosso a giugno, mentre i compagni si arrovellano sugli esami di riparazione.
  • un 15enne che inizia il Liceo Scientifico quest’anno.

Tutti orientati scientificamente insomma: per una mamma scrittrice e aspirante prof d’italiano come me rimane il timore che non si appassioneranno e non usaranno mai la lingua madre in modo appropriato e competente.

A cosa mi serve la grammatica?

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Ognuno di loro ha avuto ed ha insegnanti d’italiano più o meno capaci sta di fatto che le regole non piacciono a nessuno. Le regole di grammatica poi fanno venire la varicella anche a chi è vaccinato!

Per i ragazzi che sono andati alla scuola steineriana le regole di grammatica sono un mondo sconosciuto, per gli altri un argomento da evitare.

Ed io mi arrovello: come si può far amare ai ragazzi la propria lingua madre?

La lingua serve per esprimere i pensieri

L’obiettivo della grammatica, secondo me, non è sapere la coordinazione per asindeto o polisindeto ma avere strumenti per pensare in modo coordinato e complesso e quindi poter formulare frasi che rappresentino tale complessità.
Il pensiero ha bisogno della parola, anzi della frase, per esprimersi in modo appropriato.

Se avrò una prima media…

Con i miei figli devo assicurarmi di fare solo la madre, ma quando avrò una prima media userò a piene mani un volume che ho scovato in libreria.

E’ il Tablet delle regole d’italiano, Erickson Editore, un volume rilegato a spirale, di facile consultazione, che raccoglie le principali regole di grammatica, parti del discorso e tipologie di analisi (grammaticale, logica e del periodo) ovvero tutto il programma d’italiano delle medie in formato compatto, strumentale e snello. Direi incoraggiante!

Mi sbarazzerò di volumi utili quanto sacchi di patate come il “In forma semplice e chiara” di Marcello Sensini, Mondadori ed, più di 700 pagine per un libro di grammatica per le medie che richiede una carriola per trasportarlo e una laurea in ergonomia per capire come è strutturato e come funziona. E che contiene una parte di contenuti digitali interattivi utili quanto una martellata in testa.

Certo un libro vero e proprio di grammatica ci vuole a scuola e il Tablet delle Regole d’Italiano potrebbe essere un sunto troppo sintetico. Ma credete davvero che un libro di 700 pagine invoglino dei ragazzi di 12 anni a cimentarsi con la propria lingua madre?

Ci credo che poi preferiscono andare su weschool, senza nulla togliere a questo ottimo progetto di condivisione dei saperi.

 Tablet delle regole d'italiano

Cosa ci fai con un tablet di carta

Si, prenderei il Tablet delle regole d’italiano e mi sbizzarrirei ad inventare un sacco di giochi per mostrare ai ragazzi che saper parlare e scrivere bene è un’ambizione possibile per tutti.

Non perchè sono una giovane insegnante con il pallino per la tecnologia, ma solo perchè conosco i ragazzi e so che occorre prenderli la dove sono, nel loro ambiente naturale fatto di sfide, innovazione e voglia di imparare contenuti utilizzabili davvero. Non solo teoria.

Sui tempi e i modi dei verbi si possono fare staffette, giochi di salto con la corda e mille altre attività in gruppo, con finalità ludico-grammatico-motoria.

Sugli articoli determinativi, indeterminativi e partitivi si possono fare delle cacce al tesoro, per trovare quelli giusti (l’italiano è pieno di eccezioni), oppure sui nomi astratti e concreti delle gare di velocità a squadra, (una squadra dice “braccio” per indicare una parte del corpo percepibile con i sensi e l’altra squadra deve indicare qualcosa di non fisico sempre relativo al corpo >> “forza”)

Accendete i vostri smartphone!

Se venissero a chiedermi perchè questo libro si chiama tablet li stupirei dicendo loro: accendete i vostri smartphone. Inizia la gara di grammatica.

Kahoot.it e Menti.it sono app pensate per interagire online direttamente attraverso gli smartphone dei vostri alunni. Con il libro di carta ripassi, con la app ti metti alla prova

Registratevi su Kahoot.com e provate questa sfida d’italiano, o questa gara di grammatica da fare in classe usando la LIM oppure da dare come compito per gara.

Non ho cambiato idea

Per chi mi legge da anni, sappiate che non ho cambiato idea. Penso ancora che la tecnologia sia da tenere fuori dalla portata dei bambini piccoli (soprattutto quella che si spaccia per educativa)e da maneggiare con cura.

Non possiamo far finta di niente

Però non possiamo far finta di niente di fronte agli adolescenti che chiedono di imparare a modo loro.

Mostrare loro che conosciamo e sappiamo usare i mezzi che usano loro significa conquistarsi la loro fiducia, dargli modo di guardarci in faccia senza pregiudizi e aprirsi al nostro modo di insegnare.

Di cosa abbiamo bisogno se non della loro attenzione?

 

 

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minimalismo_digitale

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Minimalismo digitale: ne hai bisogno anche tu!


Scritto il 06 febbraio 2019

minimalismo_digitale

Ti sei accorto che controlli la posta 200 volte al giorno?
Scrivi messaggi what’sapp  dal mattino alla sera?
Hai cosi tante urgenze ogni giorno? Davvero?
O forse ti sembra normale solo perchè lo fanno tutti?

Se la risposta è si continua a leggere. Scoprirai perchè urge una cura di minimalismo digitale.  Altrimenti non perdere tempo e torna su Facebook, Insta, Twitter o dovunque tu senta di star bene.

Che cos’è il minimalismo digitale?

Sono più di 10 anni che propongo su questo blog il digital detox: quando ancora non si parlava di dipendenza da social o di FOMO (fear of missing out, la paura di perdersi qualcosa di importante quando si è disconnessi).

Sono anni che intuisco quanta dipendenza danno i mezzi di comunicazione. E mi chiedo da sempre come non cadere in trappola e progettere i miei figli.

Qualcosa si potrà pur fare no?

Come ribellarsi alla dipendenza da tecnologia

Se smartphone e ipad sono chiamate la nuova cocaina digitale io non ci voglio cadere. E non si tratta di isolarsi dal mondo ma di evitare che le relazioni digitali prendano il sopravvento.

Voglio privilegiare i rapporti umani che posso coltivare in-carne-ed-ossa.

Io le chiamo relazioni vere ma so che alcuni non sono d’accordo. Per me le cose vere si mangiano, si strusciano sulla pelle, si guardano negli occhi, si annusano. Cosa definisce una cosa vera per voi?

Per molti di noi non è facile disconnettersi da internet per un giorno o per una settimana: rischieremmo il licenziamento o forse il divorzio. Quindi andateci piano, non voglio finire nei guai se seguirete i miei consigli.

Un giorno senza smartphone

Ma una cura d’urto è senz’altro efficace per renderci conto di quanto tempo sprechiamo e di quanta attenzione regaliamo a estranei salvo poi finire per perdere interesse per le persone che ci sono più vicine.

Il fatto è che la ricerca mostra che il 70% della felicità deriva dalle relazioni: non solo dal numero di amici ma soprattutto dalla vicinanza e dalle affinità che è possibile manifestare con amici e parenti, colleghi, vicini e figli.

Se ci pensiamo bene infatti il modo migliore per dedicare tempo a queste relazioni è toglierlo a quelle
pseudo-relazioni che ognuno di noi coltiva sui social media, chi per lavoro, chi per passione, chi semplicemente per intrattenersi mettendosi in mostra.

Ormai vanno di moda trucchi e suggerimenti per ridurre il tempo sullo schermo (prova l’app touch screen e scopri quante volte tocchi il tuo smartphone in un giorno, se supera le 2617 volte dovresti farti qualche domanda).

In generale le diete e le astensioni da smarphone sono efficaci solo fino alla prossima volta che senti un ronzio in tasca.

La tecnologia non è il diavolo, ma serve equilibrio

Abbiamo bisogno di qualcosa di più dei suggerimenti, abbiamo bisogno di una filosofia. Un sistema. Oserei dire, un ethos. Finalmente è ha cominciato a circolare in rete il termine minimalismo digitale, ovviamente non l’ho inventato io, però sono felice di aver colto questo segnale già molti anni fa.

Forse è perchè ho in casa 3 figli che avrebbero vissuto a pane e tablet se noi non avessimo gentilmente limitato i loro pruriti tecnologici. E lo abbiamo fatto proprio perchè entrambi siamo genitori esperti di tecnologia. 

Come possiamo ottenere il meglio dalla tecnologia senza farci fregare?

Prima di tutto dovremmo capire una cosa fondamentale: non ci stiamo perdendo nulla se ci sconnettiamo per un paio d’ore quando andiamo a prendere i figli a scuola, o se non accendiamo il telefono il sabato mattina. Stiamo solo guadagnando tempo prezioso per costruire una relazione sana e profonda con le personcine che diciamo i amare tanto: i nostri cuccioli.

E’ importante?

foto di sabrina d'orsi - vivere semplice

Se coltivare una relazione profonda e stabilire una connessione vera con i tuoi figli è una priorità per te ti consiglio di leggere il mio  libro VIVERE SEMPLICE che si può ordinare i qualsiasi libreria o acquistare sul sito della casa editrice con Paypal oppure su Amazon con lo sconto del 15%

 

Le paure di oggi

Il problema è che se non sei super-connesso, potrebbe esserci qualcosa che ti stai perdendo, giusto?

In realtà il vero problema è che proprio a causa del nostro costante essere online quello che ci stiamo perdendo è il mondo reale, le relazioni più intime, il tempo per conversare e stare insieme. Fare cose insieme: cosa fino a poco tempo fa cruciale per avere una vita soddisfacente. Per questo abbiamo bisogno di minimalismo digitale: di un alert che ci dice: adesso spegni! adesso spegni tutto!

Essere con le persone di persona, fare delle scelte, sacrificare delle cose per farne altre, connettersi con loro attraverso il bene, il male, il noioso, l’interessante. Ne abbiamo bisogno per sopravvivere. O almeno ne avevamo bisogno. Oggi forse ci basta internet.

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Contratto d’uso per lo smartphone che ti regalo per i tuoi 12 anni

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Contratto d’uso per lo smartphone che ti regalo per i tuoi 12 anni


Scritto il 31 maggio 2014

Prendendo l’ispirazione da quella mamma americana che aveva regalato l’i phone a suo figlio 13enne, ho pensato di fare anch’io questa boiata idealista di allegare un contratto d’uso. E voi che ne pensate?

Buon compleanno Lorenzo Pedro! Sei padrone di un cellulare Samsung Galaxy ultimo modello. Complimenti!  Sei un ragazzo di 12 anni bravo e responsabile e ti sei meritato questo regalo.

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CONTRATTO DI USO

Il telefono è di papà e mamma:  te lo stiamo prestando. Se non rispetterai queste regole dovrai restituirlo:

1. Non chiedere quando lo puoi usare: usalo quando sai che è il momento giusto. Tu lo sai! Decidiamo insieme quanto tempo puoi usarlo per giocare e rispetta quella regola. Per adesso è mezz’ora al giorno e mai in presenza di Emilio. Più cresci più aumenterà.

2.    Sapremo sempre quale è la tua password. Non per controllarti, ma per sicurezza e fiducia.

3.    Il telefono non va nelle mani di Zeno. Quando avrà l’età giusta anche lui ne avrà uno. Se ti chiede di usarlo  puoi dirgli sempre di no. E’ un tuo diritto

4.    Il telefono verrà spento la sera alle 9 e riacceso alle 7 del mattino quando vai a scuola. I giorni in cui non si va a scuola il telefono rimane spento fino all’ora di pranzo per darti modo di iniziare la giornata pensando a fare altre cose.  Il telefono viene a scuola con te, ma sta nel cassetto del maestro, questo lo sai.

6.    Se si rompe o svanisce nel nulla devi essere pronto a ricomprarlo. Fai la spesa, fai la babysitter a tuo fratello, metti da parte i soldi che ti regalano al compleanno senza toccare il salvadanaio dei fratelli.

7.    Non usare la tecnologia per prendere in giro o ingannare un altro essere umano. So che non lo farai mai.  Se qualcuno lo farà con te escludilo dai tuoi gruppi, non rispondere mai, ignoralo. Se hai dei dubbi su come comportarti chiedici consiglio. Siamo qui per aiutarti a decidere da solo, non per dirti cosa devi fare.

8.    Non scrivere su un messaggio qualcosa che non potresti dire in presenza dei tuoi genitori, non fare lo sbruffone. Non guardare schifezze, violenze, porno o cose che possono spaventarti.  Sei tu che ci rimetti!

9.    Rendilo silenzioso, mettilo via quando sei in pubblico. Specialmente al ristorante, al cinema e mentre parli con un altro essere umano. Non sei una persona maleducata, non permettere al telefonino di trasformarti.

10.    Non ti fidare degli sconosciuti che conosci su internet,  non dare mai informazioni su di te o sulla tua famiglia a chi non conosci nella vita reale. Non dire la tua password neanche con gli amici.

11.    Ogni tanto scarica giochi, musica nuova o classica o diversa da quella dei tuoi amici. Hai accesso a milioni di cose diverse da vedere, imparare e scoprire in rete:  approfittane! Gioca a qualche gioco di parole o di logica o di inglese che stimoli la tua mente, ogni tanto.

12.    Non pensare sempre al telefono, ai giochi, alla tecnologia: usa la tua immaginazione anche senza Google o You Tube, altrimenti rischi di non riuscire più ad avere buone idee e pensieri tuoi e piano piano diventa una droga che non ti lascia più spazio per stare bene e divertirti.

Ti vogliamo bene. Goditi il tuo favoloso cellulare.

Mamma e papà

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