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laboratorio_viveresemplice 7 OTTOBRE ORE 11 A ROMA

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Laboratorio per genitori e insegnanti a Roma


Scritto il 20 settembre 2018

Domenica 7 ottobre 2018 in occasione dell’uscita del mio libro offro un Laboratorio per genitori e insegnanti che vogliono riscoprire un sodalizio inedito: il patto scuola-famiglia.

Sappiamo costruire per i nostri bambini e ragazzi un ambiente più pacifico e meno competitivo e creare un fronte comune nell’educazione per renderla davvero inclusiva e solidale? Se ti interessa questo argomento questo è il laboratorio che fa per te.

laboratorio_viveresemplice 7 OTTOBRE ORE 11 A ROMA

Laboratorio di genitori e insegnanti

Con me ci sarà l’amico e padre di 4 figli Carlo Ridolfi, ideatore e animatore della Rete di cooperazione educativa. Parleremo prima di tutto dei bisogni dei bambini e degli adulti che gli stanno intorno.

Di cosa abbiamo tutti bisogno?

I bambini hanno bisogno di avere accanto adulti degni di essere imitati, che parlano poco e ascoltano tanto.
Per questo vogliamo trovare le risorse per essere curiosi, pazienti, calmi, centrati, empatici, capaci di ascoltare, dare spazio, includere, mantenere la parola.

In questo Laboratorio faremo due cose distinte:

  • impareremo attraverso tecniche individuali ad accorgerci di noi stessi non in termini egoriferiti ma di quello che ci fa star bene, perchè questo è l’unico modo in cui possiamo stare bene anche con i bambini accanto a noi. Vogliamo riflettere su come trovare tempo per noi stessi, dare tempo a bambini e ragazzi, tenere in considerazione l’importanza del gioco e degli stimoli più adatti ai bambini nelle varie età. Essere educatori è una formidabile occasione di crescita personale. Scopriremo metodi di autoeducazione dell’adulto e proveremo a sperimentare varie tecniche per farci attori del cambiamento e proporre un ambiente più rilassato e sereno a scuola e in famiglia.
  • conosceremo il Patto di Corresponsabilità scuola-famiglia, voluto dal MIUR nel 2017, sceglieremo se e perchè sostenerlo ma soprattutto come, attraverso azioni concrete che ci prendiamo la responsabilità come genitori di mettere in atto per costruirie un clima più inclusivo e solidale a scuola e in famiglia.

Dove lo facciamo?

laboratorio3

Possibilmente all’aperto nel parco dell’Appia Antica ma in caso di pioggia ci sarà una sala a nostra disposizione. Il laboratorio si terrà dalle ore 10.30 alle 12.30 nello spazio Miraggi Migranti all’interno del festival Fabbrica di RomaReact all’ex Cartiera Latina

Per partecipare vi chiediamo donare un contributo su paypal a questo indirizzo.
Il ricavato andrà a sostegno del movimento di cittadini Comune-Info  nonchè bellissimo organo di informazione indipendente che sostengo e di cui mi sento parte.

Se non avete paypal potete donare anche sul momento, basta prenotarsi al mio laboratorio mandando un’email a sabrinadorsi @ yahoo.com

La rete di cooperazione educativa

rete di cooperazione educativa

La Rete di cooperazione educativa è un gruppo di genitori e insegnanti che si interrogano su tematiche educative avendo come riferimenti maestri come Mario Lodi, don Lorenzo Milani, Gianfranco Zavalloni.

Organizzano incontri nazionali di formazione e approfondimento, la possibilità di essere in rete, scambiarsi azioni e buone prassi educative

  • in uno spirito di cooperazione, antagonista rispetto all’enfasi che oggi viene posta sulla competizione e sul ‘merito’
  • con un principio di speranza, contro il cinismo e il disincanto che troppe volte sembrano aver la meglio, con la convinzione che altri modi di vivere e di educare siano possibili.

Ad uno dei convegni nazionali della rete ha partecipata anche VIVERE SEMPLICE portando il mio laboratorio Strategie di comunicazione a scuola: lentezza, calma, gioia e spero di contribuire ancora attraverso il laboratorio che offro domenica 11 ottobre, portando i frutti di 15 anni di impegno come genitore.

Approfondisci

Consulta il programma degli eventi su Fabbrica di Roma React che si svolge l’ ex Cartiera Latina in Via Appia Antica 42 Roma.

Visita il sito della Rete di cooperazione educativa e scopri le date e i luoghi dei prossimi eventi a cui sono invitati a partecipare tutti i genitori e gli insegnanti interessati

Leggi Comune-info

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copertina_viveresemplice

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Di cosa parla il libro Vivere semplice


Scritto il 22 agosto 2018

Vivere Semplice il libro di Sabrina D'Orsi

Vivere semplice? Sembra un paradosso. Sono madre di 3 figli maschi: il più grande ha 16 anni, il più piccolo 8. Prima di avere figli avevo tanti interessi e una bella carriera ed ero ben poco interessata ai bambini. Poi è cambiato tutto.

La prova del 9: diventare genitore

Diventare madre è stato difficile: ero troppo perfezionista e ansiosa, volevo avere tutto sotto controllo ma sfuggiva sempre qualcosa. I bambini sembravano sempre agitati, urlavano e buttavano tutto all’aria. Vivere semplice non era certo fattibile, con queste bestioline in casa.

foto di sabrina d'orsi - vivere semplice

Sapevo solo urlare, deprimermi e poi urlare ancora. Altro che Vivere semplice! Mi sentivo un’incapace. Ci tenevo cosi tanto a fare il mio meglio, ma la mia buona volontà non serviva a niente.

primavera_2006 031

Pensavo fosse colpa mia se i miei figli erano agitati e incontenibili.
Ed era un po’ vero, a dir la verità. Ma questo lo scoprii molto tempo dopo, quando imparai ad esercitarmi quotidianamente per centrare me stessa ed essere meno reattiva, per mettere ritmo, abitudini, consuetudini che hanno reso i bambini molto più sereni, calmi e centrati.

Liberi di giocare tranquilli senza bisogno di fare sempre capricci.

foto di sabrina d'orsi - vivere semplice

Imparare ad essere le persone che vogliamo essere

Ecco da dove inizia la normalissima storia di una mamma insoddisfatta di sè che sente l’urgenza di imparare ad essere più efficace e paziente.

I nostri figli imparano da ciò che siamo

Loro imparano dalle nostre reazioni, da quella parte di noi che non controlliamo.

All’inizio è cosi difficile essere le persone che vogliamo, poi scopri che è una questione di volontà e di allenamento: è una sfida.

Una delle più belle della vita perchè alla fine ottieni un doppio risultato (e io adoro i risultati doppi): diventi una persona migliore e la relazione con i tuoi figli, come per magia, diventa armonica.

Dal mio cambiamento è scaturita accettazione e gratitudine per come sono e per il fatto di essere testimone della loro crescita.

E questa gratitudine sembra essere olio nel motore della famiglia, perchè tutti si rilassano e non c’è più bisogno di rivendicare, giudicare, accusare.

 

3 modi di creare relazioni più felici e profonde: ascolta l’intervista su Radio Cusano Campus

 

foto di sabrina d'orsi - vivere semplice

Come averlo

foto di sabrina d'orsi - vivere semplice

 

Il libro si può ordinare i qualsiasi libreria o acquistare sul sito della casa editrice con Paypal  la tua copia arriverà entro pochi giorni fresca di stampa.

Il libro è su tutte le piattaforme online come Amazon, Feltrinelli e il Giardino dei Libri. Se hai bisogno di assistenza contatta la casa editrice via email naturaecultura@tiscali.it per ricevere info su altre modalità di pagamento.

 

Mettere in atto il cambiamento

Quello che nel concreto ho fatto per mettere in atto il cambiamento è stato

  • capire cosa conta davvero per me e farne una priorità
  • trovare uno stile di vita semplice, più vicino ai miei bisogni
  • liberarmi dalle opinioni degli altri
  • imparare a pesare le parole e a non usarle come armi contundenti.

A forza di cercare ho capito che per me era importante diventare un essere umano degno di essere imitato.

copertina_viveresemplice

Ritmi e Abitudini

Questo significa smettere di fare una serie di cose e cominciare a farne altre. Quanto è difficile cambiare lo sappiamo tutti, ma il segreto è partire dalle cose più umane e da quelle più quotidiane:

  • instaurare sane abitudini
  • creare dei ritmi di famiglia che ci aiutano a dare una forma alla quotidianità
  • smettere di lamentarsi, di criticare e di giudicare
  • imparare a sbagliare, non essere permalosi
  • mettersi alla prova e non smettere mai di imparare

Il cervello e i sensi del bambino

Perchè i bambini hanno bisogno di adulti cosi per crescere bene?

Nel libro parlo anche di come si sviluppa il cervello del bambino piccolo, di come le esperienze  influenzano l’apprendimento e di come accompagnare il maniera adeguata la crescita del bambino in base alle età evolutive che attraversa.

A partire dai primi mesi di vita fino all’incontro con i media e i social, per aiutarli a gestire la loro identità digitale senza rimanere schiacciati dall’abuso di tecnologia.

Vivere semplice con la scuola steineriana

Certo che parlo anche di scuola steineriana! E racconto alcuni episodi che mi hanno fatto innamorare di questa pedagogia non convenzionale e mi ha ispirato nuovi modi di affrontare le difficoltà.
L’obiettivo non è convincervi che la scuola è migliore di altre ma favorire idee e riflessioni nuove per chi non la conosce e di raccontare a chi la conosce il mio punto di vista su questo approccio educativo prezioso e peculiare, che tanto mi ha ispirato in questi anni.

foto di sabrina d'orsi - vivere semplice

Il libro si può ordinare i qualsiasi libreria o acquistare sul sito della casa editrice con Paypal  la tua copia arriverà entro pochi giorni fresca di stampa con un costo di spedizione di 3,50 euro.

Il libro è su tutte le piattaforme online come Amazon, Feltrinelli e Il Giardino dei Libri. Se hai bisogno di assistenza contatta la casa editrice via email naturaecultura@tiscali.it per ricevere info su altre modalità di pagamento.

 

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Invenzioni tecnologiche e invenzioni spirituali

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Invenzioni tecnologiche e invenzioni spirituali


Scritto il 08 aprile 2014

Un’invenzione tecnologica, diciamo per esempio internet, sarà meno vera solo perchè è un’invenzione? Se lo chiedeva il mio retrocervello poco fa, mentre leggevo la storia della buonanotte ai bambini ed Emilio ha detto: mamma, da quando abbiamo appeso questo acchiappasogni al letto faccio sempre sogni belli. Lorenzo Pedro, dall’alto della sua postazione al terzo piano del letto a castello ha risposto sicuro di sè: certo, non è un’invenzione tecnologica è un’invenzione spirituale. E’ la prima volta che gli sento usare la parola spirituale. Io tendo a non usarla, devo essere sincera: mi da soggezione.

invenzione

Giuro che avrei smesso di leggere e sarei corsa su a baciarlo, questo mio figlio meraviglioso, se non fosse che quel letto è cosi alto che preferisco non andarci. Non chiedetemi infatti come faccio a cambiargli le lenzuola: ha imparato a farlo da solo. Per necessità.

Inventare è un verbo ambiguo

Mi viene un dubbio: perchè si usa il termine invenzione sia per indicare qualcosa di inventato nel senso di pura fantasia, non esistente, ma si usa anche per dire di qualcosa che prima non c’era e adesso si?  L’automobile è stata inventata come Cappuccetto Rosso. Solo che la prima esiste la seconda no.

etimologia del verbo inventare

fonte: www.etimo.it

Il fatto è che chi inventa non si pone questo problema. Non conosceva qualcosa ed ora la conosce. E’ solo un dettaglio l’accertarsi che l’oggetto di tale invenzione sia vero, reale, misurabile, attendibile. Il peso della cosa ricade sul raggiungere un qualche scopo.
Proprio come fa l’acchiappasogni.

Ecco perchè ho smesso di chiedermi se Dio esiste, di cercarne le prove e le spiegazioni e ho semplicemente cominciato a credere in lui: perchè l’ho trovato. Ecco perchè ho cominciato a dare fiducia a quel lato di me che aveva bisogno di nutrirsi di temi spirituali, di giungere a qualche meta. Ecco perchè ho capito che stavo cercando qualcosa e nel lasciarmi cercare ho finito per trovarlo.

Facile no? E allora perchè ci ho messo cosi tanto?

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Fare qualcosa di eccezionale

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Fare qualcosa di eccezionale


Scritto il 19 marzo 2014

Quante paia di scarpe hanno i vostri figli? Sinceramente: fermatevi un attimo a contarle. Quelle per andare a scuola, quelle da ginnastica, quelle per andare in campagna, quelle pesanti, quelle leggere e gli stivaletti. Come minimo.

Beh, vi dico una cosa: se sei una persona normale (e di scarpe nei hai solo due o tre paia) oggi vieni considerato un pezzente. Cerchiamo di non comprare cose inutili e facciamo una fatica tremenda perchè pare che tutto sia necessario. Non parliamo poi del comprare cose di seconda mano, i pregiudizi sono ancora altissimi. Il motivo è che vuoi risparmiare, confessa!!
Se non hai tantissime cose, mille giacche, mille impegni e mille cose da buttar via allora non vali proprio niente.

photo credits: worklabournewsresearch.tumblr.com/

photo credits: worklabournewsresearch.tumblr.com

Abbiamo bisogno di sentirci appagati e soddisfatti ma non è detto che tutto debba passare attraverso quello che si possiede, quello che si puo’ comprare. Per fare qualcosa di eccezionale non dobbiamo per forza partire per un viaggio intercontinentale o comprare l’ultimo modello di qualsiasi cosa. Anzi sarebbe bello chiederselo? Cosa potrei fare di davvero eccezionale per rendere la mia vita entusismante.

Se puoi comprarti qualsiasi cosa il problema si fa davvero serio.

Si, se avessi problemi economici potresti rifugiarti dietro l’impossibilità di essere felice, ma dimmi, cosa succederebbe se potessi comprarti davvero tutto? Li i nodi vengono al pettine.

Se ci pensi bene una cosa davvero eccezionale è rinunciare a qualcosa. Ne parlavo l’anno scorso a proposito della nostra personale quaresima e più passano gli anni più sento la necessità di procedere per una strada tutta mia, dare meno spiegazioni, essere più autentica e vivere pienamente le mie scelte.

Abbiamo un disperato bisogno di lasciarci sorprendere dalla vita, di trasformare la vita in qualcosa di più sorprendente, forse basterebbe solo guardare meglio quello che abbiamo già, accorgercene e  rinunciarci a qualcosa per qualche giorno solo per sentire cosa si prova a non avere tutto ciò che abbiamo o anche solo una minima parte.

 

 

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Il dio zucca e le sue lanterne: ricette di Halloween

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Il dio zucca e le sue lanterne: ricette di Halloween


Scritto il 26 ottobre 2012

Tutti parlano di Halloween, ci sono zucche dappertutto, mi sento quasi obbligata a parlarne anche io, anzi quest’anno ho proprio deciso che faccio i ravioli con il ripieno di zucca, cosi mi rendo utile, invece di stare sempre a cercare il significato delle cose.

Se amate la zucca vi consiglio di farvi un giro al mercato, i banchi sono pieni di frutta e verdura bellissimi, i colori sono cambiati ed è un tripudio di tonalità autunnali.

Ecco le mie di Halloween facili facili: i pankakes dolci con la zucca (via how to simplify food), invece del solito burro di arachidi che ormai fa anche la Calvè provate a fare in casa il burro di zucca,stupendo!! Per gli appassionati di granola ecco la granola alla zucca, abbastanza elaborata,l’hummus alla zucca.

Se non volete rifare le lanterne di San Martino o quelle dell’anno scorso sono ancora bellissime provate con delle lanterne fashion per arredare la casa. Sempre sul circuito di Marta Stewart, date un’occhiata allo speciale Crafty Halloween, sempre molto stiloso.

Ho visto questo video e ve lo segnalo per fa ridere si, ma è terribile. Secondo me è proprio la rappresentazione di quanto noi adulti siamo cinici e abbiamo un senso dell’umorismo veramente dark. I veri mostri siamo noi!

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Fine little day: altre persone speciali

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Fine little day: altre persone speciali


Scritto il 08 agosto 2012

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Oggi voglio parlarvi di Elisabeth Dunker. Elisabeth è una grafica, illustratrice e artista svedese. Ha studiato al HDK, School for Design and Crafts di Gothenburg e ultimamente la si è vista in giro anche come fotografa della rivista Petit, che dopo la parigina Milk magazine è una delle più famose riviste al mondo di “moda enfantine” ovvero moda per bambini detta alla francese. (a parte la moda che mi interessa meno per una lezione di bellezza-stile-piccolezze artistiche vedi anche modelmini e manteli)Voglio parlarvi di lei perchè è la mia eroina di oggi. Il suo blog si chiama Fine little day, un sito che frequento da circa 5 o 6 anni, senza  mai essermi resa conto che lei è la stessa Elisabeth che collabora con  lines & shapes, lula e  port2port press oltre al fatto di essere socia dello Studio Violet che è un capolavoro di bellezza.

Insomma una donna d’altri tempi, con uno stile sweden rarefattissimo, che il design svizzero in confronto lo si potrebbe chiamare t r u z z o, voglio dire per i non torinesi, volgarissimo. Difficile spiegare quello che intendo. Solo Franco Carlini mi capirebbe al volo. Con lui per anni abbiamo parlato di fare siti cosi, semplici e carichi di personalità, con tratti leggeri ma sicuri, con una semplicità disarmante, quella che comunica. Intendo dire quella grafica che è più illustrazione, tinta su tinta, lavanza provenzale, quel tipo di tratto che è più grigio-matita che non “io so disegnare”. Piccolo (small) ma senza andare mai nel minimal che è puro inutile esercizio di stile per architetti de-no-atri. Lo stile è Little paper planes, per intenderci. Quello che viene anche chiamate grafite.

Qui trovate tutto l’album di Elisabeth, in particolare questo. Forse mi odiate se parlo cosi, il mio tono è di chi parla per addetti ai lavori, ma forse per immagini mi spiego meglio: Elisabeth ha un figlio. La sua camera è cosi:

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Quando le sudano le ascelle e si cambia il vestito mentre sta lavorando ecco dove lo appoggia…. capite cosa intendo?

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Se deve giocare con le mani fa cose del genere:

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Questa è la grafica del suo studio (che condivide con Camilla Engmann, un altro pezzo da 90 che meriterebbe una storia a sè)

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Questo il passeggino del suo figliolo. Ah!! lo stile del nord, come Zigouis

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 Nov 29, 2008 updated today

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